30 aprile 2012


Intervista rilasciata a Monopoli Live


- Nell’ipotesi in cui venisse eletto quale sarebbe il primo atto concreto in favore del suo paese?
La prima azione, necessaria ma non sufficiente, è trasformare i comportamenti dell'Amministrazione nel rapporto con la sua cittadinanza. Trasparenza totale e meccanismi efficaci di partecipazione su tutto ciò che l'Amministrazione dibatte e produce, su questo ci batteremo strenuamente:
  • Referendum abrogativo, propositivo e consultivo senza quorum
  • Consiglio Comunale aperto che può essere convocato dal Sindaco, da un certo numero di Consiglieri (esempio il 30%) o da un comitato di cittadini con raccolta di firme. In tale tipologia di Consiglio Comunale anche i cittadini avranno diritto alla parola e al voto. Non si tratta soltanto di questo, il Consiglio Comunale aperto è ricco di altre articolazioni e meccanismi democratici ma qui non abbiamo lo spazio per poterli spiegare, vi rimandiamo quindi al nostro blog www.polignano5stelle.it
  • Legge di iniziativa popolare comunale
  • Assemblea Pubblica su richiesta dei Cittadini
  • Diario pubblico degli assessori. Ogni assessore verrà fornito di un blog sul quale dovrà aggiornare quotidianamente il suo operato.
  • Una volta all'anno, o di più se richiesto dai cittadini, realizzeremo "La Parola ai Cittadini" con la presenza dell'intera Giunta Comunale. In questa serata partecipativa, i cittadini avranno diritto di fare proposte o critiche per la loro città. Si otterrà così una lista di proposte messe in ordine decrescente di voto. La Giunta Comunale potrà fare interventi per chiarire aspetti della proposta prima del voto e dovrà essere obbligata a portare avanti almeno le prime 3 proposte più votate dai cittadini presenti.
  • Trasparenza totale del bilancio e delle spese del Comune pubblicati online

- Da dove ripartire per aiutare Polignano a riprendere lo sviluppo economico e produttivo?
Quale sviluppo dovremmo riprendere? Quello che ci ha portato sull'orlo del fallimento? Proviamo a parlare invece di Progresso e non di una crescita astratta, impossibile e devastante per tutto il Pianeta.
La crisi è dovuta proprio a questa concezione della crescita, che ha sempre funzionato in questo modo: crisi – guerra – ricostruzione – crescita – crisi – guerra. Rileggete un po' di Storia. Noi oggi siamo alla penultima fase.
L'unica alternativa è interrompere questo terribile circolo cambiando i paradigmi stessi dell'economia, orientando la produzione ed i consumi sui bisogni reali delle popolazioni e non su quelli indotti dalla produzione a tutti i costi. Il PIL non è altro che, metaforicamente, il risaputo cetriolo dell'ortolano.
Giusto per fare degli esempi, si potrebbe:
  • fare ristrutturazioni edilizie secondo le nuove tecnologie che riducono significativamente i consumi e i costi dell'energia;
  • disincentivare il consumo selvaggio del territorio;
  • orientarsi ed orientare le produzioni verso la green economy (economia verde) che è l'unica in grado di garantire posti di lavoro e migliorare i consumi e l'ambiente naturale;
  • sostenere le produzione locali, il piccolo commercio e le piccole imprese evitando così che la ricchezza prodotta vada fuori dal nostro territorio.


- Questione PIP, mercato ortofrutticolo. 
Il PIP è un insediamento di notevole complessità e quindi, prima di prendere decisioni che potrebbero rivelarsi scellerate, bisogna capire esattamente di cosa stiamo parlando.
Noi ci comporteremmo prima di tutto verificando una serie di cose:
  • ci sono i presupposti per una simile realizzazione?
  • Esiste un piano logistico e di infrastrutture adeguati?
  • Cosa ne pensano gli artigiani?
  • Cosa ne pensa il resto della popolazione?
  • I costi come verranno distribuiti?
Soltanto dopo aver ricevuto risposte adeguate a queste domande, ci comporteremmo di conseguenza.
Per quanto riguarda il mercato ortofrutticolo di via Conversano noi saremmo orientati per una soluzione diversa: realizzare un Emporio Territoriale che svolgerebbe le seguenti funzioni:
a) interlocutore diretto di ogni produttore locale;
b) organizzatore della logistica (includendo i trasporti);
c) distributore presso negozi di prossimità (Botteghe Locali), ristorazione, mense ospedaliere, aziendali, scolastiche, universitarie;
d) centro distribuzione per i GAS locali;
e) esercente per vendita diretta;
f) trasformazione dei prodotti conferiti;
g) vetrina per il piccolo artigianato locale.

Il progetto completo è molto articolato e lo potete trovare sul nostro blog. 


- Cosa farebbe per combattere impoverimento sociale ed emigrazione giovanile? 
Alcune delle cose già dette vanno proprio in questa direzione, ma l'operazione culturale da portare avanti è quella di socializzare il disagio, senza pietismo esibito che torna sempre utile per prendere voti, e favorire forme di solidarietà non necessariamente costose.
Se da un'indagine approfondita risultassero disagi gravi o sacche di vera povertà, si potrebbero realizzare facilmente forme di assistenza concrete come:
  • mensa sociale;
  • raccolta dei prodotti in scadenza dai supermercati;
  • alimenti e preparazioni integri ma non utilizzati entro la serata dai ristoratori;
  • realizzazione di orti urbani;
  • realizzazione di un centro infermieristico e di un ambulatorio medico (di piccola chirurgia di base) anch'esso Comunale;
  • ricognizione di persone e di associazioni disposte ad occuparsi di queste problematiche.
Per quanto riguarda l'emigrazione giovanile, si potrebbe arginarla soltanto intervenendo su alcuni punti focali dell'economia del paese. Ad esempio:
  • incidendo sulla commercializzazione dei prodotti agricoli (vedi Emporio);
  • orientandosi in ogni settore della produzione verso la green economy;
  • ripristinando vecchi mestieri, che non sono un fatto folkloristico, ma un'esigenza reale in alcuni settori produttivi;
  • operando nel settore del turismo in maniera innovativa e al tempo stesso ecosostenibile.