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4 maggio 2018


Intervista a Emanuele Scagliusi (La Voce del Paese 04.05.2018)



1) Che ne pensa dell'ultimo consiglio comunale?
Nell’ultimo consiglio comunale la maggioranza ha avuto la possibilità, tramite la discussione delle proposte portate in consiglio dalla nostra portavoce Maria La Ghezza (M5S), di limitare i danni che il Presidente di Regione Emiliano sta arrecando alla nostra comunità con la chiusura del Punto di Primo Intervento e di rassicurare i concittadini sulla sicurezza del nostro Paese. Opportunità che il Sindaco e la sua maggioranza hanno sprecato maldestramente con una serie di “no” solo per non dare al Movimento 5 Stelle la soddisfazione di veder approvate le proprie proposte.
Quando si parla di sicurezza e salute è necessario superare i propri steccati ideologici e valutare nel merito le idee che si stanno discutendo. Coloro che hanno bocciato queste proposte di buon senso dovranno risponderne alla cittadinanza.

2) L'Abbate lancia la sfida a Vitto. Lei invece su quali argomenti vorrebbe sfidare il sindaco?
Dal 2012 sono tante le sfide che come M5S Polignano abbiamo lanciato a chi amministra questo Paese: non sfide personali ma sui temi che da sempre sono al centro della nostra azione Politica.
L’attuale azione amministrativa sembra essere di corto respiro, senza nessuna visione strategica per il futuro. Non si capisce come si intende gestire lo sviluppo urbanistico della città nei prossimi anni (il PUG e il piano delle coste che fine hanno fatto?). Come si vuole intervenire sulla mobilità e su quello che è il vero e proprio volano di sviluppo del nostro paese: il turismo. Mi piacerebbe vedere un assessore a tempo pieno che si occupi di turismo; purtroppo Vitto si ostina a tenere tutto il controllo per sé, condannando cittadini e imprenditori sul nostro territorio ad accontentarsi di un’amministrazione e di un controllo dei flussi turistici “alla giornata”, senza un minimo di programmazione o di lungimiranza.

3) Che tipo di turismo sogna per Polignano?
Per Polignano sogno un turismo che coinvolga cittadini, imprenditori e turisti. Un turismo che venga regolamentato, analizzato, gestito, ricercato e soprattutto migliorato. Ci vuole una consapevolezza di quello che abbiamo a disposizione e di quello che vogliamo essere. Se si crede di “destagionalizzare” con show motoristici o con show di acrobazie sull’acqua, difficilmente si riuscirà ad essere attrattivi per il tipo di turismo a cui Polignano deve guardare per la tipicità del suo paesaggio e soprattutto per la fragilità dello stesso. In occasione delle elezioni amministrative dello scorso anno il M5S è stato l’unico gruppo politico locale ad aver presentato e “donato” alla cittadinanza un piano strategico a 5 anni, per lo sviluppo del turismo a Polignano. Ha già avuto modo di leggerlo?

4) Cos'altro farebbe per Polignano?
Caro Direttore, premetto che come lei ben sa il Movimento 5 Stelle si caratterizza per la sua capacità di fare gruppo e di mettere a disposizione le capacità di ciascuno al servizio della collettività. Di conseguenza, tutto quello che farei per Polignano è esattamente quello che come M5S di Polignano proponiamo attraverso la nostra portavoce locale Maria La Ghezza. Vorrei una Polignano più sicura, più curata e proiettata verso una mobilità sostenibile che non si basi soltanto sull’installazione di postazioni per bici ma che ci metta pure le bici. Una città dove più ricicli meno paghi, dove la tutela della salute dei cittadini sia garantita e dove i più deboli non vengano lasciati ai margini. Volendo riassumere in una sola frase, caro direttore, vorrei una Polignano governata da amministratori che siano in grado di guardare con competenza e lungimiranza sia alle esigenze dei polignanesi, sia di chi visita la nostra splendida cittadina.

