3 ottobre 2012


Una scuola a impatto zero, efficiente e meno cara, è possibile anche a Polignano


Scuole al limite della decenza o addirittura inagibili e genitori costretti ad “armarsi” di cazzuola e pennello pur di ridare dignità alle aule, senza contare l’esborso economico diretto per comprare beni come carta assorbente e sapone per le mani. Questo lo stato in cui versa la scuola a Polignano. I tagli praticati dai Governi pesano ma anche i Comuni possono fare molto mettendo in atto delle iniziative semplici quanto efficaci. È quello che è accaduto a Lavano Mombello (Varese) ma anche nel più vicino Salento.
Tra le prime voci che pesano su un bilancio di una scuola, infatti, troviamo i costi del personale e i costi energetici. Ovviamente nel primo caso un Comune non può intervenire mentre nel secondo è possibile ridurre la spesa anche più del 50%.
Un esempio? Il liceo ambientale di Laveno Mombello (Varese) è riuscito ad ottenere un risparmio del 55% sulla bolletta elettrica grazie ai “guardiani della luce”. In ogni classe c’è uno studente che tutti i giorni vigila sullo spreco di energia elettrica, spegnendo la luce quando le lezioni sono finite e aprendo le tende se necessario. Non ci credete? Basta leggere il libro di Marco Boschini (Pres. Ass. Comuni Virtuosi) “La mia scuola a impatto zero”.
Un altro modo per abbattere il costo dell'energia è quello di installare impianti fotovoltaici su tutti gli edifici pubblici. Tantissimi sono i Comuni in Italia, come anche in Puglia che, sfruttando il Conto Energia, hanno installato su tutti gli edifici pubblici impianti fotovoltaici, ottenendo così risparmi notevoli sia dal punto di vista economico sia ambientale (ridotte emissioni di CO2).
Qualcuno potrà obiettare il fatto che il 5° Conto Energia eroga incentivi inferiori rispetto ai precedenti, dimenticando però che il costo dei pannelli fotovoltaici si è ridotto notevolmente: quindi, conti alla mano, l'operazione risulta essere ancora conveniente.
Peccato che la nostra classe politica, fino ad oggi, abbia dormito completamente su questo argomento. Una moltitudine di bandi espletati dal Governo ed altri organi, che promuovevano la diffusione degli impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici italiani erogando finanziamenti al 100%, non sono stati presi in considerazione. Tra gli ultimi c'è il bando “Il Sole a Scuola” pubblicato il 20 marzo dal Ministero dell'Ambiente.
Se però non si vuole, o non si è grado, di attrarre finanziamenti a fondo perduto, l'Amministrazione potrebbe espletare un bando di gara per la concessione del diritto di superficie dei tetti degli edifici comunali (scuole, asili, biblioteche, palestre, etc..) a soggetti terzi che realizzeranno e gestiranno gli impianti fotovoltaici, in cambio di un canone annuale per 20 anni.
Bandi come questi sono all’ordine del giorno in tutta Italia. In Puglia, in particolare, la provincia più attiva è quella salentina, dove una moltitudine di Comuni (Castrignano del Capo, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Galatone, Maglie, Miggiano, Nardò, Tiggiano, Veglie, sono alcuni dei tanti) hanno già espletato le gare e hanno appaltato i tetti di tali edifici.
Così facendo tali Comuni hanno, tra l’altro, eliminato per 20 anni anche il costo di manutenzione dei tetti degli edifici (che ricade sotto la responsabilità di chi ha vinto la gara di appalto).
Immaginate se la vecchia amministrazione avesse attuato questo progetto 4-5 anni fa, quando le tariffe del Conto Energia erano molto più alte, e quindi i canoni potevano essere maggiori: a quest'ora, probabilmente, non staremmo a spendere 300.000 euro per ripristinare il lastrico solare della Don Bosco.
Concludendo, le nuove opportunità tecnologiche nel campo delle energie alternative sono una realtà ormai consolidata. Una reale politica energetica e ambientale deve passare attraverso l'utilizzo di fonti alternative e rinnovabili di approvvigionamento dell'energia soprattutto da parte degli enti pubblici.
L’ente pubblico ha il DOVERE di trovare delle fonti di reddito senza gravare di tasse i cittadini, e quale migliore occasione ci può essere se non (a) mettere a reddito parti di immobili che non vengono utilizzate (i tetti) e (b) avere un ulteriore reddito dato dal risparmio sulla manutenzione di tali porzioni di edifici?



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."