8 novembre 2012


Gestione del verde a Polignano

Abbiamo ricevuto segnalazioni da alcuni cittadini che lamentano una gestione scriteriata del verde urbano.


Iniziamo dalle isole di traffico che a Polignano vengono realizzate con metodi scarsamente eco-sostenibili, poiché si utilizzano piante esotiche facilmente attaccabili dai parassiti e che richiedono quindi trattamenti “pesanti” e costosi. Si potrebbero abbattere i costi ed ottenere un risultato molto più valido dal punto di vista estetico ed ambientale. Basterebbe delimitare l'area dell'isola di traffico con un semplice cordolo (e non con delle pietre) e piantare al centro uno o più alberi del nostro territorio (ulivo, quercia, carrubo, etc.).

 

Altro motivo di “smarrimento” per i cittadini che di verde un po' se ne intendono, sono quei metodi “ad capocchiam” con cui si effettuano le potature.
Qualcuno avrà notato che le potature delle palme sono state fatte nel mese di luglio. Niente di più sbagliato! Il punteruolo rosso ha la capacità di sentire i feromoni sprigionati dal taglio e diventa molto attivo con le alte temperature. Ne consegue un intenso e continuo uso di insetticidi tossici ed i trattamenti vengono fatti con potenti e costosissime dosi di sostanze chimiche, inquinando il suolo.
Suddetti insetticidi producono sostanze tossiche volatili che vengono inalate da chiunque si trovi in quell'area (uomini, bambini, animali). Le piante autoctone, invece, non hanno bisogno di trattamenti chimici, sono molto più resistenti e, se permettete, sono anche molto più belle da vedersi.
Delle palme e del punteruolo rosso abbiamo già scritto qualcosa nel post “Le palme, il punteruolo... ed altre amenità


Esempio visibile di una potatura stile Attila è quella effettuata agli eucalipti.
L'immagine allegata parla da sola!! Fino a qualche giorno fa erano dei bellissimi esemplari ora ridotti a monconi che fanno tristezza. Agronomi, tecnici del settore ed esperti potatori asseriscono che quel tipo di potatura, detta capitozzatura è, di solito, un metodo devastante che si pratica solo in casi estremi.
Anzitutto, va detto che la potatura delle piante legnose costituisce una pratica colturale importante e delicata, che richiede particolari competenze, i cui effetti si ripercuotono profondamente sull'habitus della pianta con conseguenze spesso irreversibili.
Esistono diverse tipologie di potatura: di allevamento, di rimonda del secco, di risanamento, di sfoltimento, di contenimento, di ristrutturazione, di mantenimento.
Sulle piante adulte di Eucalipto ornamentale si dovrebbe effettuare principalmente la potatura di mantenimento, a fine inverno-inizio primavera oppure in tarda estate-inizio autunno, per mantenere una forma sana e duratura, eliminando i rami incrociati o disordinati
” ha dichiarato un agronomo da noi interpellato.
È ovvio che un parere specifico, richiede l’analisi di tutti gli elementi del caso concreto.
A proposito, la legna ottenuta dalla potatura dove va a finire?
Da un'Amministrazione con due agronomi al suo interno ci si aspetterebbe maggiore attenzione su temi di loro competenza.

P.S. Di seguito riportiamo il parere tecnico rilasciato dall'agronomo Dott. Manuel Roppo, sulle corrette tecniche di potatura degli esemplari di Eucalipto a scopo ornamentale



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."