5) Intanto a Roma, che sta succedendo?
A Roma succede che i partiti, pur di non permettere il vero cambiamento all’Italia e agli Italiani, preferiscono rimanere incatenati ai Berlusconi e ai Renzi che gli italiani hanno già sonoramente bocciato. Noi finora abbiamo fatto esattamente quello che avevamo detto prima del 4 marzo. Purtroppo la legge elettorale è quella che è e noi siamo stati gli unici a lanciare l’allarme mentre gli altri partiti la votavano per evitare un governo a 5 stelle. Adesso, proprio per rispetto degli oltre 11 milioni di voti ricevuti dagli italiani, abbiamo aperto un dialogo con entrambi gli schieramenti pur di metterci subito a lavoro e risolvere almeno alcuni dei problemi che rallentano la ripresa del nostro paese. Purtroppo da una parte Salvini ha preferito rimanere al fianco del condannato Berlusconi, dall’altra quel che resta del Partito Democratico ha dovuto genuflettersi all’ego smisurato di quel Renzi ormai non più credibile agli occhi degli italiani. Non volevamo allearci con loro ma avremmo voluto stipulare un contratto di programma su dei punti di convergenza per il bene degli italiani. Adesso, purtroppo non vedo alternative se non tornare al voto e rabbrividisco all’idea di un altro Governo tecnico o del Presidente.

6) Lei vorrebbe tornare al voto? O forse non condivide la linea di Di Maio?
Quella di Di Maio non è una linea, ma è la presa di coscienza, ampiamente condivisa con noi deputati e con i senatori del M5S in assemblea, che sia a destra che a sinistra hanno chiuso la possibilità di parlare di temi. Il ritorno alle urne resta l’ultima ratio, una eventualità che non ci fa paura perché, come ben sa direttore, siamo ormai l’unica forza politica sempre in Piazza dalla parte dei cittadini.

VDP - 04.05.18



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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16 marzo 2018


Elezioni politiche: ecco cosa è emerso dal monitoraggio dell'OSCE



Come preannunciato nelle scorse settimane, nelle elezioni politiche del 4 marzo scorso c’è stato il monitoraggio degli osservatori OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), su richiesta del Movimento 5 Stelle. La missione, guidata dalla deputata svedese Margareta Cederfelt, ha incluso parlamentari da 19 Paesi dell’area OSCE: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Olanda, Russia e Regno Unito. Dopo un briefing con le autorità elettorali, i rappresentanti politici, giornalisti ed analisti, il giorno delle elezioni gli osservatori hanno visitato 190 sezioni in diverse città e regioni d’Italia.

Ecco un commento del nostro Emanuele Scagliusi, membro dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE

“Nella relazione finale, gli osservatori riportano che le elezioni hanno offerto agli elettori una moltitudine di partiti fra cui scegliere e hanno beneficiato di un’estesa copertura mediatica, con varie analisi critiche su molti aspetti della campagna elettorale.
Tuttavia, sono emerse alcune criticità come la mancata richiesta di un rapporto sul finanziamento elettorale prima delle elezioni, il che, secondo gli osservatori, riduce la trasparenza sulla presentazione pubblica delle spese per la campagna prevista visto che gli elettori dovrebbero essere in grado di informarsi sui legami finanziari dei partiti. Hanno sottolineato la nostra idea che il nuovo sistema elettorale svantaggia i partiti che non formano coalizioni e ribadito che i cambiamenti frequenti al sistema elettorale italiano nei precedenti decenni sembrano più orientati a beneficiare i politici che il pubblico ed hanno creato nuove sfide per l’amministrazione delle elezioni. Una maggiore stabilità nel futuro sarebbe nell’interesse del paese tutto. Interessante la parte della relazione in cui si legge che le elezioni hanno offerto molte occasioni di dibattito, tuttavia l’argomento dell’immigrazione sembra aver giocato un ruolo sproporzionato durante la campagna, e ciò potrebbe essere avvenuto a spese della discussione su molte altre sfide che la società deve affrontare.
La missione di osservazione ha notato che sembra esserci un ampio senso di disincanto da parte dei cittadini nei confronti del funzionamento della politica in Italia. Purtroppo, è stato riportato un aumento dei casi di incitamento all’odio (cosiddetto “hate-speech”) e alcuni casi di violenza isolati. A tal riguardo, gli osservatori hanno richiesto che vengano sollecitate le relative investigazioni, sottolineando che, nel dibattito politico, non ci sia posto per tali azioni”. In merito alle procedure di voto, gli osservatori OSCE hanno riscontrato che la conoscenza delle procedure da parte del personale dei seggi elettorali sembrava variare a seconda delle zone del Paese e l’accesso degli osservatori ai seggi non è sempre stato permesso. Hanno riportato lunghe code in diverse regioni e problemi tecnici in un numero limitato di seggi, relativi in particolare alla stampa e consegna delle schede elettorali. Il sistema anti-frode di numerazione delle schede elettorali, reso possibile da un emendamento del M5S, è stato molto apprezzato. Tuttavia, gli osservatori hanno constatato che tali misure non sono state implementate uniformemente nel giorno delle elezioni e che sarebbe necessario trovare procedure semplificate per assicurare coerenza ed efficienza.

