28 marzo 2011


Il latte di qualità abbandona Polignano

A quanto pare i polignanesi non sono sensibili alla tematica dei prodotti a km zero, infatti l'iniziativa di un allevatore della provincia, che ha installato nella ridente cittadina un distributore di latte crudo alla spina, è destinata a terminare a causa della scarsa affluenza registrata da questo servizio.

Il nostro paese sta perdendo l'ennesimo treno! Rinunciando, infatti, ai prodotti alla spina inevitabilemente si va ad aggravare il problema dei rifiuti, considerando che la discarica di Conversano è già prossima all'esaurimento e che Polignano si distingue per la raccolta differenziata, naturalmente in negativo, con la percentuale più bassa di tutta la provincia di Bari.


La stessa iniziativa, però, in paesi limitrofi ha riscontrato enorme successo: come si spiega, allora, questo deficit culturale da parte di noi polignanesi? Siamo davvero cosi insensibili alle tematiche ambientali?

“La gente a Polignano preferisce, inspiegabilmente utilizzare il latte a lunga conservazione anziché quello fresco” ci spiega l'allevatore. Bisognerebbe sensibilizzare la gente sulla qualità dei prodotti alimentari, perchè ogni volta che si fa la spesa, il consumatore sta votando!

In altri comuni italiani l’installazione di questi distributori, è spesso accompagnata da una campagna di comunicazione e informazione alla cittadinanza sulle caratteristiche del latte crudo, di ottima qualità e dalle ottime proprietà nutritive, da parte anche della pubblica amministrazione. A Polignano invece il tutto è avvenuto nella quasi totale indifferenza.

Recandoci in un supermercato per comperare il latte avete notato quanti tipi ce ne sono?
Quello senza grassi, quello pastorizzato, quello più digeribile, quello che dura sei mesi, quello che dura sei giorni, quello con omega tre... ma il latte vero, quello della mucca dov'è???





Il consumo di latte crudo di qualità è un vero e proprio toccasana per la salute. Bisognerebbe riscoprire “il buon latte di una volta” che la grande distribuzione ha fatto cadere nell’oblio.

“Il latte crudo ha una qualità garantita, dal punto di vista batterico e nutrizionale. E' necessario rifornirsi al distributore con la propria bottiglia di vetro ben pulita e bollirlo solo se deve essere conservato alcuni giorni in più in frigo” per tutto il resto garantisce l'allevatore.

Se proprio non bastassero la sensibilità verso l'ambiente e la qualità superiore, il latte crudo alla spina dovrebbe essere preferito anche dalle persone sensibili al “portafoglio” visto che il costo è nettamente inferiore rispetto a quello del latte pastorizzato da supermercato, mediamente il 30% in meno.
Sembrano tutti d'accordo quando si parla di “filiera corta”, ma...nella pratica quortidiana?

Davanti a questo passo indietro per il nostro paese, dal punto di vista alimentare ed ambientale, nessuno sembra essere preoccupato, amministrazione comunale ed opposizioni, hanno evidentemente altri interessi, quali: cementificazione e speculazione da una parte, dall'altra poi si è intenti solo a realizzare coalizioni vuote, senza idee, ma con le solite persone che gareggiano per le solite poltrone.

La valorizzazione della filiera corta, delle iniziative per la riduzione dei rifiuti e la distribuzione dei prodotti alla spina, sono proposte alternative pensate per contribuire a costruire una società che sia meno legata alla pubblicità e che, invece, incentivi l’uso di prodotti di qualità, provenienti da produzioni locali al fine di sostenere lo sviluppo dell’economia della nostra regione e il rispetto dell’ambiente.
Polignano, paese di vocazione agricola, è insensibile a questi temi?

Qualcosa non torna....

Il nostro amico allevatore manterrà attivo il proprio esercizio ancora per qualche mese a Polignano: sarà sufficiente questo arco di tempo per permettergli di cambiare idea, prolungando così la permanenza della sua attività qui da noi?

