30 aprile 2016


Acqua pubblica: Per colpa del PD, tradito il referendum 2011


Non dovrebbe stupire più di tanto il mancato raggiungimento del quorum di domenica 17 aprile se, a conti fatti, si vedono gli esiti dei quesiti referendari approvati in passato. È il caso del referendum del 2011 dove ben 27 milioni di italiani dichiararono chiaramente di voler porre in mano pubblica un bene prezioso e imprescindibile come l’acqua. Una volontà popolare completamente dimenticata dall’Aula di Montecitorio che, nella serata di mercoledì 20 aprile 2016, ha approvato la legge “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per l’adozione di tributi destinati al suo finanziamento”.
Un testo, in realtà, stravolto e su cui una delle sue maggiori sostenitrici, la deputata Daga (M5S), ha anche ritirato la propria firma.
Se 5 anni fa, ben 27 milioni di italiani hanno chiesto di gestire l’acqua con enti di diritto pubblico e facendo partecipare la cittadinanza nelle decisioni che li riguarda dello stesso avviso, purtroppo, non lo è stato il Partito Democratico che se ne è completamente infischiato, stravolgendo la legge d’iniziativa popolare, imponendo il gestore unico con lo Sblocca Italia, obbligando alla privatizzazione dei servizi pubblici locali e alla remunerazione del servizio, ovvero quel famoso 7% dei profitti inseriti nella bolletta dei consumatori. L’acqua da Bene Comune, come sancito dal Referendum 2011, per il PD diviene bene privato su cui fare affari.

BLU - 23.04.2016


Il 6 giugno 2012, a distanza di un anno dal referendum, chiedemmo all’Amministrazione Vitto di aderire alla campagna nazionale Obbedienza Civile senza ricevere ovviamente risposta. Peccato perché anche il Comune ne avrebbe giovato dall’applicazione delle norme per le sue sedi pubbliche così come tutti i cittadini polignanesi per gli immobili privati.
Insomma, a distanza di 5 anni da quando l’intera compagine di centrosinistra che ora governa Polignano chiedeva ai propri elettori di votare sì, l’acqua pubblica è ancora in mani private, non vengono tolti i costi illegittimi in bolletta e la legge di iniziativa popolare viene completamente stravolta perdendo oramai il suo fine. Ma il Sindaco Domenico Vitto come giustifica ai polignanesi che, a causa del suo PD, costoro hanno praticamente buttato il proprio voto?! Non è anche questo un motivo valido per stracciare la tessera del PD?!


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."