Ringraziamo l’OSCE per il lavoro svolto e per le criticità evidenziate che saranno per noi preziose nella prossima legislatura per migliorare la prossima legge elettorale, con l’obiettivo di aiutare i cittadini ad esprimere al meglio il proprio consenso. Tuttavia, oltre ai casi di violenza isolati che vanno condannati fermamente, ritengo sia opportuno mettere l’accento sul vero allarme che è la disillusione nei confronti della politica, tendenza già notata in altri paesi europei e che il Movimento 5 Stelle sta cercando di combattere. Solo partecipando alla vita politica del proprio comune, della propria regione e dell’Italia, possiamo rimettere in moto questo Paese".

Emanuele Scagliusi
Deputato Movimento Cinque Stelle
Membro dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE

Qui la relazione redatta dall'OSCE a margine del monitoraggio delle elezioni politiche in Italia.

BLU - 16.03.2018


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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9 marzo 2018


Intervista rilasciata a "La Voce del Paese" il 08.03.2018



1) A chi volete dedicare questa vittoria?
La vittoria la dedichiamo in primo luogo a chi ci ha sostenuto e a chi crede nel Movimento 5 Stelle come unica forza politica che possa davvero cambiare le cose. È la vittoria degli italiani contro i politicanti: è nata la Terza Repubblica, quella dei cittadini!

2) Il M5S avrà l'incarico di governo?
L’incarico di governo lo darà Mattarella dopo aver sentito le varie forze politiche. Riteniamo che, sulla base dei risultati elettorali, il Presidente della Repubblica potrebbe valutare seriamente la possibilità di darci l’incarico di Governo. Ad ogni modo, è una scelta che spetta alla più alta carica dello Stato e che attendiamo con rispetto istituzionale.

3) Come farete a governare senza maggioranza?
Come abbiamo sempre detto in questa campagna elettorale, noi non vogliamo lasciare l’Italia nel caos e, soprattutto, dopo gli 11 milioni di voti ricevuti, sentiamo la responsabilità di dover provare a risolvere le questioni per le quali gli italiani ci hanno votato così in massa. E allora una vera legge anticorruzione, il taglio dei privilegi e dei costi della politica, un reddito di cittadinanza per chi vive sotto la soglia di povertà e una serie di misure per la famiglia sono punti programmatici sui quali cerchiamo l’appoggio degli altri gruppi politici che in questi mesi di campagna elettorale hanno parlato degli stessi temi. Adesso alla prova dei fatti, vediamo chi ci sta. Vediamo chi vuole il bene degli italiani e chi, invece, gli preferisce poltrone e potere.

4) Quali sono le priorità che affronterete?
Le nostre priorità sono i 20 punti del nostro programma per migliorare la qualità della vita degli italiani. Naturalmente, con il 40% dei voti, avremmo potuto agire in autonomia. Nel caso specifico, porteremo le nostre priorità sul tavolo delle trattative e ci auguriamo che occupazione, sanità, scuola e welfare diventino i pilastri su cui fondare la nascita della 3a Repubblica, quella dei cittadini.

