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10 agosto 2012


Quando si dice... la genialità!

Mare, trulli, ulivi e... cosa manca? Ah! Un campo da golf!
 

Nella Puglia siccitosa, tra palle, palline da golf e palloni gonfiati camuffati da classe dirigente (dei veri mutanti!), proviamo a dire qualcosa sul progetto Parco dei Trulli.
Una manciata di trulletti addormentati sull'orizzonte, che sembrano adagiati sul mare, offrono ai coraggiosi avventori una cartolina ed un'emozione che valgono bene il lungo percorso a piedi che si è costretti a fare prima di accedere a questa zona, visto il sabotaggio che si perpetua ai danni dei rari accessi praticabili. Dopo aver parcheggiato l'auto ed aver intrapreso un percorso ad ostacoli, si arriva in uno dei pochi tratti incontaminati della costa adriatica di Puglia.


Litoranea Polignano a Mare Nord
Si! Proprio in questa zona è in atto una lotto-speculazione composta da 1 campo da golf a 27 buche, 2 mega alberghi e 244 ville private, che incombe sul territorio al solo fine di “fare soldi”. Questo progetto nasce più di 30 anni fa, da allora ha subito diverse modifiche ma senza tener conto del mutamento dei flussi turistici negli ultimi anni. In questo periodo di crisi mondiale anche il turismo si è adeguato e sta diventando ecoturismo, per questo sembra ancora più assurdo ed inutile prevedere la costruzione di ecomostri sulla costa giustificandoli con la chimera dello sviluppo ad ogni costo ( ricordiamoci sempre la differenza tra sviluppo e progresso, due cose ben diverse e spesso antitetiche ). 
Nel 2012 il turista evoluto, non il cozzalo arricchito, è attirato dalle bellezze naturalistiche e culturali del luogo, le prime regalateci dalla Natura, le seconde in embrione e che tocca a noi sviluppare (prove tecniche di trasmissione). Il Coordinamento “Custodiamo le Coste” che noi appoggiamo, vuole preservare il tratto tra Cozze e San Giovanni, salvaguardandolo in tutti i modi da escursioni irresponsabili in stile “Lanzichenecchi”. 
Il progetto del “Parco dei Trulli” si trova attualmente in fase di VAS presso la Regione Puglia ed il Coordinamento ha prodotto delle osservazioni che ne evidenziano tutte le criticità, le stesse esposte dal palco nella serata del 5 agosto in Piazza Aldo Moro a Polignano a Mare.


Il Coordinamento chiede alla Regione Puglia che il progetto venga bloccato già in fase di VAS. Diversi componenti della nuova maggioranza del Consiglio Comunale di Polignano a Mare, nel dicembre del 2010, quando erano opposizione (compreso Vitto), si dichiararono contrari alla variante del piano regolatore che avrebbe permesso questa speculazione. Hanno già cambiato idea? Aspettiamo una presa di posizione pubblica che, speriamo, non si trasformi in un voltafaccia. 

Questa ed altre storie dimostrano che non siamo padroni del nostro territorio, che veniamo continuamente espropriati e colonizzati da gruppi di interesse i quali con il loro potere e i loro agganci politici mettono in atto progetti ed operazioni finanziarie fallimentari (a volte anche per loro), devastanti dal punto di vista ambientale ed in assoluto disprezzo della storia, della cultura, delle tradizioni e dell'identità del nostro popolo, costruite in centinaia di anni e di sacrifici dei nostri avi.
Vediamo con i nostri occhi a cosa hanno portato decenni di queste logiche subite passivamente dalla popolazione. 
Parliamoci chiaro, su queste cose si scontrano due visioni della vita: 
- una che punta ad una crescita indiscriminata fatta di interventi calati dall'alto e quasi sempre incoerenti con i reali bisogni dei cittadini, esiziali per l'ambiente e per la salute umana (vedi Ilva di Taranto). Finalità di questa concezione? Il puro profitto di alcuni e promesse di lavoro quasi mai mantenute, salvo che per i soliti raccomandati. Il resto della popolazione paga soltanto le gravi conseguenze di questi interventi. Nel caso del campo da golf dobbiamo dire che ci sentiamo sinceramente amareggiati per la mancanza di una presa di posizione critica da parte della cittadinanza, a cui del campo da golf non frega niente. Questo dimostra la subalternità culturale di una popolazione che spesso subisce senza reagire. A dire il vero, il campo da golf interessa poco anche a chi lo vuole realizzare, perché è soltanto una copertura per appropriarsi di un territorio e vendere ville. 
- La nostra visione invece è quella di una continua ricerca di equilibrio tra le esigenze delle varie componenti della società. È su questo che dovremmo confrontarci tutti per cercare soluzioni più a misura d'uomo nell'economia complessiva della città, nelle attività culturali, nel tempo libero e nel rapporto tra le persone che ormai è ridotto ad una guerra di tutti contro tutti. 

