Venerdì mattina sono stati inaugurati dal Sindaco, in pompa magna, tre nuovi scuolabus, il tutto propagandato dalla stampa locale come l'ennesimo (?) regalo alla cittadinanza!
Ci teniamo a ricordare che i soldi sono della collettività, nella migliore delle ipotesi, il Sindaco ha solo fatto il suo mestiere.
Se si approfondisce un pò la questione si scopre che gli scuolabus sono stati acquistati tramite l'utilizzo del “cottimo fiduciario”, che è una modalità di acquisizione di beni o servizi da parte della pubblica amministrazione tramite una procedura semplificata rispetto a quelle ordinarie ( bandi ) che trova giustificazione nell'urgenza dell'acquisto ( la campagna elettorale imminente è una emergenza? )
Il cottimo fiduciario è un provvedimento che risale al 2007 e fu istituito dal commissario, conferisce ai dirigenti comunali un potere extra. E' compito dei politici controllare come esso viene adoperato.
Dovendo spendere quella cifra, sarebbe stato utile dal punto di vista economico ed ambientale, acquistare mezzi alimentati a metano in modo da ridurre i costi ( vedi il prezzo del diesel), le emissioni e gli sprechi.
In alternativa ci sarebbe piaciuto assistere all' inaugurazione di un Piedibus.
- In conferenza stampa avete citato molti punti del programma. Ce ne sono altri. quali?
I punti essenziali sono stati esplicati con chiarezza (acqua, ambiente, sviluppo, connettività, mobilità, turismo, sanità, rifiuti zero, ecc.), altri temi ed altri problemi naturalmente ci sono e faranno parte del nostro percorso.
- Andiamo sul concreto. quali sono i punti concretamente realizzabili? Qualcuno vi accusa di proporre cose irrealizzabili...
Il problema è che abbiamo tutti la vista corta. La Storia è una serie di utopie realizzate. Tutto è realistico purché qualcuno e più di qualcuno lo vogliano. Se ci dicessero quali sono i punti non realizzabili ne discuteremmo. Sappiamo soltanto che le cose che sembrano (a voi) irrealizzabili, in altri Comuni sono già una realtà.
- Non vi piace la definizione "grillini", ma il vostro mentore è Grillo. Come rispondete a chi vi accusa di qualunquismo e di fare tutta l'erba un fascio?
Grillo è un uomo di spettacolo coraggioso, cacciato dalla RAI per una battuta sui socialisti, che tra l'altro rispondeva a verità. Da più di 30 anni predica su temi importanti quali energia, trasporti, finanza, sviluppo, ambiente, ecc, con proposte quanto mai avanzate e realistiche, mai prese in considerazione dalla politica e che oggi esplodono in quanto problemi. Una volta riconosciuto tutto questo, per noi Grillo è stato soltanto l'innesco della volontà popolare di progettare una società diversa, che non resti schiava di una crescita assurda e fine a se stessa, che distrugge ambiente, convivenza civile, economia, ed ha ridotto la politica a mero comitato d'affari. Al di là di tutto, i Movimenti 5 Stelle diffusi sul territorio sono totalmente autonomi da Grillo e da chiunque altro. Devono semplicemente rispettare il Non-Statuto approvato da tutti gli iscritti a livello nazionale. Non esistono organismi e non abbiamo leader, ma soltanto soci attivi che prendono decisioni. Chi altro dovrebbe prenderle? Non è così nei partiti, dove ci sono capi, capetti ed altre teste di altra forma che decidono, passando sulla volontà di tutti. La politica giorno per giorno che servirebbe a cambiare qualcosa, per loro è un lontano ricordo.
Essere qualunquisti significa pensare e muoversi credendo di essere i migliori e che gli altri siano tutti uguali. Sappiamo invece benissimo che ci sono persone, movimenti, associazioni e quant'altro che si muovono come noi per cambiare la società. Anche nei partiti ci sono persone degne che però vengono fagocitate dalla logica dominante all'interno di essi e la loro azione viene annullata. Anche questi ultimi però hanno delle responsabilità, perché non si dissociano.
Se essere qualunquisti significa essere contrari a questo modo di fare politica, chiamateci pure qualunquisti. In realtà noi ci confrontiamo con tutti sui singoli problemi, cercando insieme delle soluzioni. Siamo a disposizione di chiunque voglia parlare seriamente con noi di gestione rifiuti, mobilità sostenibile, acqua pubblica, energia, ambiente, connettività, turismo sostenibile, ecc. Non saremo d'accordo su tutto, ma si innalzerà il livello di approfondimento delle singole questioni.