5) Cosa cambierà rispetto al primo mandato?
Rispetto al primo mandato cambierà tanto, tantissimo. Il numero di deputati e senatori a 5 stelle è aumentato in modo vertiginoso da 160 a 229 parlamentari. Per la nostra Puglia, per esempio, alla Camera dei Deputati, si passa da 6 a 24 rappresentanti pugliesi. Noi ci auguriamo che in primo luogo cambi il nostro ruolo, da opposizione a maggioranza. È innegabile, tuttavia, che cambierà anche il nostro approccio all’istituzione Camera dei Deputati visti i 5 anni d’esperienza maturati nel primo mandato. Nel 2013 era tutto nuovo, tutto da conoscere. Adesso abbiamo una certa consapevolezza di come ci si debba muovere nel Palazzo.

6) Cosa cambierà in questa che viene definita Terza Repubblica?
Noi l’abbiamo ribattezzata la repubblica dei cittadini perché, comunque vada, non si torna più indietro. I cittadini, anche grazie alle nuove tecnologie, dimostrano di avere sempre più consapevolezza di quello che accade nelle Istituzioni e la politica da questo non può più prescindere. Un vero cambiamento sarà possibile se il Movimento 5 Stelle avrà l’incarico di governo. Un’eventuale nuova votazione sarebbe il colpo di grazia finale ai partiti che dopo aver messo la fiducia sulla legge elettorale, fatta ad hoc per non far vincere il M5S nonostante la supremazia in quasi tutte le regioni d’Italia, adesso vorrebbero cambiarla. Di certo, abbiamo fatto fuori Renzi e Berlusconi in un colpo solo.

7) Che ne pensate del risultato locale del Pd? Segue l'andamento nazionale o ha ricadute locali?
Il risultato del PD locale è il frutto della gestione portata avanti in questi anni dai segretari e dai rappresentanti che si sono succeduti. Un partito totalmente staccato dai cittadini che si ricorda di loro soltanto qualche giorno prima delle elezioni per poi abbandonarli nuovamente, fino alle successive. Con i 5517 voti presi a Polignano (pari al 51,5%), abbiamo praticamente quintuplicato i voti presi dal partito democratico nel nostro Comune.

8) Vi state preparando per una amministrazione locale a 5 stelle?
Caro Direttore, in realtà noi eravamo già pronti nel giugno scorso, ma i cittadini hanno optato per la conferma del sindaco Vitto. Sicuramente l’onda del Movimento 5 Stelle sta montando anche a Polignano e il 51,5% raccolto domenica scorsa ne è la prova più lampante. Sia nel comizio di venerdì sera che in quello di ringraziamento di martedì scorso, abbiamo avvertito che a Polignano, forse qualcosa sta cambiando. In questi anni, sia come deputati che come gruppo di attivisti, siamo maturati e siamo certi che i polignanesi siano pronti a darci la fiducia per governare anche nel nostro Comune. Manca poco, ormai non si torna più indietro.

LA VOCE DEL PAESE - 09.03.2018


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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6 marzo 2018


Inizia la Terza Repubblica, quella dei cittadini



Cari tutti,

il risultato delle ultime elezioni politiche per il Movimento 5 Stelle è straordinario!

A Polignano abbiamo raggiunto il 51,5% con 5.517 voti che hanno permesso la rielezione dei nostri deputati Giuseppe L’Abbate ed Emanuele Scagliusi alla Camera dei Deputati e l’elezione di Patty L’Abbate al Senato della Repubblica. Un risultato storico per il nostro paese!

Per festeggiare questo grande traguardo, ci vediamo tutti quanti questa sera in Piazza Aldo Moro alle ore 20.

Inizia la terza Repubblica, quella dei cittadini! Non mancare.



