28 settembre 2011


Lettera aperta al Presidente del Consiglio


"Egregio Presidente del Consiglio,

in relazione alla nostra richiesta di modificare lo Statuto Comunale, nella parte che riguarda la definizione dei servizi pubblici comunali privi di rilevanza economica, facciamo rilevare che non abbiamo ancora ricevuto risposta. Sono trascorsi 3 mesi dalla richiesta e, ritenendo che la collaborazione, il confronto con i cittadini, con le associazioni e con tutto ciò che si muove in maniera partecipata siano linfa vitale per la democrazia, invitiamo Lei, come persona e per il ruolo che riveste, ad inserire la nostra richiesta nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale. Diamo per scontato che i consiglieri di opposizione facenti parte del Comitato per il Sì al referendum, abbiano protocollato la richiesta come promesso."

Il comitato Polignano R-Evolution


Vedi anche il post Acqua Pubblica - doppia faccia???

 
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21 settembre 2011


Al via la sperimentazione dell’idrogeno da fonti rinnovabili: Taranto città simbolo

Segui la diretta streaming dell'evento a partire dalle ore 10:00



Nel maggio 2005 fu organizzato a Taranto il primo convegno della nascente Università dell’Idrogeno. Il titolo era: "Dai combustibili fossili all’economia dell’idrogeno, Taranto città simbolo".
Ora, 6 anni dopo, la Fondazione H2U – The Hydrogen University, ormai convenzionata con tutte le Università di Puglia, lancia sempre da Taranto il primo esperimento concreto di economia dell’idrogeno fra la Puglia e la Campania, in collaborazione con i Comuni di Napoli e di Accadia.
Lo sviluppo rapido ma caotico delle energie rinnovabili in queste due regioni ha creato, a cavallo fra Puglia e Campania un vero e proprio "giacimento" di energie rinnovabili (eolico) non gestito dalla rete elettrica. Lo stesso problema si porrà presto anche in altre zone e anche in relazione al fotovoltaico, ma è già presente in maniera molto consistente nelle località indicate.
Si tratta del problema dell’accumulo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, tipicamente discontinue, problema strategico se si pensa di sostituire seriamente i combustibili fossili.
Taranto è forse la città europea che emette più anidride carbonica ed è senz’altro fra le più colpite, in termini sanitari, dai vecchi combustibili fossili, carbone e petrolio.
Fra poco più di due mesi il Protocollo di Kyoto, mai decollato, non ci sarà più. Il nuovo accordo che dovrebbe sostituirlo, per ora, non c’è. Gli Stati del pianeta riconoscono che il problema del riscaldamento globale esiste, ma non fanno nulla per limitare drasticamente le emissioni di gas climalteranti.

 



Occorre far partire dalla cittadinanza le nuove tecnologie pulite, con l’ausilio dei Comuni che sono le istituzioni pubbliche più vicine ai cittadini.
Oggi i Comuni di Taranto, Napoli e Accadia avviano una importante sperimentazione con H2U, l’Università dell’Idrogeno, fra Puglia e Campania, per realizzare impianti, nel campo della mobilità e del patrimonio edilizio, totalmente puliti, basati sulle energie rinnovabili come fonte primaria e sull’idrogeno come accumulo e vettore di energia.
Il progetto operativo prevede di realizzare ad Accadia, Comune del Subappennino Dauno dove sono presenti numerosi parchi eolici e dove è presente energia di origine rinnovabile non gestita dalla rete elettrica, un impianto industriale per la produzione dell’idrogeno, in un edificio recintato messo a disposizione dal Comune situato in posizione strategica.
Questo idrogeno verrà utilizzato in due tipologie di impianti: il settore dei trasporti, a partire dal trasporto pubblico (e quindi distributore di idrogeno e veicoli quali autobus) e il settore stazionario, dove si tenderà a realizzare impianti collegati in isola secondo l’architettura della generazione distribuita e delle nuove reti intelligenti (smart grid). Il calore prodotto dai vari impianti sarà utilizzato in cogenerazione e trigenerazione.
Queste tipologie di impianti verranno realizzate ad Accadia (stazione degli autobus e un quartiere urbano), a Taranto (distributore di idrogeno in prossimità della Pineta comunale Cimino e isola centrata sulla Scuola Edile del quartiere Paolo VI), a Napoli (distributore d’idrogeno per autobus e generazione distribuita localizzata sugli impianti sportivi cittadini).
Queste attività saranno precedute da un Protocollo d’intesa, dalla realizzazione di un business plan, e avranno carattere sperimentale, con un periodo di sperimentazione di almeno 6 mesi. Altre città e territori potranno aggiungersi alla sperimentazione.
Nella stessa occasione la Fondazione H2U lancia H2 NET, società cooperativa per azioni gestita via Internet a cui tutti i cittadini potranno partecipare, allo scopo di realizzare il principio della autoproduzione dell’energia.
La cittadinanza di Taranto e quella di Napoli hanno molto sofferto a causa dell’inquinamento e dei rifiuti, ed è quindi molto opportuno avviare di qui la sperimentazione di nuove tecnologie ad emissioni zero.
Tutto questo avviene mentre il costo dei carburanti ha raggiunto il costo più elevato degli ultimi 27 anni, e una crisi economica strutturale colpisce l’intero occidente.
Le nazioni Mediterranee dovranno essere mantenute? E’ assurdo, basta guardare una cartina geografica tematica per comprendere che le energie rinnovabili, quelle della nuova economia, sono tutte qui. Da queste bisogna ripartire; dalle città più penalizzate, Taranto e Napoli, deve nascere la nuova economia dell’idrogeno. Il sud deve dimostrare le sue grandi potenzialità.