Non è che i qualunquisti sono proprio costoro, che si muovono solo per interessi propri, che sono politicamente obsoleti, che hanno provocato decenni di decadenza e di malcostume ed ora accusano di qualunquismo gli altri?
- Qual è la differenza tra portavoce e candidato sindaco? La differenza sostanziale è che il portavoce (è la parola che lo dice) non ha alcuna delega e nessun potere di decidere alcunché, non può prendere iniziative personali senza prima aver sentito gli altri. Può essere revocato in qualsiasi momento, non ha una durata temporale prestabilita da organismi vari, che nel nostro caso semplicemente non esistono. I ruoli sono interscambiabili tra tutti gli attivisti.
- Premesso che il vostro obiettivo è riuscire a eleggere un consigliere, quali sono le cose che, se eletto sindaco, farà nei primi 100 giorni? Intanto smettetela con questa storia dei 100 giorni, con questo conformismo linguistico che infastidisce, diffuso su tutti i mezzi di comunicazione ed anch'esso prodotto di decadenza. Abbiamo spiegato decine di volte il nostro programma e faremo di tutto per portarlo avanti nel 1° giorno, nel 10°, nel 100°, nel 1000°, nel 10.000°....... nel 1.000.000° e avanti così..... fuori dal Consiglio Comunale da Cittadini, dentro il Consiglio Comunale da Consiglieri, da Assessori, da Sindaco e se tutto va bene da Presidente della Repubblica! A parte l'ironia, a cui siamo affezionati, se una formazione presenta un programma significa che è quello che intende portare avanti, nei limiti di tempo consentiti dalla burocrazia e da tutte le altre forme di impedimenti volute e non volute.
- Se uno di voi sarà eletto consigliere, da indipendente come farà a sopravvivere in un consiglio retto da equilibri in maggioranza e opposizione? Intanto speriamo di sopravvivere comunque, ma se riuscissimo ad ottenere buoni risultati, i nostri rappresentanti sarebbero il terminale di un network che si impegna a fare da collettore delle istanze dei cittadini, per portarle avanti con forza e coerenza. Non rispettando questo impegno, secondo il nostro Non-Statuto, le cariche decadranno, sfiduciate dall'assemblea degli attivisti. Non ci interessano gli equilibrismi tra maggioranza e opposizione, noi ci esprimeremo punto per punto, volta per volta, nel merito dei problemi. Le scaramucce e le guerre per bande delle altre formazioni non ci interessano, se a loro piace così, facciano pure.
- A breve annuncerete la vostra squadra di governo. Come mai così in anticipo? E' solo un atto di trasparenza rispetto alle coalizioni che preferiscono per ora non svelare ma che di fatto hanno già promesso ruoli e incarichi? A noi sembra normale che una formazione debba esprimere in debito anticipo l'ipotetica squadra di amministratori. È indice di massima trasparenza, perché i cittadini devono sapere prima quali saranno le eventuali figure a cui affidano le sorti del paese.
- Quale sarà il criterio di scelta dei componenti della giunta e cosa ci può anticipare sui nomi e sulle professionalità? Il criterio di scelta, lo ripetiamo per l'ennesima volta, è quello adottato dall'assemblea degli attivisti. Gli eventuali componenti della giunta saranno soprattutto persone competenti e motivate.
- Vogliamo argomentare il punto sull'agricoltura? Crede davvero che si possa immaginare un mercato chiuso e autoproduttivo, quasi autarchico? La Grecia insegna che non si sfugge dal mercato... Esistono diversi tipi di agricoltura, più o meno dannosi all'ambiente naturale ed alla salute umana, ma questo è un altro argomento che ci piacerebbe trattare a parte. Noi vogliamo evidenziare l'assurdità e le gravi conseguenze che un mercato globale dei prodotti agricoli comporta, bruciando risorse preziose in pazzeschi andirivieni di merci, inquinando i territori e facendo lievitare artificiosamente i prezzi, a danno degli agricoltori e dei consumatori.
Intervista rilasciata a "La voce del paese" giovedì 29 marzo 2012.
Il 22 marzo scorso si è celebrata la Giornata Mondiale dell'Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, per promuovere una gestione equa e sostenibile delle riserve idriche del Pianeta.
Per tale occasione, il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha organizzato una giornata di mobilitazione e sensibilizzazione sulla campagna di “Obbedienza Civile – Il mio voto va rispettato”.
