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12 novembre 2015


Lomelo: tre promesse, tre bugie


Ho tre obiettivi da raggiungere: 1- realizzare una barriera frangiflutti su tutto l’arco costiero; 2- spostare il depuratore a spese dell’Aqp facendoglielo inserire nelle progettazioni che scadono nel 2018; 3- visto che parliamo di turismo allora il nostro mare va difeso anche con le unghie e con i denti altrimenti addio Bandiera Blu e Vele”. A dichiararlo è il neo-viceSindaco Mimmo Lomelo nella sua prima intervista rilasciata. Praticamente tre promesse, tre bugie.
Essendo scaduto ad ottobre il bando 2015-2020 per il piano nazionale di mitigazione del dissesto idrogeologico senza che il nostro Paese abbia presentato alcun progetto riguardo i frangiflutti, la prima dichiarazione si rivelerà semplicemente falsa. Peraltro, la resistenza della roccia è migliaia di volte superiore alla forza delle onde e questo dimostra come l’azione dell’impatto delle onde non ha effetti sull’ammasso roccioso se non esplicati nel tempo di diversi millenni. A riprova che l’impatto non arreca danni nell’immediato, basta soffermarsi a pensare che non osserviamo crolli ad ogni mareggiata. I crolli avvengono per altre cause, sostanzialmente per la scarsa resistenza della roccia e non per l’aggressione del mare. La scelta dei frangiflutti, come l’Amministrazione Vitto potrà scoprire coinvolgendo gli esperti in materia, sarebbe dannosa per l’ambiente e non porterebbe benefici. Anzi, sarebbe costosissimo realizzarli vista la profondità del nostro fondale e, ancor quando fossero ‘sommersi’, sarebbero visibili perché il nostro mare è limpido e non torbido come può essere l’alto Adriatico data la presenza di fiumi. Insomma, l’ennesima opera pubblica mastodontica dalle spese incontrollabili che rischierebbe, persino, di pregiudicare la bellezza del nostro mare. E meno male che la seconda promessa del neo-viceSindaco è quella di volerlo difendere con le unghie e con i denti!
Se davvero intende preservare Polignano ed i suoi riconoscimenti dovrebbe piuttosto invitare la sua maggioranza a guida PD a fare pressioni sul Governo di Matteo Renzi che continua a rilasciare permessi per trivellare l’Adriatico. Dalle parole è giunto il momento di passare ai fatti: che ci stanno a fare ancora nel PD?!.
Ultima bugia è quella dello spostamento del depuratore. Cosa dovrebbe spingere l’Aqp, dopo i lavori realizzati al depuratore di Polignano e rallentati dagli uffici comunali regalandoci un’estate al ‘sapore di..’, a prevedere di spostare tutto?! I lunghi tempi e i notevoli fondi necessari non fanno altro che spingerci a bollare come bugia anche questa roboante promessa. Come illustrato dalla stessa dirigente Portincasa, infatti, l’eventuale spostamento per essere efficiente dovrebbe coinvolgere in maniera consortile il Comune di Monopoli con cui non si è iniziato neppure a dialogare!
In definitiva, non ci resta che suggerire al neo-viceSindaco, ex consigliere ed assessore regionale, ex onorevole per breve tempo, di fare l’unica cosa davvero concreta ed immediata: quella di donare il suo vitalizio da 8.500 euro per 14 anni di ‘servizio’ in Regione (o in alternativa i circa 1.700 euro del suo nuovo stipendio pagato dai contribuenti) al fondo per le piccole e medie imprese come fanno i nostri parlamentari. Del resto, è una misura chiesta anche dal presidente dell’Inps Tito Boeri. Potrebbe rendere i cittadini finalmente verdi di gioia, chissà! Per facilitargli il compito gli riportiamo l’Iban IT61Z0100003245348018369300.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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6 maggio 2014


Se due indizi fanno un sospetto, tre fanno una prova...