 
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20 settembre 2011


I "Senza Vergogna"




"Quale Italia vogliamo?” - “Il problema Sanità” - “La persona prima dello Stato”, tutti temi interessanti quelli trattati venerdì 16 e sabato 17 settembre a Polignano a Mare, se non fosse che a discuterne c'erano proprio quelli che hanno contribuito e contribuiscono a distruggere l'Italia.
Sì, perché su quel palco si sono susseguiti personaggi come Casini, Fitto, Fioroni, Bonanni della CISL, il ministro Meloni, tutta gente che vive sulle spalle dei contribuenti i quali forse hanno pagato anche questa manifestazione. Avete letto proprio bene, e vi spieghiamo perché.
L'evento è stato organizzato dall'associazione “Il Domani d'Italia”, la quale non è altro che il giornale lanciato ultimamente dall'On. Fioroni del PD. Presumibilmente, la testata non camperà d’aria, ma dovrebbe ricevere i contributi all'editoria che foraggiano la maggior parte dei giornali italiani. Il condizionale è d'obbligo da usare, dato che sul sito ufficiale del governo è pubblicato l'elenco di tutte le testate che ricevono i contributi e gli importi degli stessi, aggiornato fino al 2009, e poiché Il Domani d'Italia è stato lanciato nel 2011, per avere la conferma definitiva dovremo avere solo un po' di pazienza. Ma, come si dice, a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca.
Sapete ogni anno quanto succhiano i giornali alle casse dello stato? Ben 1 miliardo di euro, alla faccia della crisi!!!
Non è finita qui, perché se i nostri politici possono partecipare a destra e a manca a tutte le manifestazioni è anche grazie al milione di euro che si spartiscono i partiti sotto la voce di rimborsi elettorali. Da Wikipedia “l’erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. Con quest’ultima modifica l’aumento è esponenziale. Con la crisi politica italiana del 2008, i partiti iniziano a percepire il doppio dei fondi, poiché ricevono contemporaneamente le quote annuali relative alla XV e alla XVI Legislatura”.
Insomma fare informazione è cosa buona, ma se fatta con i soldi dei cittadini è meglio.

 



La finanziaria lacrime e sangue ha tagliato di tutto, ma queste due spese sono rimaste al loro posto. La casta sa bene che senza i nostri soldi scomparirebbe. Sono dei morti che camminano tenuti in vita dai loro medium ovvero i media.
A questo punto ci chiediamo: ma come possono questi mitili risolvere i nostri problemi se loro sono il problema?
È per questo che chiediamo ai cittadini di scendere in campo in prima persona, abbandonare i vecchi schemi di destra e sinistra perché ormai non esistono più. Ogni cittadino deve essere informato e la vera informazione senza filtri, può reperirla solo in rete.
L'idea del movimento è nuova ed innovativa, non abbiamo più bisogno dei partiti perché i progetti li condividiamo e discutiamo in rete, dove ci sono migliaia di esperti che possono migliorarli. In rete ognuno vale uno.