La campagna è nata in seguito alla vittoria del referendum del 12 e 13 giugno scorso, in cui veniva sancita l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette anche la componente della “remunerazione del capitale investito”.
Tale volontà, però, non è stata rispettata e per questo è partita la campagna di “Obbedienza Civile” in cui si chiede di pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, applicando una riduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito”.
Ma cosa si intende per “remunerazione del capitale investito”?
“La “remunerazione del capitale investito”, è pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, nella generalità dei casi, incide sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 10% e il 20%. Il referendum era stato proposto per far valere un principio chiaro: nella gestione dell’acqua non si devono fare profitti! Oggi, a distanza di alcuni mesi, risulta che, in tutto il territorio nazionale, nessun gestore abbia applicato la normativa, in vigore dal 21 luglio 2011, diminuendo le tariffe del servizio idrico. In altre parole tutti i gestori del servizio idrico italiano hanno ignorato con pretestuose argomentazioni l’esito referendario.” [fonte acquabenecomune.org]
Noi del MoVimento 5 Stelle portiamo avanti la battaglia sull'acqua da molto tempo (vedi post precedenti).
Abbiamo chiesto con insistenza a tutti i partiti politici di modificare lo Statuto Comunale (come già fatto in altri Comuni e come richiesto dal comitato Acqua Bene Comune), ma le nostre richieste non sono state prese in considerazione.
Condividiamo pienamente il pensiero del comitato pugliese, in cui risalta “l’evidente crisi della democrazia rappresentativa dei partiti, ormai diventata impermeabile non solo alle istanze della società, ma persino ai formali esiti delle consultazioni codificate nella nostra Carta Costituzionale, come appunto i referendum abrogativi.”
Abbiamo protocollato qualche giorno fa, una richiesta all'Amministrazione di Polignano, inviata dal comitato Acqua Bene Comune, dove chiediamo di aderire alla campagna “Obbedienza Civile – Il mio voto va rispettato”. Specificatamente chiediamo: - l'integrazione dello Statuto Comunale e l'inserimento del principio che il Servizio Idrico Integrato è privo di rilevanza economica (delibera in allegato); - l'esposizione dello striscione e delle bandiere “Obbedienza Civile - Il mio voto va rispettato” sugli edifici istituzionali come comunicazione permanente della richiesta di rispetto della legalità e della Carta Costituzionale; - la presentazione di un reclamo/istanza/diffida di rimborso all’AQP SpA per l’importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito, abrogato dal referendum (in allegato); - la presentazione all’A.I.P. della richiesta di adeguare le tariffe, eliminando la remunerazione del capitale; - l'ampia e diffusa campagna informativa presso la cittadinanza, invitandola ad aderire alla campagna di “Obbedienza civile – Il mio voto va rispettato"; - la segnalazione degli URP o di altri uffici comunali nell’elenco degli sportelli informativi dove il cittadino potrà trovare informazioni e materiale per la campagna
All'iniziativa hanno già aderito diversi Comuni (Bari, Giovinazzo, Villa Castelli, Cisternino, Mottola, ecc.), speriamo che anche il Comune di Polignano a Mare partecipi. Sappiamo che in piena campagna elettorale ogni partito o coalizione tira l'acqua al proprio mulino, ma rinnoviamo l'appello all'intera comunità ad unire tutte le forze presenti sul territorio al fine di far rispettare la volontà dei cittadini. Su certe tematiche bisogna creare sempre e comunque un fronte comune.
Delibera di integrazione dello Statuto Comunale e inserimento del principio che il Servizio Idrico Integrato è privo di rilevanza economica
Reclamo di rimborso all’AQP SpA per l’importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito
Comunichiamo alla stampa, alle associazioni e alla cittadinanza tutta che Martedì 20 Marzo 2012 presso l'Hotel L'Abbate via Conversano, 474/b (Polignano a Mare), a partire dalle ore 18:30 avrà luogo la conferenza stampa di presentazione del Candidato Portavoce Sindaco per il MoVimento 5 Stelle Polignano a Mare.
I cittadini del MoVimento 5 Stelle Polignano a Mare.
Il futuro di 8.260 alberi di ulivo è in bilico. Da sempre simbolo delle terre di Puglia, alcuni ulivi secolari sono in pericolo a causa del raddoppio delle carreggiate della SS 16 nel Salento tratto tra Maglie ed Otranto. Saranno estirpati per lasciare posto al cantiere, è partito dal web l'appello a non far morire questi alberi parte del patrimonio storico-paesaggistico-culturale della nostra regione. Il Comune di Otranto ha fatto già richiesta per adottarne 500. Disponibilità all’adozione di altre piante d’ulivo sono arrivate anche dalle amministrazioni di Maglie, Uggiano e Minervino, che hanno individuato un’area di dieci ettari per mettere a dimora i giganti rimasti senza terra.