La nostra associazione, Polignano R-Evolution, è attenta a tali tematiche e si sta muovendo per cercare soluzioni alternative per evitare che il nostro paese perda anche questo treno.
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22 marzo 2011


Referendum Nucleare: 1 Sì per la vita



A distanza di 24 anni dal referendum in cui gli italiani bocciarono il nucleare in Italia, ci ritroviamo oggi all'ennesima dimostrazione di come il popolo non sia sovrano in questa finta e falsa democrazia.
Grazie però alla decisione della Corte Costituzionale potremo ribadire la nostra contrarietà a questo scempio votando un al quesito sul nucleare al prossimo referendum del 12 e 13 giugno.
È bene quindi chiarire alcuni punti fondamentali sul nucleare affinché tutta la popolazione possa recarsi preparata al voto.
Le ragioni, che spinsero gli italiani, più di vent'anni fa, ad abrogare le tre proposte di legge concepite per rendere più facili e rapidi gli insediamenti energetici, sono ancora ben attuali e riguardano il problema dello smaltimento delle scorie nucleari e della disponibilità di uranio.
Non esiste, infatti, ancora oggi un posto dove stoccarle con sicurezza. A tal riguardo basti pensare allo scandalo che ha investito la Francia. Qui, a seguito della messa in onda di un servizio giornalistico, sono state rese note all’opinione le modalità adoperate per lo stoccaggio delle scorie radioattive: una “sana abitudine” ha voluto che esse venissero seppellite in posti insospettabili a danno della salute pubblica come ad esempio sotto i parcheggi, nelle fondamenta delle nuove costruzioni, sotto gli stadi, nelle munizioni utilizzate dai militari, ecc.
Noi in Italia con i nostri già pregressi problemi in merito di cattiva, per non dire pessima, gestione dei rifiuti e con il più alto tasso di criminalità organizzata che fine faremmo? Ce le ritroveremmo anche nel piatto di pasta fumante a pranzo!
In secondo luogo va considerato che al momento l'uranio estraibile ammonterebbe a circa 3,5 milioni di tonnellate, per cui, facendo presente che il nucleare copre il 6% del fabbisogno di energia nel mondo con circa 490 centrali e supponendo che da oggi a 15 anni gli impianti delle centrali nucleari possano raddoppiare, anche il fabbisogno di energia necessariamente aumenterà: avremo quindi ben il doppio delle scorie nucleari da smaltire prodotte da 1000 centrali nucleari in grado, però, di coprire appena il 7/8 % del fabbisogno energetico.
Inoltre, se in questi ultimi quattro anni il prezzo dell'uranio è cresciuto di circa 20 volte senza che ci sia stato un aumento della richiesta, immaginate di quanto ancora potrà aumentare, a discapito del tanto sbandierato risparmio in bolletta.
Senza far cenno poi al fatto che le centrali nucleari costituirebbero un ottimo obiettivo da parte delle fasce terroristiche: con una sola azione criminale otterrebbero “risultati notevoli e ripercussioni durature”.