In riferimento alla serata di sabato 17, segnaliamo:
1 - Nel pubblico si avvertiva una certa insofferenza, in seguito ad affermazioni vergognose fatte dal Fioroni e dalla Meloni. Riferiamo soltanto le più gravi: il Fioroni, in sintesi, sosteneva che guadagnava di più a fare il medico e che è meglio che un parlamentare sia ricco così non è spinto a rubare.
Rispondiamo:
- Fioroni può anche tornare a fare il medico, gli italiani non si dispereranno per questo.
- Il Parlamento è pieno di ricchi ladri e di ladri ricchi, quindi non è vero quello che sostiene.
- Fioroni ha offeso milioni di italiani che vivono con cifre modeste definendoli potenziali ladri.

2 - La Meloni, insieme al Fioroni (i due andavano d'amore e d'accordo su tutto), sostenevano che la prima riforma da fare è quella dell'allungamento sensibile dell'età pensionabile, viste le aspettative di vita e per garantire un futuro alle giovani generazioni. Alle rimostranze del pubblico che chiedeva "e le vostre pensioni?", rispondevano che quella è poca roba, non influisce più di tanto etc...etc...Il moderatore Magistà, spudorato, invitava i due di cui sopra a non dar retta al pubblico, a non ascoltarlo. Roba da salire sul palco e.....
Rispondiamo:
- Intanto non si tratta di poca roba e ci vuole la faccia come il c.... per chiedere sacrifici agli altri e non voler toccare i privilegi da dittatura africana di cui godono.
- La storia delle aspettative di vita sa tanto di bufala, non ha alcun fondamento scientifico perché si basa sulle soglie raggiunte oggi, per il futuro dipenderà tutto dalla qualità della vita, dagli inquinanti, dagli alimenti e da tante altre variabili anche a livello planetario. In verità vorrebbero che la gente morisse prima di andare in pensione! Figuriamoci se i padri e le madri non sarebbero disposti a lavorare qualche anno in più se fossero sicuri che il risparmio andrebbe ai propri figli, in verità sanno già benissimo che quei risparmi faranno una brutta fine.
Facciamo una proposta: i risparmi che si realizzano con la riforma delle pensioni vengano per legge automaticamente trasformati in contributi previdenziali per inoccupati, disoccupati e fasce bisognose.

 

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12 settembre 2011


Una cozza è per sempre

40 persone, 12 ore di pullman, andata e ritorno Bari-Roma, per posare una cozza ciascuno davanti alla Camera dei Deputati.

Arrivare davanti a Montecitorio e trovare una marea di gente che sembrava abbracciarti e darti coraggio per quel gesto simbolico che stavamo facendo, ci ha fatto palpitare il cuore. Abbiamo provato contentezza ma allo stesso momento rabbia e disgusto per quelle "cozze" che stavamo depositando e che rappresentavano personaggi della politica corrotta. Tutti insieme, a fianco di persone che non conoscevamo ma che condividevano le stesse idee, a urlare slogan contro quei rappresentanti politici che ormai non ci rappresentano più e in quel momento avere la sensazione che tutti insieme ce la possiamo fare a ricostruire una Italia migliore.

Migliaia di persone dalla Sicilia, dalla Sardegna , da Bolzano, da Aosta e da tutta Italia hanno affrontato anch'essi lo stesso viaggio per un gesto simbolico di grande significato: siamo stanchi di tutti questi soggetti attaccati come cozze al Parlamento!




Tutti noi del Movimento 5 Stelle con forza, chiarezza, ordine e senza far mai mancare ironia ed allegria abbiamo chiesto che fine han fatto le 350.000 firme raccolte in un sol giorno quattro anni fa al primo "V day". (Perchè fa tanta paura parlare di un parlamento solo di incensurati? Perché fare il politico deve essere un mestiere per tutta la vita?)

A sinistra Roberto Fico candidato sindaco M5S Napoli
Al centro Giuseppe L'Abbate Polignano R-Evolution
A destra Giovanni Favia consigliere regionale M5S Emilia Romagna







La nostra richiesta?
Qualsiasi italiano può diventare parlamentare a patto che sia incensurato e che non si radichi alla poltrona (massimo 2 legislature), concetti semplici, democratici.