Si spera che arrivi anche la disponibilità di altri Comuni e Cittadini privati che potranno fare richiesta tramite il comparto regionale dell'Anas sul sito http://www.stradeanas.it/. I tempi sono stretti, ormai una quindicina di giorni, visto l'imminente avvio dei cantieri e considerando che secondo le leggi della natura, marzo è il mese ideale in cui estirpare e ripiantare alberi di ulivo.
A Polignano sono tante le aree pubbliche che potrebbero essere arricchite dalla presenza di questi grandi vecchi. Si potrebbe partire magari sostituendo le palme colpite dal punteruolo rosso (vedi nostro articolo “Le palme, il punteruolo ed altre amenità”). Si potrebbero ornare i parchi e le piazze pubbliche, incluse quelle più recenti ed altre aree demaniali.
Invitiamo quindi l'attuale Amministrazione Comunale ad adottare parte di questi ulivi, aderendo come altri comuni a questa iniziativa. Noi del MoVimento 5 Stelle, siamo a completa disposizione per ripiantare gli alberi, ovviamente a titolo gratuito, chiedendo all'Amministrazione l'indispensabile supporto tecnico.
Chi crede in una scuola diversa, moderna, efficiente, attenta all’innovazione, vicina alle esigenze dei ragazzi e delle loro famiglie, immersa nel verde delle campagne e divulgatrice della nostra cultura artigiana e contadina, non può far altro che pensare alla Scuola Primaria e alla Scuola dell'Infanzia Don Milani, (mai intestazione fu più appropriata), dislocata a Polignano a Mare presso Contrada Chiesa Nuova.
Questa è una Scuola che, nonostante tutte le difficoltà, grazie alla grande caparbietà dei maestri, riesce a fornire un servizio valido alla cittadinanza.
Oggi, purtroppo, a causa del riordino delle scuole voluto dal decreto dell'ex Ministro Gelmini, rischia la chiusura.
Il problema è che i numeri delle fredde statistiche da macelleria ministeriale, dicono che la Don Milani non raggiunge un numero sufficiente di alunni per restare aperta.
Tempo fa tutti i genitori hanno rivolto un appello alla cittadinanza al fine di far crescere il numero di iscritti per l'anno scolastico 2012/2013. Sembra però che il grido di aiuto sia caduto nel vuoto.
Ci siamo così recati presso la Scuola Don Milani per sondare gli umori degli insegnanti e dei genitori e per ascoltare le loro proposte.
È inutile parlare del legame forte degli utenti (genitori e bambini) per questa Scuola, che davvero sembra essere la loro seconda casa.
Gli insegnanti ci tengono subito a precisare che questa è, forse, l'unica scuola di Polignano ad essere completamente a norma di legge, con tanto di uscite di sicurezza, mensa, sala informatica e ascensore per disabili, al contrario di ciò che qualche calunniatore va dicendo in giro.
I problemi però che l'attanagliano sono molteplici.
Uno dei punti di forza della Don Milani era la possibilità, da parte dei genitori, di usufruire del tempo pieno. Per i genitori che vivono e lavorano in campagna questo è un ottimo servizio, adatto ai loro orari. Oggi purtroppo hanno tolto il tempo pieno a questa Scuola, tagliando così il numero di collaboratori scolastici e di insegnanti, che nonostante tutto, continuano con grandi sacrifici a garantire quasi completamente il tempo pieno.
