24 gennaio 2013


Quando la politica mette sulla sanità i suoi vessilli


Come uno schiaffo in pieno volto giunge la notizia della delibera n. 3007, datata fine 2012, della Regione Puglia circa la rimodulazione dei posti letto accreditati (termine tecnico che indica l’implicazione di fondi pubblici) nella rete ospedaliera privata. Fa specie leggere di una nota clinica privata a Conversano, dove nascerà un reparto di cardiologia a cui sarà annessa l’emodinamica. Reparto di emodinamica che sull’intero territorio tra Bari e Brindisi è assente da sempre, tanto da spingere l’Ospedale San Giacomo di Monopoli a richiederla sin dal 2005.
La delibera in questione, infatti, è stata preceduta dalla n. 3006, in cui è stata definitivamente bocciata la richiesta di Monopoli di mantenere intatta la terapia intensiva della cardiologia (UTIC) nonché la richiesta di una emodinamica ex novo.
A fine Novembre scorso avevamo già denunciato la scelleratezza dell’Amministrazione Pugliese e locale, sia per quanto concerne le delibere sia per le comunicazioni fatte alla comunità quantomeno discutibili. Alla luce dei “risultati” ottenuti, l’azione del Sindaco monopolitano Romani, il quale affermava che avrebbe occupato l’ospedale sino all’ottenimento dell’emodinamica è stata, dunque, solo una messinscena per la campagna elettorale imminente.
Alla cardiologia di Monopoli, dunque, verranno riassegnati appena i 2 posti letto per poter creare, in questo modo, la cosiddetta “area critica”, la cui funzione in realtà risulta ancora sconosciuta persino agli stessi addetti del settore.
La storia della sanità nell’“Era Vendola” non è certo delle migliori, basti pensare ai soldi pubblici regalati a Don Verzé e allo scandalo Tedesco. Il numero di medici, e ancor più quello di infermieri, per 100 posti letto è inferiore in Puglia non solamente rispetto al resto d’Italia, ma persino rispetto alle altre regioni meridionali. Il riordino ospedaliero a cui stiamo assistendo non è novità del 2012: il primo regolamento emanato risale al 2010 e Vendola, ben guardandosi dall’attuarlo sotto le elezioni regionali, ha affrettato poi i tempi solo nell’ultimo anno, nascondendo i deficit dei servizi della sanità pugliese (già di Fittiana memoria) sotto i tagli del Governo Monti. Eppure gli enti locali, se non aiutati dal Governo, sono tenuti a fare le loro mosse e i tagli adeguati ai veri sprechi. Vendola è già al secondo mandato come Presidente e un taglio, per esempio, l'avrebbe potuto fare ai costi della politica (stipendi, auto blu, rimborsi) già 8 anni fa. Si sarebbero potuti evitare i costi di ben 5 inceneritori, forse avremmo anche alleggerito qualche reparto di oncologia. Adesso, invece, ci parla di 5 megaospedali da costruire, proprio lui che il primo mandato elettorale l’ha ottenuto con un successo basato tutto sullo scontro sanità con il rivale Fitto, il quale già allora proponeva queste “pseudo-soluzioni”. Con quali soldi Vendola vuole allora realizzare questi megaospedali? Mentre aspettiamo che sorgano dal nulla, dobbiamo evitare di ammalarci? La logica, in realtà, è sempre quella del profitto, basti pensare che gli ospedali sono, di nome e di fatto, Aziende Sanitarie.
Pare che per il 2013 le sorprese non si limitino ai pacchi sotto l’albero per le aziende sanitarie private. Lo scorso 11 gennaio, infatti, il sig. Michele Ventricelli ha rilasciato un comunicato in cui afferma di essere compiaciuto che l’assessore regionale al ramo Attolini abbia accolto le richieste di mantenere aperto il reparto di oncologia di Altamura.
Non sindachiamo certo, ma bisognerebbe capire chi è davvero Ventricelli per comprendere meglio la faccenda. Ventricelli, infatti, è consigliere regionale in quota SEL, residente ad Altamura. Immaginiamo quanto sia stato per lui difficile ottenere tale risultato! Non è certo il primo ed unico caso. La verità è che in Puglia, come in tutta l’Italia un ospedale o un reparto possono considerarsi “salvi” solo se c’è il politico di turno che gode di una certa posizione, perseguendo così i suoi interessi meramente elettorali. E meno male che la Sanità non dovrebbe avere colori politici...


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."