Questo giorno di "rivendicazione" lo abbiamo sognato da molto, da molto aspettavamo di ritrovarci tutta l'Italia insieme per manifestare, per confrontarci come era stato un anno fa a Cesena, a Woodstock 5 stelle.
Abbiamo srotolato le bandiere e ci siamo mescolati a tutta la migliore Italia.

Loro certo, i signorotti del palazzo non ci hanno risposto e neppure di giornalisti non se ne è visti tanti, ma di certo noi non ci fermeremo, non demorderemo e ogni giorno saremo sempre di più.





Noi di Polignano R-Evolution siamo riusciti a scambiare due battute direttamente con Grillo e gli abbiamo parlato del piano energetico che stiamo per lanciare con il Prof. Nicola Conenna. Un nuovo modo di fare energia, dove ognuno diventa produttore e consumatore allo stesso tempo, senza monopolisti.


 
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6 settembre 2011


Sul referendum anti-porcellum…



Noi non firmeremo per il referendum “anti-porcellum” e non allestiremo banchetti per la raccolta delle firme.

Sia chiaro, non pensiamo che questa legge elettorale sia la migliore, ma questo referendum a nostro avviso è inefficace e inutile per i motivi che andremo ora a spiegare.

Il referendum abrogativo proposto, di fatto, non risolve nulla ed è probabilmente incostituzionale; nel caso non lo fosse e venisse accolto, potrebbe riportare al “mattarellum”, modificandone alcuni aspetti a nostro avviso non sostanziali. L’istituto referendario abrogativo è un sistema di rimedio, uno strumento “zoppo”, come per stessa ammissione del Forum dei Movimenti per l’Acqua, nonostante sia stato usato contro la Ronchi, poiché lo strumento d’elezione dovrebbe essere la proposta popolare.
Nel 2007 la Legge di Iniziativa Popolare del Forum sull’acqua pubblica - 410.000 firme raccolte - è stata ignorata, e così si dovette optare per il referendum. Le leggi di iniziativa popolare, a differenza dei referendum, propongono i loro obiettivi attraverso una serie di linee guida che il parlamento e i giuristi andranno ad esplicitare e concretizzare in una successiva Legge (DLGS).

 


Una nuova legge elettorale è già disponibile, è la legge “Parlamento Pulito“: una proposta di iniziativa popolare che prevede l’elezione diretta dei candidati, un massimo di due mandati, nessun condannato definitivo eleggibile.

A noi interessa una legge elettorale nella quale i cittadini possano esprimere la loro preferenza, ma non sui candidati scelti dalle segreterie di partito (cosa che succedeva con i collegi uninominali della legge Mattarella).

In tempi di “vacche magre” come questi, perché poi, ci chiediamo senza capire, buttare altri soldi in un ulteriore referendum quando una legge è già pronta nelle “cantine” del Senato, gratis?!?

La Costituzione è chiarissima, il popolo, con 50 mila firme, può presentare un progetto di legge. Una volta presentate le proposte di legge di iniziativa popolare ad un Presidente delle due camere, questi deve accertare la regolarità ai sensi degli articoli 48 e 49 della successiva Legge n. 352 25 maggio 1970 e, dopo tale accertamento, le proposte di legge debbono essere calendarizzate per essere esaminate in Parlamento; tutto questo non è mai stato fatto e questo è un gesto gravissimo, anti-democratico e codardo.

La posizione del Movimento 5 Stelle nazionale, si è esplicitata in alcune linee di indirizzo generale sul tema: come sempre è lasciata ad ogni Movimento locale la più ampia possibilità di espressione e questa è la nostra posizione in attesa di un confronto più approfondito; di certo, concordiamo tutti nel non aderire a questo referendum.

Quattro anni fa abbiamo chiesto il voto di preferenza e c’era il tempo per qualsiasi forza politica parlamentare di usare la LIP già depositata come arma per imporre la discussione EX NOVO di una Legge Elettorale, ma ciò non è stato fatto: che forse il voto di preferenza e l’esclusione dei condannati spaventino egualmente ogni partito irremovibilmente insediato in parlamento?

Ancora, oltre alle contraddizioni già sottolineate, ci chiediamo: quale senso ha il ricorso alla mobilitazione popolare se non forse quello, per SEL e per IDV (il PD salterà sul carro in corsa come successo per l’acqua?), di riacquistare il contatto diretto e la partecipazione dei cittadini che i partiti ‘classici’ da tempo stanno perdendo?

 
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