Provate a guardare l' espressione di stupore di un turista che si affaccia per la prima volta da una terrazza a mare. Noi ci viviamo e non ci rendiamo conto del tesoro che la Natura ci ha regalato e che determina di per sé il 90% del flusso turistico estivo e dei fine settimana, negli altri mesi cosa facciamo, giochiamo a golf? Un posto così è naturalmente vocato ad un turismo distribuito nell'arco dell'anno, che punta su valori aggiunti quali la bellezza, l'arte, la cultura. Il turismo del futuro selezionerà le mete in base alle motivazioni dell'utenza, ed oggi è sempre più ampia quella fascia consapevole che si muove in cerca di posti civili, belli, incontaminati ed organizzati. Abbiamo delle idee in merito e vorremmo confrontarci. 

Vorremmo che le bellezze naturali di Polignano a Mare non fossero in contraddizione col nostro modo di vivere e di pensare, ma che tali meraviglie divenissero anche bellezza interiore e consapevolezza collettiva.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio."
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6 agosto 2012


Lettera aperta all'Ass. Regionale Angela Barbanente

APPELLO ALL’ ASSESSORE ALL’ASSETTO DEL TERRITORIO DELLA REGIONE PUGLIA

ANGELA BARBANENTE


Al Presidente del Consiglio Regione Puglia
Onofrio Introna

Al Presidente IV Commissione

Ai Capi gruppo

P.c.

Al Presidente Regione Puglia
Nicola Vendola


Oggetto: sospensione proposta di Legge bipartisan “Promozione del sistema golfistico regionale”


L'associazione Polignano R-Evolution espressione del Movimento 5 Stelle a Polignano a Mare invita la Regione a sospendere la proposta di legge bipartisan “Promozione del sistema golfistico regionale” firmata da quattro consiglieri del Pdl (Marmo, Friolo, Palese e Iurlaro), dell'Udc (Negro), della Puglia prima di tutto (Caroppo), Pd (Donato Pentasuglia) e dell'Idv (Orazio Schiavone), che prevede procedure amministrative semplificate e "disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità" per la realizzazione di ulteriori impianti golfistici, anche in aree protette e lì dove ci sono casali abbandonati, in nome del turismo da incrementare e destagionalizzare. "L'ente locale - …… - sentita la Regione e d'intesa con gli enti parco nazionali, e gli enti gestori nelle aree marine protette, favoriscono la realizzazione di impianti golfistici integrati da strutture di ricezione turistica e residenziale, con gestione connessa a titolo permanente all'esercizio dell'impianto" (art 7) .

Gli undici articoli, di cui si compone la legge, ammettono agevolazioni per gli enti locali e le società sportive iscritte alla Federazione italiana golf e, anche, a società e consorzi a capitale misto o "interamente privato" (art 6).

Si rileva, inoltre, nell’art.10 l’introduzione ambigua di un vincolo che sembra essere più un'opportunità per la speculazione edilizia “È fatto divieto ai soggetti privati che costruiscono le strutture ricettive, di vendere sia la totalità sia le singole parti delle stesse, almeno per i cinque anni successivi alla realizzazione del campo da golf, fatto salvo il caso in cui l'acquirente compartecipi finanziariamente alla gestione e al buon mantenimento del campo medesimo".

