6 febbraio 2017


Intervista rilasciata a "La Voce del Paese" il 10.02.2017



1) Non ha mai avuto neppure piccole esperienze di politica in passato? O di gestione amministrativa…
Mi sono affacciata alla politica nel 2012, quando il M5S, con i suoi programmi ed il suo metodo partecipativo, mi ha finalmente consentito di vedere Polignano proiettata verso il futuro e mi ha ridato concrete speranze di vedere risollevate – a vantaggio di tutti, e non solo di pochi – le sorti di questo paese. Fino ad oggi non ho svolto alcun ruolo amministrativo, ma ho seguito tutta la vita amministrativa della nostra Polignano facendo concreta opposizione sul campo.

2) Prima di questa esperienza politica e prima ancora che nascesse il M5S, si sentiva più tendente a destra o a sinistra? Per affrontare i temi della politica avrebbe scelto azioni riconducibili alla destra o alla sinistra?
Ritengo che sia obsoleto parlare di destra e sinistra. Basta vedere i continui capovolgimenti di fronte a cui ci hanno tristemente abituato i politici locali, nonché i vertici nazionali. Mi sono sempre occupata di tematiche sociali e di diritti civili. Secondo lei, c’è qualche partito che li ha nell’agenda di programma? Io credo di no.

3) Ci spiega il suo percorso formativo e quali sono le tematiche a lei più vicine?
Mi sono diplomata all’Istituto magistrale dopodiché mi sono laureata in Giurisprudenza, e dopo un percorso di formazione e di tirocinio professionale svolto in Bari ho superato l’esame di abilitazione nel 2011 divenendo avvocato. Attualmente svolgo la libera professione occupandomi maggiormente di diritto civile, di famiglia, tributario e amministrativo con studio a Bari e a Polignano.

4) Quali sono le sue passioni e cosa fa nel tempo libero? Quali autori e libri letti? Musica che ascolta?
Oltre al lavoro – che ritengo una vera e propria passione perché svolto con dedizione e piacere –l’impegno politico e civile che svolgo con gli altri attivisti del M5S occupa la gran parte del mio tempo libero. Inoltre, sono una grande appassionata di arte nella sua accezione più ampia e seguo con grande interesse tutti gli eventi, con maggior attenzione per quelli locali essendo Polignano un polo importante di artisti. Con mio nonno nel suo bar (Vito Pedote, fondatore del Bar Italia, ndr) ricordo che ascoltavamo spesso Domenico Modugno, una passione che porto con me tuttora: difatti l’immenso Mimì è immancabile tra i cd nella mia auto. Tra i contemporanei adoro Battiato, De Gregori e apprezzo la musica rock nazionale ed internazionale. Tra i romanzi preferisco i “classici” ma tra le mie letture preferite, al primo posto, ci sono i saggi d’attualità.

5) In conferenza avete ammesso che sul turismo si è fatto tanto. Concretamente voi cosa intendete fare? Quali azioni intraprendere?
In realtà ho semplicemente ammesso ciò che è sotto gli occhi di tutti, ovvero che Polignano gode di un trend positivo che, purtroppo però, si ripercuote sulla comunità locale creando una vera e propria spaccatura tra coloro che guadagnano dal turismo e coloro che, invece, ne subiscono solamente i disagi. Ciò dipende dall’assenza di uno specifico assessorato che possa analizzare e programmare a medio e lungo termine l’attività turistica attraverso il coinvolgimento della comunità locale nella visione progettuale, per far sì che tutti remino nella stessa direzione. Dalla destagionalizzazione dell’offerta turistica, non concentrandola solamente nei mesi di luglio e agosto, alla coordinazione nella programmazione, muovendosi di concerto con l’intera Regione Puglia al fine di valorizzare al meglio le potenzialità turistiche della nostra bellissima cittadina. L’obiettivo che ci proponiamo è proprio quello di far divenire Polignano non solo una città turistica ma anche e soprattutto una meta di viaggiatori da tutto il mondo che apprezzino il nostro paese nella sua interezza, dai prodotti alla natura, sino all’arte e alla cultura. Ovvio che l’amministrazione locale può fare tanto per agevolare l’imprenditoria, come ad esempio organizzare al meglio la mobilità ed evitare che lavori di manutenzione e rifacimento del manto stradale e pedonale (vedasi il caso di via Roma) siano svolti nel pieno periodo estivo, creando grossi disagi alla comunità ed agli imprenditori della zona. Inoltre, ci proponiamo di valorizzare anche le altre aree della città ad oggi totalmente trascurate dalla programmazione di eventi.

6) Da sindaco, quale sarà il primo atto che approverà? La prima cosa che farà…
Ricevere le parti sociali e confrontarmi con la macchina amministrativa.

7) Cosa teme di più se pensa a una sua vita da sindaco di Polignano?
Sono abituata a lottare tutti i giorni per lavoro, dunque non ho grossi timori anche perché siamo una squadra che lotta da anni con umiltà, ciascuno offrendo le proprie esperienze e competenze.

8) Cosa farà per farsi conoscere ai polignanesi in questo brevissimo tempo che ci separa dalle elezioni?
Ad oggi siamo la prima forza ad aver ufficializzato la candidatura per cui, durante i prossimi mesi, spiegheremo con ogni mezzo di comunicazione ai polignanesi tutto il nostro programma, ascoltando anche i suggerimenti e le istanze dei nostri concittadini.

9) Chi sono i suoi punti di riferimento (autori, filosofi, politici...)?
Apprezzo tantissimo Calamandrei, Di Vittorio per l’attenzione ai lavoratori nonché Giustino Fortunato per la sua predilezione per le tematiche del nostro amato Mezzogiorno.

10) Qual è il suo sogno per Polignano? Una cosa che ha sempre desiderato per questa città..
Tutti devono avere le stesse attenzioni ed opportunità. Soffro tantissimo quando mi confronto con giovani che sono costretti a trasferirsi nei paesi limitrofi per assenza di lavoro e risorse anche abitative.

11) Come ha convinto il gruppo a scegliere proprio lei come candidato sindaco?
Ci siamo autodeterminati, come prevede il regolamento del Movimento 5 Stelle. Ho avanzato la mia disponibilità con le mie osservazioni e il gruppo ha fatto il resto, confrontandoci e discutendo. Non mi stancherò mai di ripetere che siamo un gruppo che condivide ogni decisione nel pieno ed aperto dibattito, nella concertazione e nel perenne confronto, senza segreterie che dettano nomi da qualche camera oscura.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."