21 settembre 2011


Al via la sperimentazione dell’idrogeno da fonti rinnovabili: Taranto città simbolo

Segui la diretta streaming dell'evento a partire dalle ore 10:00



Nel maggio 2005 fu organizzato a Taranto il primo convegno della nascente Università dell’Idrogeno. Il titolo era: "Dai combustibili fossili all’economia dell’idrogeno, Taranto città simbolo".
Ora, 6 anni dopo, la Fondazione H2U – The Hydrogen University, ormai convenzionata con tutte le Università di Puglia, lancia sempre da Taranto il primo esperimento concreto di economia dell’idrogeno fra la Puglia e la Campania, in collaborazione con i Comuni di Napoli e di Accadia.
Lo sviluppo rapido ma caotico delle energie rinnovabili in queste due regioni ha creato, a cavallo fra Puglia e Campania un vero e proprio "giacimento" di energie rinnovabili (eolico) non gestito dalla rete elettrica. Lo stesso problema si porrà presto anche in altre zone e anche in relazione al fotovoltaico, ma è già presente in maniera molto consistente nelle località indicate.
Si tratta del problema dell’accumulo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, tipicamente discontinue, problema strategico se si pensa di sostituire seriamente i combustibili fossili.
Taranto è forse la città europea che emette più anidride carbonica ed è senz’altro fra le più colpite, in termini sanitari, dai vecchi combustibili fossili, carbone e petrolio.
Fra poco più di due mesi il Protocollo di Kyoto, mai decollato, non ci sarà più. Il nuovo accordo che dovrebbe sostituirlo, per ora, non c’è. Gli Stati del pianeta riconoscono che il problema del riscaldamento globale esiste, ma non fanno nulla per limitare drasticamente le emissioni di gas climalteranti.

 



Occorre far partire dalla cittadinanza le nuove tecnologie pulite, con l’ausilio dei Comuni che sono le istituzioni pubbliche più vicine ai cittadini.
Oggi i Comuni di Taranto, Napoli e Accadia avviano una importante sperimentazione con H2U, l’Università dell’Idrogeno, fra Puglia e Campania, per realizzare impianti, nel campo della mobilità e del patrimonio edilizio, totalmente puliti, basati sulle energie rinnovabili come fonte primaria e sull’idrogeno come accumulo e vettore di energia.
Il progetto operativo prevede di realizzare ad Accadia, Comune del Subappennino Dauno dove sono presenti numerosi parchi eolici e dove è presente energia di origine rinnovabile non gestita dalla rete elettrica, un impianto industriale per la produzione dell’idrogeno, in un edificio recintato messo a disposizione dal Comune situato in posizione strategica.
Questo idrogeno verrà utilizzato in due tipologie di impianti: il settore dei trasporti, a partire dal trasporto pubblico (e quindi distributore di idrogeno e veicoli quali autobus) e il settore stazionario, dove si tenderà a realizzare impianti collegati in isola secondo l’architettura della generazione distribuita e delle nuove reti intelligenti (smart grid). Il calore prodotto dai vari impianti sarà utilizzato in cogenerazione e trigenerazione.
Queste tipologie di impianti verranno realizzate ad Accadia (stazione degli autobus e un quartiere urbano), a Taranto (distributore di idrogeno in prossimità della Pineta comunale Cimino e isola centrata sulla Scuola Edile del quartiere Paolo VI), a Napoli (distributore d’idrogeno per autobus e generazione distribuita localizzata sugli impianti sportivi cittadini).
Queste attività saranno precedute da un Protocollo d’intesa, dalla realizzazione di un business plan, e avranno carattere sperimentale, con un periodo di sperimentazione di almeno 6 mesi. Altre città e territori potranno aggiungersi alla sperimentazione.
Nella stessa occasione la Fondazione H2U lancia H2 NET, società cooperativa per azioni gestita via Internet a cui tutti i cittadini potranno partecipare, allo scopo di realizzare il principio della autoproduzione dell’energia.
La cittadinanza di Taranto e quella di Napoli hanno molto sofferto a causa dell’inquinamento e dei rifiuti, ed è quindi molto opportuno avviare di qui la sperimentazione di nuove tecnologie ad emissioni zero.
Tutto questo avviene mentre il costo dei carburanti ha raggiunto il costo più elevato degli ultimi 27 anni, e una crisi economica strutturale colpisce l’intero occidente.
Le nazioni Mediterranee dovranno essere mantenute? E’ assurdo, basta guardare una cartina geografica tematica per comprendere che le energie rinnovabili, quelle della nuova economia, sono tutte qui. Da queste bisogna ripartire; dalle città più penalizzate, Taranto e Napoli, deve nascere la nuova economia dell’idrogeno. Il sud deve dimostrare le sue grandi potenzialità.