Il Movimento 5 Stelle di Polignano a Mare oltre a denunciare questo ulteriore indiscriminato consumo del territorio a beneficio di imprenditori del mattone e delle multinazionali, non certo dell’economia locale, vuole sottolineare gli effetti disastrosi che queste mega strutture provocheranno sui Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici del Territorio sfigurando i complessi storico-archeologici e paesaggistici stratificati, testimonianze preziose della civiltà contadina, con il rischio di stravolgimento irreversibile dell'habitat naturale.

In particolare ci allarmano le conseguenze che la realizzazione di questi mega progetti avrebbero sull’ecosistema della nostra Regione con particolare riferimento al problema acqua. È notorio il grande fabbisogno di acqua necessaria per garantire la vita del prato verde e l’assetata Puglia comunque deve cederne una quantità che, sia pur ridotta, non può essere inferiore a 2.000 metri cubi di acqua al giorno (vedi studio della Regione Puglia su Golf e Ambiente, pag.7-8, secondo il quale “È interessante rilevare che la quantità d’acqua che mediamente serve per irrigare un campo da golf in una giornata estiva rappresenta l’equivalente del fabbisogno di un paese di 8.000 abitanti, nonché l’equivalente per la produzione di due tonnellate di grano”), confliggendo con le attività economiche preesistenti (agricoltura e allevamento in particolare). Dunque un lusso che entra in conflitto con l’assicurazione dell’uso agricolo dopo quello umano come sancisce art.28 Legge n.36 del 5 gennaio 1994, oltre a contribuire al processo di desertificazione. Infatti, l’abbattimento del manto vegetazionale esistente, l’eccessivo trattamento chimico del terreno di un campo da golf possono essere all’origine del processo di desertificazione. (Conferenza delle Nazioni Unite svoltasi a Rio De Janeiro nel 1992)

Altro rischio ambientale ancora più insidioso, soprattutto per noi pugliesi, è la salinizzazione delle falde acquifere che si determina quando non viene utilizzata l’acqua di acquedotti o dighe e si utilizzano pozzi, trascurando che le trivellazioni per pozzi sono causa diretta del fenomeno di salinizzazione in particolare nella falda nelle zone costiere. Un esempio in Puglia, è il campo che sorge vicino al Parco Naturale delle Cesine (Acaya Golf Club) dove l’abbassamento della falda di acqua dolce è all’origine della salinizzazione delle acque del Parco (Regione Puglia, Golf e Ambiente).

Infine c’è da rilevare l’assenza della valutazione Costi/Benefici. Alla sottrazione di terreno agricolo e forestale, alla distruzione del paesaggio naturale con bonifica di aree umide per creare campi da gioco, laghi artificiali, etc., al rischio ambientale, non corrisponde una redditività immediata. Svolgendo una sommaria indagine sulla produttività dei golf club, ci si accorge che questi impianti si sono rivelati un fallimento. Se infatti l’investimento necessario per la realizzazione di un nuovo campo da golf (18 buche) si aggira mediamente intorno ai 5 milioni di euro e la gestione può essere stimata in almeno € 300.000 l’anno, il lungo tempo di recupero del capitale costituisce un alto rischio per l’investimento, che in tempi di crisi come quella che stiamo attraversando è quanto meno inopportuno, ma l’arcano si svela se si legano i percorsi golfistici ad operazioni immobiliari, spesso legate a successive speculazioni edilizie a ridosso dei centri abitati. A Toritto (Bari), per esempio, fu presentato nel 2003 da un gruppo di imprenditori un progetto mediante lo strumento degli accordi di programma che, assieme al golf, prevedeva 250 ville, torre panoramica, albergo da 300 posti, sala conferenze da 600 posti, ristorante, piscine, beauty farm, campi da calcio, tennis, etc. Il tutto nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Sito d’Interesse Comunitario e Zona di protezione speciale.

In base a queste motivazioni il Movimento 5 Stelle chiede che venga sospesa e rigettata la proposta di legge in oggetto in difesa del territorio e del suo paesaggio e a beneficio delle economie tradizionali agricole e turistico-naturalistiche.



Movimento 5 Stelle – Polignano a Mare
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