6 marzo 2012


Scuola – Politica: questo matrimonio non s'ha da fare


In questi giorni si è tornato a parlare su alcuni settimanali locali del problema “riordino scuole” a Polignano. Ci sembra doveroso esprimere dubbi e considerazioni, dopo aver approfondito la questione ascoltando alcuni diretti interessati.
Il ministro Gelmini con il suo ultimo decreto, ha imposto di effettuare un riordino scolastico lasciando libertà di scelta ad ogni Comune, ovviamente sempre nel rispetto delle normative del decreto stesso.
A questo punto sorge già la prima domanda: quanto tempo aveva a disposizione il Comune di Polignano per l'attuazione del decreto?
La risposta è abbastanza semplice, perché, come hanno fatto altri Comuni, potevamo prenderci un anno di tempo per decidere con più calma, ascoltando i suggerimenti dei docenti e dei cittadini. Perché l'amministrazione ha deciso invece così frettolosamente? Vista l'importanza del problema, riguardante un numero considerevole di cittadini (docenti, non docenti, genitori...), non era più trasparente portarlo in Consiglio Comunale?
Il 15 novembre 2011, la Giunta Comunale, si è infatti espressa proponendo questo riordino:

- Primo Istituto Comprensivo: Scuola Primaria S. G. Bosco e scuole dell’infanzia San Francesco, Don Tonino Bello, Pascali e Collodi. Scuola media da istituire;
- Secondo Istituto Comprensivo: Scuola Media Sarnelli/De Donato, scuole primarie G. Rodari e Don Milani e scuola dell’Infanzia Don Milani.

Ci piacerebbe sapere secondo quale logica la Giunta abbia elaborato questa soluzione che, francamente, è difficile da capire per una mente razionale.
Come è possibile separare la scuola primaria G. Rodari dalle Scuole dell'infanzia Pascali e Collodi, dato che sono rispettivamente, una nello stesso plesso ed una a pochi metri di distanza?
La decisione però, che più ci ha fatto rabbrividire, è stata quella di istituire una nuova Scuola Media.
I docenti, in merito, avevano proposto di dividere nuovamente l'attuale Scuola media per evitare di istituirne una nuova, ritenuta inutile. Perché questa proposta non è stata presa in considerazione?

 


Per fortuna è intervenuta direttamente la Giunta Regionale a sistemare un po' le cose e il 9 febbraio 2012 si è espressa, attraverso una delibera, nel seguente modo:
- Primo Istituto Comprensivo: Scuola Media Sarnelli/De Donato, Scuola primaria G. Rodari e scuole dell’Infanzia Collodi e Pascali;
- Secondo Istituto Comprensivo: scuole primarie S. G. Bosco e Don Milani e Scuole dell’infanzia San Francesco, Don Tonino Bello e Don Milani, Scuola media da istituire.

Pur avendoci risparmiato lo scempio di dividere la scuola primaria G.Rodari dalle scuole dell'infanzia Collodi e Pascali, leggendo la delibera regionale ci restano forti dubbi sul perché istituire una nuova Scuola media. Non era più semplice separare la Sarnelli-De Donato, come avevano già suggerito i docenti?
Alcuni diranno che è un peccato separarla dopo tutti i sacrifici fatti per unirla, ciò è vero, però è il Decreto Ministeriale che obbliga a farlo. Istituendo una nuova Scuola media, avremo gli stessi problemi di un tempo, quindi il risultato non cambierà (almeno da questo punto di vista).
Il risultato cambierà invece per problematiche di tipo logistico. La nuova Scuola media, infatti, dovrà avere le classi all'interno dell'attuale struttura che ospita i ragazzi dell'Alberghiero (zona C2). È sensato tutto ciò, in una struttura priva di servizi importanti per gli alunni, quali palestra, aula magna ed altro?
Quella struttura, inoltre, era stata dedicata all'apertura di un Archivio Storico Comunale che avrebbe dovuto contenere alcuni reperti di Polignano, che sono ora sparsi nel territorio. Dove saranno allocati ora quei reperti? È questo il modo di educare alla cultura del territorio i nostri ragazzi?
Una soluzione paventata, è quella di voler costruire una nuova Scuola media sempre nella zona C2. Anche su questo abbiamo alcune perplessità.
Facendo una ricerca demografica, si nota facilmente che nell'arco degli ultimi dieci anni il numero di alunni è sempre diminuito (da 180 a 140 circa con ipotetica diminuzione a 120 per i prossimi decenni). È sensato costruire un nuovo istituto?
Se ciò non bastasse, si aggiunge il problema che la nuova scuola, per forza di cose, sottrarrà alunni alla vecchia, lasciando così classi inutilizzate nel vecchio istituto.
Insomma, questa di costruire un nuovo edificio per la nuova Scuola media ci sembra proprio un grande spreco di denaro pubblico! “E io pago!” avrebbe detto Totò.
Un'altra soluzione che circola è quella di utilizzare alcune classi della Sarnelli/De Donato per ospitare i ragazzi della nuova Scuola media. A questo punto siamo al culmine della follia. Separare la vecchia scuola media no, istituirne una nuova avendo le classi nella vecchia sì. Siamo costretti a ripetere che “in questo manicomio succedono cose da pazzi” ovvero, all'interno di un manicomio, le follie sembrano normalità.

Secondo noi il riordino andava fatto nel seguente modo:

- Primo Istituto Comprensivo: Scuola Media Sarnelli, scuola primaria G. Rodari, scuole dell’Infanzia Collodi e Pascali;
- Secondo Istituto Comprensivo: Scuola Media De Donato, scuole primarie S. G. Bosco e Don Milani, scuole dell’infanzia San Francesco, Don Tonino Bello e Don Milani.

Questo riordino non comporterebbe alcun disagio dal punto di vista organizzativo e logistico, forse però non avrebbe tutelato gli interessi di qualcuno. Questo però, a noi comuni mortali, non è dato sapere.
Il problema è che quando la politica entra come un virus nelle istituzioni come Scuola, Sanità, Rai ed Enti vari, infetta ed altera qualsiasi buona pratica di democrazia e di interesse pubblico.
Forse qualcuno ha commesso degli errori? Forse non ha agito nel rispetto dei cittadini? La cosa certa è che bisogna risolvere questa situazione quanto prima.