BLU - 09.03.2018

BLU - 09.03.2018

BLU - 09.03.2018

FAX - 10.03.2018


BLU - 02.03.2018



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2 marzo 2018


Intervista rilasciata a "La Voce del Paese" il 02.03.2018



1) Che risultato vi aspettate da queste elezioni?
Siamo convinti, sempre più giorno dopo giorno, che gli italiani daranno la possibilità al Movimento 5 Stelle di Governare questo paese. Sempre più persone che, fino ad oggi, non si erano mai schierate con il Movimento 5 Stelle ci stanno esprimendo il loro sostegno, perché il 4 marzo vogliono cambiare tutto. Dopo aver visto nelle ultime due legislature alla prova del Governo, sia il centrodestra che il centrosinistra, sia con che senza inciucio, adesso non resta che dare fiducia ad una nuova forza politica, coerente e credibile.

2) Con le vostre donazioni avete aiutato anche delle imprese di Polignano?
A Polignano ben 6 aziende sono riuscite a beneficiare del microcredito: 5 imprese individuali e una società a responsabilità limitata per un importo complessivo di ben 127 mila euro. Si va da un minimo di 12 mila euro ad un massimo di 25 mila, a cui però si potrebbero in futuro aggiungere altri 10 mila euro a richiesta della singola azienda. Tutte le informazioni sono presenti sul sito www.microcredito5stelle.it.
Tra i dieci comuni del sudest barese, dove ben 31 aziende hanno beneficiato del microcredito per un totale di 644.910 euro, Polignano è al secondo posto subito dopo Adelfia (143mila euro per ben 6 imprese) dove sono giunti finanziamenti dal fondo del Ministero dello Sviluppo economico per 127mila euro. Seguono Noci con 80mila euro e 4 aziende, Conversano con 74.610 euro e 5 imprese, Monopoli 70mila e 4 imprese, Putignano 50mila e due aziende e poi Casamassima, Rutigliano, Mola di Bari e Castellana Grotte ognuna con un finanziamento da 25mila euro.

3) In sintesi, cosa avreste detto al comizio di domenica?
Domenica 4 marzo si decide il destino dei prossimi 10 anni del nostro Paese. È necessario votare in modo informato, consapevoli del fatto che ormai il ballottaggio è tra il M5S e il centrodestra, dopo che il centrosinistra si è dissolto come neve al sole. Il MoVimento 5 Stelle è l’unico ad aver già individuato il candidato Premier e per trasparenza presenterà prima del voto la squadra dei ministri. Dall’altra parte invece, c’è chi a destra non ha ancora un candidato premier vista l’ineleggibilità di Berlusconi e si preoccupa di proporre come ministro dell’Economia Brunetta e chi a sinistra deve ancora scegliere tra Renzi e Gentiloni con il rischio di dover accettare un Governo Renzusconi.
Siamo già pronti ad attuare il nostro programma, l’unico ad avere tutte le coperture finanziarie, per migliorare la qualità della vita degli italiani. Vogliamo rimettere al centro il lavoro, sostenendo le piccola imprese con una serie di tagli sulle leggi inutili (spesometro, redditometro ed equitalia) e sulla tassazione (IRAP e cuneo fiscale), valorizzare l’istruzione pubblica superando la “buona scuola” e dando stabilità agli insegnanti e agli edifici scolastici, smantellare il business dell’immigrazione con una serie di misure atte a snellire i tempi di riconoscimento delle richieste d’asilo ed una ripartizione dei migranti secondo quote europee e con il reddito di cittadinanza vogliamo aiutare i 4,6 milioni di italiani sotto la soglia di povertà, portando anche le pensioni minime alla soglia delle 780 euro al fine di non lasciare nessuno indietro.
La pioggia ci ha impedito di parlarne in piazza a Polignano, ma recupereremo nel comizio di chiusura di venerdì, a partire dalle ore 20:00, per far conoscere i nostri 20 punti a tutti i polignanesi. Se il tempo atmosferico non ci permetterà di essere in piazza Moro, saremo nella sala conferenze dei Vigili Urbani.

