4 maggio 2018


Intervista a Emanuele Scagliusi (La Voce del Paese 04.05.2018)



1) Che ne pensa dell'ultimo consiglio comunale?
Nell’ultimo consiglio comunale la maggioranza ha avuto la possibilità, tramite la discussione delle proposte portate in consiglio dalla nostra portavoce Maria La Ghezza (M5S), di limitare i danni che il Presidente di Regione Emiliano sta arrecando alla nostra comunità con la chiusura del Punto di Primo Intervento e di rassicurare i concittadini sulla sicurezza del nostro Paese. Opportunità che il Sindaco e la sua maggioranza hanno sprecato maldestramente con una serie di “no” solo per non dare al Movimento 5 Stelle la soddisfazione di veder approvate le proprie proposte.
Quando si parla di sicurezza e salute è necessario superare i propri steccati ideologici e valutare nel merito le idee che si stanno discutendo. Coloro che hanno bocciato queste proposte di buon senso dovranno risponderne alla cittadinanza.

2) L'Abbate lancia la sfida a Vitto. Lei invece su quali argomenti vorrebbe sfidare il sindaco?
Dal 2012 sono tante le sfide che come M5S Polignano abbiamo lanciato a chi amministra questo Paese: non sfide personali ma sui temi che da sempre sono al centro della nostra azione Politica.
L’attuale azione amministrativa sembra essere di corto respiro, senza nessuna visione strategica per il futuro. Non si capisce come si intende gestire lo sviluppo urbanistico della città nei prossimi anni (il PUG e il piano delle coste che fine hanno fatto?). Come si vuole intervenire sulla mobilità e su quello che è il vero e proprio volano di sviluppo del nostro paese: il turismo. Mi piacerebbe vedere un assessore a tempo pieno che si occupi di turismo; purtroppo Vitto si ostina a tenere tutto il controllo per sé, condannando cittadini e imprenditori sul nostro territorio ad accontentarsi di un’amministrazione e di un controllo dei flussi turistici “alla giornata”, senza un minimo di programmazione o di lungimiranza.

3) Che tipo di turismo sogna per Polignano?
Per Polignano sogno un turismo che coinvolga cittadini, imprenditori e turisti. Un turismo che venga regolamentato, analizzato, gestito, ricercato e soprattutto migliorato. Ci vuole una consapevolezza di quello che abbiamo a disposizione e di quello che vogliamo essere. Se si crede di “destagionalizzare” con show motoristici o con show di acrobazie sull’acqua, difficilmente si riuscirà ad essere attrattivi per il tipo di turismo a cui Polignano deve guardare per la tipicità del suo paesaggio e soprattutto per la fragilità dello stesso. In occasione delle elezioni amministrative dello scorso anno il M5S è stato l’unico gruppo politico locale ad aver presentato e “donato” alla cittadinanza un piano strategico a 5 anni, per lo sviluppo del turismo a Polignano. Ha già avuto modo di leggerlo?

4) Cos'altro farebbe per Polignano?
Caro Direttore, premetto che come lei ben sa il Movimento 5 Stelle si caratterizza per la sua capacità di fare gruppo e di mettere a disposizione le capacità di ciascuno al servizio della collettività. Di conseguenza, tutto quello che farei per Polignano è esattamente quello che come M5S di Polignano proponiamo attraverso la nostra portavoce locale Maria La Ghezza. Vorrei una Polignano più sicura, più curata e proiettata verso una mobilità sostenibile che non si basi soltanto sull’installazione di postazioni per bici ma che ci metta pure le bici. Una città dove più ricicli meno paghi, dove la tutela della salute dei cittadini sia garantita e dove i più deboli non vengano lasciati ai margini. Volendo riassumere in una sola frase, caro direttore, vorrei una Polignano governata da amministratori che siano in grado di guardare con competenza e lungimiranza sia alle esigenze dei polignanesi, sia di chi visita la nostra splendida cittadina.

5) Intanto a Roma, che sta succedendo?
A Roma succede che i partiti, pur di non permettere il vero cambiamento all’Italia e agli Italiani, preferiscono rimanere incatenati ai Berlusconi e ai Renzi che gli italiani hanno già sonoramente bocciato. Noi finora abbiamo fatto esattamente quello che avevamo detto prima del 4 marzo. Purtroppo la legge elettorale è quella che è e noi siamo stati gli unici a lanciare l’allarme mentre gli altri partiti la votavano per evitare un governo a 5 stelle. Adesso, proprio per rispetto degli oltre 11 milioni di voti ricevuti dagli italiani, abbiamo aperto un dialogo con entrambi gli schieramenti pur di metterci subito a lavoro e risolvere almeno alcuni dei problemi che rallentano la ripresa del nostro paese. Purtroppo da una parte Salvini ha preferito rimanere al fianco del condannato Berlusconi, dall’altra quel che resta del Partito Democratico ha dovuto genuflettersi all’ego smisurato di quel Renzi ormai non più credibile agli occhi degli italiani. Non volevamo allearci con loro ma avremmo voluto stipulare un contratto di programma su dei punti di convergenza per il bene degli italiani. Adesso, purtroppo non vedo alternative se non tornare al voto e rabbrividisco all’idea di un altro Governo tecnico o del Presidente.

6) Lei vorrebbe tornare al voto? O forse non condivide la linea di Di Maio?
Quella di Di Maio non è una linea, ma è la presa di coscienza, ampiamente condivisa con noi deputati e con i senatori del M5S in assemblea, che sia a destra che a sinistra hanno chiuso la possibilità di parlare di temi. Il ritorno alle urne resta l’ultima ratio, una eventualità che non ci fa paura perché, come ben sa direttore, siamo ormai l’unica forza politica sempre in Piazza dalla parte dei cittadini.

VDP - 04.05.18



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