3 dicembre 2017


Interessano le opere o la messa in sicurezza di Polignano?



Dopo il canale della C2 e Quintavalle, saremo così riusciti a mettere in sicurezza tutto il paese”. A parlare è il vicesindaco Salvatore Colella che, dopo lo sventramento dell’aranceto nei pressi del parcheggio San Francesco nell’ambito dei lavori che hanno regalato a Polignano anche l’orribile e nefasto Cubo di Lama Monachile (ora sotto sequestro), annuncia la richiesta di 5 milioni di euro per la lama di Quintavalle, a sud del paese. Chissà, dunque, quali sorprese attendono i polignanesi ora. Certo è che il rischio idrogeologico è un argomento molto serio che alimenta il dibattito nazionale anche perché, stando alle stime del CNR, dal 2010 al 2016 le sole inondazioni hanno provocato in Italia ben 145 decessi e l’evacuazione di oltre 40mila persone. A ciò vanno aggiunti i danni economici causati dal maltempo che ammonterebbero per gli ultimi 3 anni a circa 7,6 miliardi di euro (fonte Italia Sicura). A fronte di ciò il Governo ha stanziato appena il 10% di quanto necessario, ovvero appena 738 milioni di euro. Molto, però, possono fare i Comuni di cui da anni monitora l’operato Legambiente. L’associazione ambientalista, partner comunale di primo piano nella SERR 2017 (la settimana europea per la riduzione dei rifiuti), ogni anno infatti conduce l’indagine “Ecosistema Rischio” sottoponendo dei questionari alle singole amministrazioni per la mitigazione del rischio idrogeologico. In Puglia hanno aderito 41 Comuni, circa il 18% dei paesi a rischio della regione (231 in totale, fonte ISPRA). Tra gli assenti anche Polignano.
Nonostante il nostro Comune sia inserito nell’elenco di quelli a rischio, a Palazzo di Città non hanno partecipato all’indagine. Per questo abbiamo presentato una interrogazione all’Assessore all’Urbanistica e alla Pianificazione del Territorio Domenico Scagliusi per conoscere i motivi della mancata partecipazione all’indagine Ecosistema Rischio 2017 di Legambiente, se intendono partecipare nel 2018 e nei successivi anni così da avere un monitoraggio del loro operato da un ente ‘terzo’ che vada un po’ più a fondo dei loro soliti roboanti annunci. Infine, abbiamo colto l’occasione per chiedere lumi su quali azioni si stiano mettendo concretamente in atto per mitigare il rischio idrogeologico. Confidiamo che la priorità divenga finalmente la sicurezza del territorio e degli abitanti, andando oltre la mera realizzazione di opere.


BLU - 01.12.2017


FAX - 23.12.2017



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."