4) A chi sostiene che non avete fatto arrivare finanziamenti per Polignano e per il territorio, come rispondete?
I soldi arrivano se si presentano progetti e si partecipa ai bandi pubblici, noi ne abbiamo segnalati tanti in questi anni: molti sono andati perduti, alcuni sono stati intercettati come ad esempio i 700mila euro per la scuola Rodari o i fondi per le giostrine dedicati ai bambini con disabilità o il finanziamento per la biblioteca comunale. Abbiamo indicato al Sindaco i fondi regionali da intercettare per la Chiesa Matrice nonché portato Don Gaetano nell’ufficio di gabinetto del ministro Franceschini (PD) per richiederne di ulteriori: e ci auguriamo giungano presto, a beneficio di tutti i polignanesi.

5) Se il M5S non raggiungesse il 40%, ma risultasse prima forza politica, come fareste a governare?
Il 4 marzo potrebbero esserci due scenari per il M5s. Uno è quello di aver raggiunto il 40% e quindi di poter governare da soli. Ma se dovessimo aver raggiunto meno, non lasceremo il Paese nel caos: senza fare larghe intese o alleanze strane, faremo un appello pubblico a tutte le forze politiche presenti in Parlamento per dare un Esecutivo a questo Paese, sui punti del nostro programma condivisi anche dalle altre forze politiche. Ribadiamo: senza contrattare su poltrone o incarichi.

6) Di Maio ha depositato la squadra di governo. Chi sono i prescelti?
Il primo di marzo il M5S presenterà l’elenco di ministri che proporremo al Quirinale, li presentiamo prima del voto proprio per spiegare agli italiani su quale patrimonio umano dovrebbe investire lo Stato. Luigi Di Maio ha già fatto i primi nomi: quello del generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Sergio Costa, un servitore dello Stato che si è distino nella lotta ai crimini ambientali, per il Ministero dell'Ambiente; del professore di Economia politica all’Università sudafricana di Pretoria, Lorenzo Fioramonti, per il Ministero dello Sviluppo economico; dell’economista Pasquale Tridico, docente dell’Università Roma Tre per il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; della ricercatrice e dirigente ministeriale Alessandra Pesce per il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; del professor Giuseppe Conte dell’Università di Firenze per il Ministero della Pubblica Amministrazione, Deburocratizzazione e Meritocrazia.
Come anticipazione possiamo dirle che il candidato premier ha individuare tre donne per tre ministeri chiave, quello della Difesa, dell’Interno e degli Esteri, e avremo un ministero alla qualità della vita e al benessere dei bambini. Sarà una squadra di personalità con competenze ed esperienza nelle loro attività. La divisione tecnici e politici è superata, l’idea è dare all’Italia le persone giuste al posto giusto.

7) Quali sono le prime cose che farete una volta al governo?
Noi non facciamo spot elettorali ad effetto, come il programma dei primi 10, 100, 200, giorni. Tutti i 20 punti che abbiamo selezionato sono prioritari; Governo Ministeri e Parlamento hanno la possibilità di lavorare su più fronti, quindi il nostro programma andrà avanti di pari passo, le questioni più semplici vedranno prima la luce, per quelle che necessitano più pareri e più passaggi burocratici ci vorrà più tempo.

8) Diamo uno sguardo alla politica locale. Polignano è un paese sicuro? C'è motivo di preoccuparsi?
Si può fare tanto per la sicurezza di Polignano e lo diciamo da parecchio tempo. Chi amministra e la politica non dovrebbe sottovalutare alcuni segnali che possono significare “altro”. Per questo la nostra consigliera comunale Maria La Ghezza ha protocollato una richiesta di convocazione di un consiglio monotematico per istituire una task force che faccia chiarezza su diversi aspetti e possa rendere Polignano maggiormente sicura. Le altre forze di opposizione hanno firmato la nostra richiesta: attendiamo che il presidente De Donato convochi quanto prima il consiglio.