Ci illudono con la leggenda delle cosiddette “centrali di nuova generazione”, ma se esse davvero esistessero e garantissero un tale livello di sicurezza come ci spiegheremmo il fatto che nessuna compagnia si prende l’onere di assicurarle?
Non vi sono formule che assicurino tali impianti perché, se così fosse, il costo dell'energia prodotta con il nucleare sarebbe il triplo di quello attuale.
Tengono il costo basso drogandolo.
Per non parlare dei problemi legati alla sismicità del nostro Paese. L'Aquila, l'Irpinia, Messina e quasi tutto il territorio italiano sono zone altamente sismiche.
Dalla tragedia appena accaduta in Giappone si evince che nessuno può prevedere una catastrofe. Potrebbe accadere in qualsiasi momento, tra un giorno o tra mille anni. I reattori della centrale di Fukushima stanno esplodendo uno dopo l'altro, 180.000 persone sono state evacuate in un'area di 30 chilometri. Non è detto che ritorneranno nelle loro case. Le zone contaminate, come quella intorno a Chernobyl, rimangono radioattive per migliaia di anni.
Una osservazione che i pro-nuclearisti fanno è la seguente: “noi acquistiamo energia dalla Francia che produce con il nucleare, allora perché non farlo noi e quindi renderci indipendenti?”
È bene spiegare che quella dell'energia è un commercio! Noi la acquistiamo e la vendiamo come fanno tutti, è un mercato come tutti gli altri. Quindi non c'è uno stato che acquista soltanto o che vende soltanto. Tutti acquistano e vendono.
Sapete cosa faceva l'Enel fino a poco tempo fa? Acquistava energia dalla Francia durante la notte, in quelle ore il costo era nettamente ridotto, non per immetterla in rete ma per alimentare delle pompe nel lago di Garda. Queste pompe non facevano altro che sparare l'acqua in aria creando così dalla caduta della stessa energia idroelettrica, la quale ci veniva rivenduta a un costo pari a 3 volte quello di acquisto. Queste sono le cose che gli italiani devono sapere. Siamo in mani a questa gente qui.
Se non fosse per i nostri soldi, rubati per 20 anni dalle nostre bollette (CIP6), le centrali non le costruirebbe nessuno perché hanno un bilancio in passivo, i costi necessari per costruirla e metterla in funzione sono inferiori a quelli che si guadagnerebbero dalla vendita dell'energia.
Inoltre una centrale nucleare per poter funzionare, ha bisogno di una centrale a carbone che gli fornisca energia. Quindi saremmo sempre legati anche al mercato del carbone.
A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: ma allora la soluzione che voi proponete qual è? L'unica soluzione perseguibile è quella delle energie rinnovabili: solare, eolico, geotermico.
Le tecnologie oggi ci sono, paesi in tutto il mondo lo stanno facendo, basta copiare. Non c'è niente da inventare, bisogna solo far proprie le soluzioni applicate dagli altri paesi.
Germania, Svezia, Danimarca, Stati Uniti, Paesi Bassi, ecc., tutti hanno svoltato verso le rinnovabili, gli unici che stanno andando in “leggera” controtendenza siamo sempre noi italiani.
Quindi il giorno in cui saremo chiamati alle urne per decidere il futuro energetico del nostro paese, pensiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti. Il futuro appartiene a loro, e oggi noi con una scelta scellerata potremmo rovinarglielo per sempre: non ce lo perdoneranno mai!
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18 marzo 2011


Intervista - Terza ed ultima parte

Organizzerete altri incontri a carattere pubblico? Quali attività nei prossimi giorni?

Certo, abbiamo intenzione di tenere altri incontri, uno per ogni stella del programma, in modo da rendere chiare alla gente le nostre intenzioni e le nostre proposte. Ogni volta approfondiremo un argomento avvalendoci della presenza di un esperto del settore.
Nei prossimi giorni continueremo ad interessarci dell'acqua come bene comune, partecipando alla manifestazione nazionale di sabato 12 marzo a Bari e con altre iniziative nel nostro paese.
Ci occuperemo del referendum sul nucleare e del distributore di latte alla spina che rischia di sparire da Polignano.
Poi continueremo l'opera di sensibilizzazione con il blog, gli articoli, la pagina facebook e tutti i mezzi a disposizione.




Cosa ne pensate del bipolarismo non solo in politica nazionale, ma anche nella politica locale?