Un altro grande problema che è sorto è quello legato agli scuolabus. Attenti, perché ora questa vi sembrerà una barzelletta ma purtroppo è la realtà. Gli scuolabus che accompagnano i nostri bambini sono stati omologati dal Comune di Polignano per poter percorrere tragitti solo all'interno del nostro territorio. La Don Milani, essendo una scuola al confine tra Polignano, Monopoli, Castellana e Conversano, ovviamente, ha iscritti delle zone limitrofe, però lo scuolabus non potendo varcare i confini polignanesi non può accompagnare questi bambini a Scuola. Siamo così nell'assurdo che un bambino (caso reale), con residenza a Monopoli e che però abita a poche centinaia di metri dalla Don Milani, non può usufruire dello scuolabus perché il mezzo non può uscire fuori dal territorio di Polignano. Perché non modificare l'omologazione degli scuolabus? Sembra che il pulmino non possa uscire dai confini polignanesi anche perché è stata fatta una polizza assicurativa “a risparmio”, (somme comunque modeste rispetto alla spesa complessiva), danneggiando l'utenza per poche centinaia di metri di percorso. Almeno 1 dei pulmini dovrebbe essere provvisto di omologazione e di assicurazione che permettano di risolvere i problemi di cui sopra. Se ancora non vi basta, ve ne raccontiamo un'altra. Gli scuolabus sono omologati solo per il trasporto di bambini, quindi in caso di visite guidate, sempre che avvengano nel territorio di Polignano, nessun accompagnatore può salire sul pulmino. Gli insegnanti devono accompagnare gli scolari con i propri mezzi solo perché l'omologazione non lo consente. Ahinoi! Dobbiamo per l'ennesima volta rifarci al grande Totò: “in questo manicomio succedono cose da pazzi!”. Rischia di diventare uno slogan abusato, ma non certo per colpa nostra. L'esistenza del manicomio politico-istituzionale è realtà. Il Comune di Polignano ha appena acquistato 3 nuovi scuolabus (allo stesso prezzo di € 210.000 di quelli a metano, che avrebbero prodotto grande risparmio, sic!). Ci piacerebbe sapere se sono stati omologati con lo stesso vecchio e ottuso criterio. Il problema più grande, comunque, riguarda il numero di iscritti, ed è qui che la politica deve abbandonare posizioni localistiche per intavolare un confronto basato sul buonsenso e su elementari problemi di logistica. Bisognerebbe coinvolgere gli amministratori dei paesi limitrofi, per far si che i bambini più vicini alla Scuola Don Milani si iscrivano ad essa. D'altra parte, tutti i genitori sono su questa posizione, sia per problemi pratici che per la qualità elevata della Scuola. Qualcuno dirà che siamo di parte, ovvero che vogliamo salvare la Scuola Don Milani solo perché è di Polignano, ma non è così, a noi questo campanilismo non interessa. L'istruzione non ha bandiere, non ha colore politico, è un servizio per i cittadini, di qualsiasi paese essi siano. La politica deve lavorare per il benessere del cittadino e non per tutelare questo o quel personaggio. L'amministrazione di Polignano a Mare però dimostra di non avere molto a cuore questa scuola, come si evince dal piano di rifacimento dei tetti scolastici. È storia di qualche settimana fa. I tetti degli edifici scolastici di Polignano sono stati ripristinati ed anche qui, alla Don Milani, sono arrivati i lavori di rifacimento. Peccato però che a metà dell'opera, gli operai hanno dovuto lasciare il lavoro incompiuto dando la più deprimente delle giustificazioni: “sono finiti soldi!”. La Don Milani si è ritrovata così ad affrontare le 2 settimane di pioggia intensa che hanno colpito la nostra regione, con un tetto non idoneo, provocando forti infiltrazioni fino a far entrare la pioggia nei corridoi della Scuola, raccolta con dei secchi. È questo il rispetto che l'Amministrazione ha nei confronti dei nostri bambini? Forse si preferisce sprecare soldi pubblici per “La festa della cultura” e per altre amenità, invece che per la sicurezza della Scuola? Si vuole arrivare ad una morte lenta della scuola tramite uno stillicidio di inadempienze e di difficoltà create ad hoc? Adesso, come sempre accade, serviranno altri fondi per riparare l'ulteriore danno, ma tanto, si sa, chi paga è sempre quel fesso del cittadino che non si lamenta mai, che non si fa mai sentire, insomma, il solito pollo-fessacchiotto-bonaccione. Cosa ha da dire a riguardo l'assessore Beatrice De Donato, colei che ha definito la Don Milani una “bomboniera”, promettendo che mai e poi mai chiuderà? Qui ci sembra che di marcia ne sia stata inserita solo una: la retromarcia. La Politica, quella con la P maiuscola, adesso deve svolgere il suo compito. Secondo noi bisogna concentrare le forze su 3 punti fondamentali per far si che aumentino, anche se di pochi alunni, le iscrizioni per l'anno 2012/2013: 1 - consentire agli scuolabus di uscire fuori dal territorio cittadino per evitare disagi ai genitori di Monopoli, Castellana e Conversano; 2 - ripristinare il tempo pieno facendo pressioni sulle Istituzioni preposte; 3 - coinvolgere le amministrazioni dei paesi limitrofi lavorando sinergicamente per il bene dei cittadini.
Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo a cuore la Scuola Don Milani, perché a nostro parere si muove con contenuti e metodi avanzati, all'altezza dei tempi. Nel nostro piccolo faremo di tutto per raggiungere tale obiettivo.
Venerdì 9 marzo alle ore 19.00, finalmente, si è tenuto il tanto atteso Consiglio Comunale monotematico sui rifiuti.
Ci dispiace dire che dopo ben 4 ore di dibattito, purtroppo, non abbiamo ricevuto alcuna risposta o chiarimento, in merito alle osservazioni sul bando che consegnammo quasi 2 mesi fa alla Dirigente Maria Centrone. Il Sindaco, nel suo discorso iniziale, si è limitato a dire che “l'Amministrazione ha concesso al MoVimento 5 Stelle la sala conferenze del Comando di Polizia Municipale in dimostrazione del fatto che siamo aperti al dibattito” (ma la sala non è dei cittadini?).
Peccato però che gli esponenti della maggioranza non fossero presenti alla serata, ignorando completamente il nostro lavoro.
Crediamo che sia fondamentale, per il principio di trasparenza, rispondere ai quesiti sollevati da cittadini, dato che sono in gioco milioni di euro di risorse pubbliche, la tutela della salute e dell'ambiente.
Ad oggi, abbiamo ancora forti dubbi sulla scelta adottata dall'Amministrazione.
Ricordiamo che il Consiglio è stato convocato dall'opposizione la quale ha chiesto, giustamente, di sospendere il bando in atto rifacendosi al principio di autotutela. Tutto lecito secondo noi, peccato però che in seguito alla richiesta di sospensione non sia arrivata una proposta alternativa applicabile in tempi brevi.
L'opposizione, come sempre, grida contro le scelte dell'Amministrazione, ma poi non propone alcun progetto.
Noi saremmo stati contenti se avessero proposto come alternativa il progetto che presentammo alla conferenza del 14 dicembre scorso (Rifiuti Zero? Si può, volere è potere!!!), visto che fu apprezzata anche da alcuni componenti della minoranza che erano seduti tra i banchi del Consiglio. A noi non interessa quale schieramento politico metta in atto un progetto o un'iniziativa, non ci interessano le ideologie, a noi interessa che i progetti prendano vita. La cosa però più desolante è che per 4 ore abbiamo sentito parlare di “raccolta rifiuti”, quando il problema riguarda la “gestione dei rifiuti” (la raccolta è solo uno degli step necessari). Tutto ciò ci fa capire che in merito alla questione rifiuti c'è una gran confusione in entrambi gli schieramenti politici. Insomma da questo Consiglio Comunale siamo rimasti molto delusi, sia per l'ottusità della maggioranza che per la mancanza di idee dell'opposizione. Noi restiamo dell'opinione che l'unico modo per efficientare al massimo la gestione dei rifiuti sia la Strategia Rifiuti Zero. L'unica che sia in grado di far risparmiare al cittadino, offrendo il massimo del servizio. Restiamo, comunque, speranzosi di vedere Polignano a Mare nell'elenco dei 56 Comuni d'Italia (e molti altri del mondo) che hanno aderito alla Strategia Rifiuti Zero, puntando su risparmio, riuso e riciclo, risparmiando denaro pubblico, creando posti di lavoro, ed evitando contaminazioni all'ambiente naturale.
In questi giorni si è tornato a parlare su alcuni settimanali locali del problema “riordino scuole” a Polignano. Ci sembra doveroso esprimere dubbi e considerazioni, dopo aver approfondito la questione ascoltando alcuni diretti interessati. Il ministro Gelmini con il suo ultimo decreto, ha imposto di effettuare un riordino scolastico lasciando libertà di scelta ad ogni Comune, ovviamente sempre nel rispetto delle normative del decreto stesso. A questo punto sorge già la prima domanda: quanto tempo aveva a disposizione il Comune di Polignano per l'attuazione del decreto? La risposta è abbastanza semplice, perché, come hanno fatto altri Comuni, potevamo prenderci un anno di tempo per decidere con più calma, ascoltando i suggerimenti dei docenti e dei cittadini. Perché l'amministrazione ha deciso invece così frettolosamente? Vista l'importanza del problema, riguardante un numero considerevole di cittadini (docenti, non docenti, genitori...), non era più trasparente portarlo in Consiglio Comunale? Il 15 novembre 2011, la Giunta Comunale, si è infatti espressa proponendo questo riordino:
- Primo Istituto Comprensivo: Scuola Primaria S. G. Bosco e scuole dell’infanzia San Francesco, Don Tonino Bello, Pascali e Collodi. Scuola media da istituire; - Secondo Istituto Comprensivo: Scuola Media Sarnelli/De Donato, scuole primarie G. Rodari e Don Milani e scuola dell’Infanzia Don Milani.