9) Emiliano ha aperto a un governo 5 stelle. Che significa?
Forse si è reso conto che l’unica via per un governo che risponda alle vere esigenze del Paese è quello proposto dal M5S, forse si è reso conto che il suo partito non lo rappresenta più, ci sono sempre le dimissioni per questo; forse vuole salire sul carro del vincitore. Naturalmente ci fa piacere che pensi a noi come forza di Governo, ma preferiamo che pensi alle tante problematiche della regione che lo ha eletto Governatore e che attende ancora di vedere concretamente dei risultati del suo operato: finora, a dir poco, impalpabile.

10) Spazio libero per appello agli elettori...
Gli italiani hanno una grande occasione per cambiare finalmente in meglio questo Paese: da un lato ci sono le forze politiche che lo hanno distrutto e lo hanno portato nel baratro prima economico-finanziario e poi economico-sociale, dall’altra c’è una forza che in 5 anni ha dimostrato di mantenere le promesse, di condurre battaglie e ottenere risultati concreti per i cittadini persino dall’opposizione e che intende ribaltare un tavolo dove spadroneggiano da troppi anni i soliti mentre i cittadini soccombono.

VDP - 02.03.18



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6 febbraio 2018


Il Futuro in Programma a Polignano


Lunedì 12 febbraio alle 19, presso il comitato elettorale del M5S in via Dante Alighieri, 72, i nostri candidati Pasqua Patty L'Abbate, Giuseppe L'Abbate ed Emanuele Scagliusi, illustreranno alla stampa e ai polignanesi presenti l programma del MoVimento 5 Stelle per migliorare la qualità della vita degli italiani.

Dobbiamo diffondere in modo capillare le proposte del Movimento 5 Stelle per farle conoscere a più persone possibile.

Partecipa. Scegli. Cambia.

FAX - 27.01.2018


BLU - 26.01.2018


FAX - 08.02.2018
BLU - 16.02.2018

FAX - 17.02.2018

LA VOCE DEL PAESE - 16.02.2018

LA VOCE DEL PAESE - 09.02.2018

LA VOCE DEL PAESE - 09.02.2018




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24 gennaio 2018


Voto all'estero: ancora pochi giorni per attivarsi




In vista delle elezioni di marzo, i residenti all’estero possono richiedere il plico per esprimere le loro preferenze. Il nostro deputato alla camera Emanuele Scagliusi, membro della Commissione Affari Esteri e Comunitari, ci spiega le procedure, per evitare che si ripeta lo scandalo dei plichi del 2013.

"Mancano poco più di 30 giorni alle elezioni politiche del 4 marzo, un impegno di grande responsabilità per ogni italiano, anche per chi risiede all’estero. Gli elettori residenti all’estero e iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) possono votare per corrispondenza con un plico che arriverà al proprio domicilio o richiedendolo, a partire dal 18 febbraio, al competente Ufficio consolare del Paese di residenza. Anche gli elettori temporaneamente all’estero per almeno 3 mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche possono votare a patto che presentino l’opzione per il voto all’estero direttamente al proprio comune entro il 31 gennaio prossimo.
Troppo spesso abbiamo visto gli italiani residenti all’estero sottovalutare questa opportunità lasciando campo aperto ai vari ‘compratori di voti’. Immagino che tanti abbiano visto in TV cosa succedeva nel 2013 in Germania, ma non solo lì, dove i politici di professione fecero di tutto pur di accaparrarsi un numero cospicuo di plichi da compilare con il proprio nome per garantirsi l’elezione in Parlamento. E proprio grazie al voto all’estero, nel 2013 il Partito Democratico ottenne lo scarto di voti che gli fu utile a vedersi riconosciuto l’incarico di Governo.

Una vergogna senza fine, un comportamento da condannare che continua ad allontanare i cittadini dalla politica. Ebbene, mi rivolgo ai giovani italiani ahimè sempre più numerosi nel cercare un lavoro dignitoso all’estero, affinché siano determinati e vigili nel richiedere quello che è un loro diritto. Cari italiani all’estero, per cambiare davvero l’Italia c’è anche bisogno del vostro aiuto. Libertà è partecipazione!".

BLU - 26.01.2018
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