Replichiamo al manifesto della maggioranza apparso la scorsa settimana in paese che accusa "i grillini" di “chiacchiere e bugie” sull’elettrodotto. Cogliamo l’occasione per riprendere altre due vicende dell’attualità polignanese che seguono la falsariga di questo caso. Ci dispiace tornare su temi che sembravano, almeno per noi, chiari una volta per tutte ma c’è chi, a quanto pare, non riesce a fare altro che battagliare a parole sempre sullo stesso campo, facendo spesso autogol clamorosi. E non ci riferiamo soltanto al caso più recente che riguarda l’elettrodotto che ha visto la straordinaria invenzione di una sentenza del Consiglio di Stato che non c’è stata: la storia si ripete anche con la questione piazza Moro e per il piano spiagge. Infatti  se da un lato fa sorridere vedere come l’Amministrazione spacci per documenti ufficiali titoloni di giornali, manco questi fossero l’ufficio stampa dei diversi Enti Istituzionali, dall’altro ci preoccupa, e molto, l’arroganza e i metodi mediocri con i quali i nostri amministratori prendono continuamente in giro i cittadini.
In tutte e tre le occasioni abbiamo preteso trasparenza (il Sindaco ha basato la sua campagna elettorale su questo principio, ricordiamo i manifesti rosa con questa sola parola scritta su), e abbiamo chiesto di prendere visione di documenti ufficiali a testimonianza di quanto da loro affermato. Ovvero: che “sotto piazza Moro non c’è niente”, che “il piano spiagge è già pronto e depositato in Regione” e che “il Consiglio di Stato ha deciso lo spostamento del percorso dell’elettrodotto”. Bene, in tutti e tre i casi, non abbiamo ricevuto la documentazione relativa, o meglio, abbiamo ricevuto risposte che puntualmente hanno smentito le loro affermazioni. Per piazza Moro, infatti, ad oggi c’è un documento ufficiale della Soprintendenza che afferma che “l’area interessata è sottoposta ad alto rischio archeologico e le vaste aree antropiche sono presenti ad una profondità di tre metri”. Quindi sotto c’è qualcosa! 
Per il piano spiagge abbiamo fatto accesso civico e ci è stato risposto che lo stesso è ancora in fase di elaborazione (quindi non è pronto come invece è stato affermato e soprattutto non è stato depositato in Regione). 
Allo stesso modo, abbiamo richiesto la sentenza, ordinanza o comunque un atto ufficiale del Consiglio di Stato sull’elettrodotto e ci è stato semplicemente risposto che la decisione è stata rinviata al 1° luglio e, dunque, non vi è alcun atto ad oggi che imponga lo spostamento del percorso
Ora, se due indizi fanno un sospetto, tre fanno sicuramente una prova. A questo punto, chiediamo ai cittadini se ci sia ancora da fidarsi di questa gente che mente spudoratamente e che, puntualmente, documenti alla mano, viene smentita. Chiediamo a tutti gli attori in questione di trarre le proprie conclusioni.

I 3 indizi (Nei seguenti post troverete i link ai dettagli delle vicende, correlate di atti ufficiali e delle nostre azioni):

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30 proposte dal M5S, 30 silenzi da Vitto



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4 maggio 2014


Le bugie dell'Amministrazione Vitto: #3 Piano Spiagge


Per approfondimenti:

* Piano Spiagge: la Regione Puglia ammonisce l'amministrazione Vitto


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2 maggio 2014


Le bugie dell'Amministrazione Vitto: #2 Elettrodotto

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30 aprile 2014


Le bugie dell'Amministrazione Vitto: #1 P.zza A. Moro

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12 aprile 2014


Elettrodotto: La sentenza inventata


Ci siamo battuti sin dal primo momento contro questo elettrodotto, approvato da tutti gli enti locali, Regione compresa, come dichiarato dallo stesso Governo Letta. Abbiamo cercato di collaborare con l’Amministrazione Vitto, consegnando loro tutto il materiale a disposizione dato che, per loro stessa ammissione, cascavano dalle nuvole quando nello scorso autunno è giunto il Decreto Interministeriale di approvazione della merchant-line Albania-Italia dell’Enel. Una opportunità, quella di collaborare, non colta dalla maggioranza di centrosinistra che non ha sfruttato né la nostra presenza in Parlamento né quella del deputato PD che hanno spinto a far eleggere alle primarie con la loro cordata, ovvero Gero Grassi. Se l’obiettivo era cercare di bloccare la realizzazione dell’elettrodotto perché intestardirsi e non cercare appoggio anche a chi può fare pressioni con atti al Ministero? Chissà!
Detto ciò, l’Amministrazione Vitto ha pensato di fare ricorso chiedendo solamente spostamento dell’approdo sulle nostre coste. Noi ci siamo battuti per non farlo proprio l’elettrodotto, loro hanno chiesto semplicemente di modificare il percorso, ben consci che solo questo poteva chiedere Polignano, dato che i suoi amministratori hanno dormito negli ultimi 5 anni. Appena leggeremo la sentenza definitiva che sancirà le modifiche al progetto, saremo i primi a festeggiare questa mezza vittoria, fermo restando che vorremmo capire dove intende realizzarlo la Giunta Vitto.
Questa sentenza, però, non esiste
Stando alle ricerche del settimanale Blu, peraltro, pare che il Consiglio di Stato, l’organo supremo della giustizia amministrativa italiana, non sia a conoscenza di questa sentenza. Ci sembra assurdo che un Sindaco arrivi a mentire così spudoratamente pur di ingaggiare una polemica di così bassa lega. Sicuramente la Giunta Vitto ci potrà consegnare il documento in cui si attesta ciò che afferma e che giustificherebbe, agli occhi della comunità polignanese, l’esborso economico del ricorso.

Se così non fosse, beh, ad un Sindaco che prende in giro i suoi elettori ed i suoi cittadini non resta che una opzione solamente: le dimissioni. Ma, ripetiamo, nessuno mai è arrivato a dare notizie così infondate. Sicuramente sarà il Consiglio di Stato a sbagliarsi e noi toccheremo presto con mano la sentenza. E, da cittadini, inizieremo a chiedere al nostro Sindaco come intende fornire l’alternativa alla società Enel Distribuzione: se coinvolgendo la popolazione o decidendo tutto nelle segrete stanze.

 

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