Ci piacerebbe sapere secondo quale logica la Giunta abbia elaborato questa soluzione che, francamente, è difficile da capire per una mente razionale. Come è possibile separare la scuola primaria G. Rodari dalle Scuole dell'infanzia Pascali e Collodi, dato che sono rispettivamente, una nello stesso plesso ed una a pochi metri di distanza? La decisione però, che più ci ha fatto rabbrividire, è stata quella di istituire una nuova Scuola Media. I docenti, in merito, avevano proposto di dividere nuovamente l'attuale Scuola media per evitare di istituirne una nuova, ritenuta inutile. Perché questa proposta non è stata presa in considerazione?
Per fortuna è intervenuta direttamente la Giunta Regionale a sistemare un po' le cose e il 9 febbraio 2012 si è espressa, attraverso una delibera, nel seguente modo: - Primo Istituto Comprensivo: Scuola Media Sarnelli/De Donato, Scuola primaria G. Rodari e scuole dell’Infanzia Collodi e Pascali; - Secondo Istituto Comprensivo: scuole primarie S. G. Bosco e Don Milani e Scuole dell’infanzia San Francesco, Don Tonino Bello e Don Milani, Scuola media da istituire.
Pur avendoci risparmiato lo scempio di dividere la scuola primaria G.Rodari dalle scuole dell'infanzia Collodi e Pascali, leggendo la delibera regionale ci restano forti dubbi sul perché istituire una nuova Scuola media. Non era più semplice separare la Sarnelli-De Donato, come avevano già suggerito i docenti? Alcuni diranno che è un peccato separarla dopo tutti i sacrifici fatti per unirla, ciò è vero, però è il Decreto Ministeriale che obbliga a farlo. Istituendo una nuova Scuola media, avremo gli stessi problemi di un tempo, quindi il risultato non cambierà (almeno da questo punto di vista). Il risultato cambierà invece per problematiche di tipo logistico. La nuova Scuola media, infatti, dovrà avere le classi all'interno dell'attuale struttura che ospita i ragazzi dell'Alberghiero (zona C2). È sensato tutto ciò, in una struttura priva di servizi importanti per gli alunni, quali palestra, aula magna ed altro? Quella struttura, inoltre, era stata dedicata all'apertura di un Archivio Storico Comunale che avrebbe dovuto contenere alcuni reperti di Polignano, che sono ora sparsi nel territorio. Dove saranno allocati ora quei reperti? È questo il modo di educare alla cultura del territorio i nostri ragazzi? Una soluzione paventata, è quella di voler costruire una nuova Scuola media sempre nella zona C2. Anche su questo abbiamo alcune perplessità. Facendo una ricerca demografica, si nota facilmente che nell'arco degli ultimi dieci anni il numero di alunni è sempre diminuito (da 180 a 140 circa con ipotetica diminuzione a 120 per i prossimi decenni). È sensato costruire un nuovo istituto? Se ciò non bastasse, si aggiunge il problema che la nuova scuola, per forza di cose, sottrarrà alunni alla vecchia, lasciando così classi inutilizzate nel vecchio istituto. Insomma, questa di costruire un nuovo edificio per la nuova Scuola media ci sembra proprio un grande spreco di denaro pubblico! “E io pago!” avrebbe detto Totò. Un'altra soluzione che circola è quella di utilizzare alcune classi della Sarnelli/De Donato per ospitare i ragazzi della nuova Scuola media. A questo punto siamo al culmine della follia. Separare la vecchia scuola media no, istituirne una nuova avendo le classi nella vecchia sì. Siamo costretti a ripetere che “in questo manicomio succedono cose da pazzi” ovvero, all'interno di un manicomio, le follie sembrano normalità.
Secondo noi il riordino andava fatto nel seguente modo:
- Primo Istituto Comprensivo: Scuola Media Sarnelli, scuola primaria G. Rodari, scuole dell’Infanzia Collodi e Pascali; - Secondo Istituto Comprensivo: Scuola Media De Donato, scuole primarie S. G. Bosco e Don Milani, scuole dell’infanzia San Francesco, Don Tonino Bello e Don Milani.