Il problema non è il bipolarismo, ma è il monopolio degli interessi personali anteposti al bene comune, la mancanza di etica nella politica, la perdita dei valori di cui siamo testimoni giorno dopo giorno.
La politica locale non è diversa da quella nazionale, dalla parentopoli alle speculazioni edilizie, al consumo di territorio ed appalti poco chiari. Entrambi gli schieramenti destra e sinistra si sono alternati al governo del nostro paese negli ultimi 20 anni, i risultati sono sotto gli occhi di tutti!!!
Che cos'è la destra? Che cos'è la sinistra?
- Entrambi votano lo scudo fiscale;
- entrambi sono a favore della TAV;
- entrambi fanno affari nella finanza;
- entrambi si dividono i rimborsi elettorali pari a 1 miliardo di euro;
- entrambi sono a favore della privatizzazione dell'acqua;
- entrambi a favore del nucleare;
- entrambi viaggiano in auto blu;
- entrambi sono per gli inceneritori cancerogeni;
- entrambi accumulano cariche istituzionali;
- entrambi non conoscono la parola dimissioni, quando vengono indagati;
- entrambi maturano il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo;
- entrambi delocalizzano le aziende, dalla Bialetti, alla Omsa, alla Fiat in Serbia o in Romania grazie ai contributi UE pagati dalle tasse degli italiani e fanno mantenere ai loro prodotti comunque il marchio Made in Italy;
- entrambi i parlamentari non sono eletti direttamente dal popolo ma da una elite di 5/6 persone;
- entrambi sono a favore del federalismo ma tagliano l'unica tassa federalista, cioè l'ICI, e tagliano fondi alle Regioni;
- entrambi ripudiano la guerra ma mandano i nostri soldati a morire in Afghanistan e in Iraq.
Notate voi qualche differenza???

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17 marzo 2011


Intervista - Seconda parte

Come procede il vostro movimento, a pochi mesi dalla nascita?

Il nostro è un movimento lento, perché non pubblicizzato da nessuno e perché non dispone dei capitali che mettono in campo tutti i partiti.
Di questo ne siamo coscienti, ma si sente sempre più un'aria di insofferenza verso la politica attuale, che ci fa sperare nella crescita del movimento, perché il movimento è semplice come la gente.
Il gruppo su facebook cresce sempre più e in occasione del congresso sull'acqua raccoglieremo tra i partecipanti i contatti di chi è interessato alla nascita del comitato Polignano R-Evolution che farà riferimento al Movimento 5 Stelle creato da Beppe Grillo.
In più stiamo preparando una serie di articoli sui punti focali della nostra proposta, che manderemo ai giornali locali e pubblicheremo sul nostro blog che stiamo creando. In modo da creare maggiore consapevolezza della gente sui temi che riguardano ambiente, sviluppo, salute, trasporti e connettività.
Come avevamo già detto tempo fa, il movimento esisterà solo se ci sarà la volontà della gente di cambiare e portare quindi una evoluzione (o rivoluzione) della politica.
Se quindi ci saranno consensi faremo un congresso fondativo per ufficializzare la nascita del comitato Polignano R-Evolution con tanto di statuto.
In merito chiedo quindi a tutti quei cittadini che magari sono interessati di sciogliere le riserve e di scendere in campo in prima persona, la libertà è partecipazione.




Oltre all'acqua, quali sono invece gli argomenti strettamente legati al nostro territorio e a Polignano che andrebbero affrontati nella prossima campagna elettorale?

Molte iniziative da intraprendere le abbiamo presentate il 18 dicembre nel congresso di presentazione del movimento 5 Stelle e spaziano in tutte i campi e settori. Le 5 stelle non sono altro che idee e progetti concreti che si possono realizzare partendo già da domani mattina.
Iniziative legate all'acqua, all'ambiente, allo sviluppo che oramai per gli amministratori sembra essere diventato un sinonimo di turismo, ai trasporti ed alla connetività ne abbiamo sviscerate a bizzeffe.
Riguardo all'acqua una delle cose da fare subito è quella di cambiare lo statuto del comune. Abbiamo preparato le modifiche da apportare e le consegneremo domani sera ad un rappresentante dell'amministrazione.
Un'altra cosa è quella di rendere obbligatorio nelle nuove case l'installazione del doppio circuito dell'acqua, quella potabile per gli usi alimentari e non potabile per gli altri usi.
Per quanto riguarda l'ambiente abbiamo suggerito di applicare la strategia "Rifiuti Zero" spiegando punto per punto in cosa consiste.
Oggi sentiamo tutti i giorni parlare di problema dei rifiuti a Polignano, ma nessuno avanza un piano realizzabile. Ci si limita solo a parlare di differenziata e di incolpare questo o quell'altro amministratore per la cattiva gestione. Noi diciamo che oramai quello che è stato fatto è passato, ora dobbiamo attuare nuove strategie, è facile incolpare sempre la vecchia amministrazione. A volte mi sembra di avere seduti in comune Berlusconi, bersani, Casini... Non abbiamo bisogno di scimmiottare i nostri "illustri" politici del governo.
Propio sulla gestione dei rifiuti terremo un congresso e presenteremo una strategia "Rifiuti Zero" ancora più dettegliata, proprio perché la gente deve sapere che esistono delle realtà che purtroppo vengono ignorate.

Per quanto riguarda lo sviluppo: basta al consumo di territorio! In un momento di crisi come questo, dove l'immobiliare andrà in caduta libera (la bolla immobiliare in Italia non è ancora scoppiata), costruire ulteriori abitazioni è pazzesco. Ma la cosa più assurda è che noi oggi costruiamo ancora case con le tecnologie degli anni '50. Il modo di costruire le case è cambiato. Abbiamo dimostrato il 18 dicembre come si sono evolute le case e come queste siano indipendenti energeticamente portando a un notevole risparmio per le famiglie. Questo è il progresso.
Dobbiamo abbandonare l'idea che abbiamo di progresso il quale non è produrre sempre più e spostarsi sempre più velocemente, ma produrre meno e stare il più fermi possibile.
Per i trasporti, abbiamo elencato una serie di punti per rivoluzionare il modo di muoversi in città. Si parla continuamente del problema del traffico e dei parcheggi a Polignano, l'unica soluzione secondo gli attuali amministratori e le opposizioni sembra la creazione di nuovi parcheggi. Noi parliamo di mobilità sostenibile, la mobilità del futuro è stare fermi!
Infine per quanto riguarda la connettività abbiamo ribadito che Polignano deve avere una rete Wi-Fi in grado di fornire la connessione ineternet gratis a tutti i cittadini. L'accesso all'informazione deve essere libero e gratuito perché l'informazione è libertà.
Tutto questo e molto altro, l'avevamo detto nel congresso del 18 dicembre ma nessuno degli amministratori ha preso in considerazione queste idee.
Il nostro obiettivo è quello che il paese cambi in meglio e non quello di arrivare al potere ed è per questo che noi il nostro programma lo pubblichiamo tranquillamente in largo anticipo e senza riserve.
Nessun partito parla del proprio programma, anche se noi non ne abbiamo mai visto uno fino ad oggi ma solo carta straccia, se non in campagna elettorale.
Noi mettiamo a disposizione le nostre idee proprio nella speranza che gli amministratori le copino e le mettano in essere.
Di tematiche quindi per la prossima campagna elettorale ce ne sono tante e questo ci fa capire anche lo stato, ahinoi, in cui verte il nostro paese.
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16 marzo 2011


Intervista - Prima parte

Pubblichiamo a puntate l'intervista rilasciata al settimanale "La voce del Paese" il 09.03.2011 in occasione della conferenza "L'Acqua non si vende", tenutasi presso la sala consiliare e il cui video sarà pubblicato a giorni.

Ecco la prima parte.


Giuseppe, puoi rivolgere un appello ai polignanesi per il referendum del 12 giugno?

L'accesso all'acqua è un diritto umano universale, indivisibile e inalienabile. L'acqua la beviamo tutti, non si può privatizzare una cosa che è indispensabile per la vita, che è vita.
Il 12 giugno dobbiamo far sentire la nostra voce, dobbiamo abrogare questa legge vigliacca che il governo ha approvato, rifiutando tra l'altro l'accorpamento delle amministrative e dei referndum (cosa che ci costerà 300 milioni di euro!!!) per paura di una bocciatura mediatica.
Tra l'altro si vota anche per il nucleare, argomento che tratteremo tra qualche settimana.
Il 12 giugno dobbiamo votare 2 sì affinchè l'acqua resti un Bene Comune.
Madre Teresa diceva: "Più ci saranno gocce d'acqua pulita, più il mondo risplenderà di bellezza", quindi il 12 facciamo risplendere il nostro mondo di bellezza, rechiamoci alle urne e votiamo 2 SI, i nostri figli ci ringrazieranno.


Quali sono i pericoli derivanti dalla privatizzazione dell'acqua?

In qualsiasi paese in cui hanno privatizzato l'acqua sono tornati indietro in seguito agli scontri che ne sono scaturiti. La gente è scesa in piazza protestando a gran voce contro i governi e spesso ribaltandoli, perché la privatizzazione ha portato un aumento delle tariffe pari al 300%.
Il sindaco di Parigi ha nuovamente minucipalizzato l'acquedotto, risparmiando così circa 30 milioni di euro all'anno, dando un duro colpo alle multinazionali dell'oro azzurro Veolia e Suez, tra l'altro francesi.
Ci dicono che con questa legge l'acqua resta pubblica perché le fonti restano di proprietà pubblica. Quella che viene privatizzata è solo la gestione, pur rilasciando al pubblico un 40% della proprietà. E' qui però che si annida la trappola.
Chi determina la situazione di mercato è chi gestisce la fonte e non il proprietario della stessa, quindi chi detiene gli impianti (le tubature) detiene l'effettiva proprietà dell'acqua.
Un'altra osservazione da fare è quella che quando una società diventa una S.p.A., quindi una società per azioni, come tutte le società è scalabile. Una società per azioni che gestisce l'acqua può essere di conseguenza acquistata dando l'effettiva gestione dell'operato dell'azienda ai detentori del pacchetto azionario di controllo.
Ma la cosa più lampante è che una S.p.A. ha come punto di riferimento non gli utenti dell'acqua ma bensì i suoi azionisti, quindi deve massimizzare i profitti per tirare su le azioni. E il sistema per far ciò è quello di azzerare le spese per la manutenzione e aumentare il prezzo dell'acqua.
Dobbiamo sapere che l'acqua non è solo quella che si beve, gran parte di essa viene utilizzata per la produzione di qualsiasi oggetto che noi oggi utilizziamo, dagli indumenti, alle automobili, dalle lattine agli arredamenti.
L'acqua è quindi l'energia del futuro e bisogna assolutamente far sparire la parola "privato" dalla gestione e dalla proprietà della stessa.

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14 marzo 2011


MoVimento 5 Stelle a Polignano a Mare - Polignano R-Evolution

Siamo un gruppo di cittadini attivi che ha costituito il Movimento 5 Stelle a Polignano a Mare espressione comunale del MoVimento 5 Stelle Nazionale lanciato a Milano il 4 ottobre 2009 da Beppe Grillo e proseguimento del lavoro dei vari MeetUp nati spontaneamente sul territorio.
Lavoro che nel corso del tempo ha subito una grande evoluzione.
Da bacheca di semplice raccolta del malcontento per la cattiva gestione della cosa pubblica a centro di studio e raccolta di documenti scientifici, analisi e proposte alternative.



Proprio queste proposte alternative venute da persone comuni, da cittadini incensurati con voglia di cambiare lo status quo, sono alla base del programma comitato Polignano R-Evolution.

Siamo alternativi alle ideologie e a tutti i partiti e intendiamo realizzare proposte precise nell'ambito di una idea di società diversa. Vediamo la politica come un servizio civile, per questo chiediamo il sostegno e la partecipazione dei polignanesi per cambiare il paese tutti insieme.

Rappresentare i cittadini non significa sostituirsi a loro nelle scelte che li riguardano, ma trovare il modo di consultarli sempre e scegliere insieme per il bene comune.

Lasciaci i tuoi contatti qui sotto per restare informato, e, se vuoi darci una mano, la tua partecipazione attiva al gruppo è benvenuta: contattaci, discuti sul blog o offriti volontario!

Di seguito i video della nostra prima conferenza del dicembre 2010:




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