Questo riordino non comporterebbe alcun disagio dal punto di vista organizzativo e logistico, forse però non avrebbe tutelato gli interessi di qualcuno. Questo però, a noi comuni mortali, non è dato sapere. Il problema è che quando la politica entra come un virus nelle istituzioni come Scuola, Sanità, Rai ed Enti vari, infetta ed altera qualsiasi buona pratica di democrazia e di interesse pubblico. Forse qualcuno ha commesso degli errori? Forse non ha agito nel rispetto dei cittadini? La cosa certa è che bisogna risolvere questa situazione quanto prima.
Parliamo di 8,8 milioni (circa 17 miliardi di vecchie lire) di euro in 22 anni. Questo è il costo dell'illuminazione pubblica che il Comune di Polignano a Mare dovrà sostenere secondo il bando pubblicato.
Sappiamo che i LED sono particolarmente interessanti per le loro caratteristiche di elevata efficienza luminosa e di affidabilità. Questo bando però, come altri dell'ultimo periodo, non ci lascia dormire sonni tranquilli.
La prima domanda che sorge leggendolo più attentamente, riguarda il fatto di aver imposto, a priori, l'uso della tecnologia LED alla ditta appaltatrice. Perché?
Si suppone che questa scelta sia nata in seguito ad un poderoso studio fatto dall'Amministrazione sulle diverse tecnologie esistenti, in grado di efficientare al massimo gli impianti di illuminazione. Non è detto, però, che l'efficientamento si ottenga soltanto con la tecnologia LED. Ci sono aziende che lo fanno utilizzando altri sistemi, come variazioni di tensione, utilizzando il telecontrollo, altre tecnologie in continua evoluzione. Perché non aprire le porte a tutte le soluzioni per confrontarle l'una con l'altra e fare un'attenta valutazione di costi/benefici e di sostenibilità ambientale?
Abbiamo visto che è stato redatto uno studio di fattibilità in merito, come mai non è pubblico ma è disponibile solo dopo aver versato una quota di € 20,00? Sappiamo che è consentito, ma ci sembra inopportuno e in direzione contraria alla trasparenza, oltre ad essere l'ennesima maniera sempliciotta per fare cassa. Inoltre, sempre per il principio di trasparenza e per garantire che non ci siano conflitti di interesse, non sarebbe meglio conoscere chi ha redatto tale studio? Trattandosi di soldi pubblici, e quindi dei cittadini, la trasparenza deve essere una regola.
Il bando richiede che il capitale minimo dell'Azienda appaltatrice sia di € 130.000. È vero che bisogna favorire l'adesione delle aziende locali, ma in questo caso ci sembra che un'azienda troppo piccola non possa dare quelle garanzie economiche e di know how che sono necessarie, per essere certi che il vincitore della gara sia in grado di fornire il supporto nei 22 anni di sviluppo del servizio.
Il fine ultimo di un Comune (quindi di una comunità) non deve essere il risparmio fine a se stesso ma quello di razionalizzare con intelligenza tutte le voci di spesa per dare ai cittadini, a parità di finanziamenti ricevuti, più servizi.
Qual è il risparmio previsto sul consumo di energia elettrica, visto che la tecnologia LED prevede risparmi consistenti? E poiché non si prevede un risparmio consistente, dove sono i servizi aggiuntivi per la popolazione che, almeno, compenserebbero i cittadini del mancato - forte - risparmio ?
Risulta difficile giudicare un bando senza studiare prima il piano di fattibilità con l'ausilio di esperti del settore. Si rischia di sprecare soltanto chiacchiere. A questo punto siamo costretti a richiedere, di tasca nostra, il piano suddetto per dare giudizi più precisi e fare proposte più vantaggiose per la comunità.
Insomma, questo bando come altri, sembra fare acqua da tutte le parti, ma la cosa che ci preme dire è che, come per il bando sui rifiuti, l'Amministrazione a 4 mesi dalla scadenza del mandato, ha deciso di tagliare fuori la futura Amministrazione, ipotecando il futuro del paese. Francamente ci sembra una scelta poco responsabile e con motivazioni di dubbia natura. Su progetti così importanti qual è la necessità di anticipare le decisioni soltanto di qualche mese per poi scaricarne la gestione ad altri? Perché tutta questa fretta nel dare appalti?
Il 28 febbraio 2012 alle 18.30 si è tenuto, o meglio, non si è tenuto, il Consiglio Comunale monotematico sui rifiuti.
Crediamo sia stata scritta l'ennesima pagina nera nel libro della politica polignanese, mettendo in scena per l'ennesima volta, il solito teatrino.
Il consiglio era stato convocato per le 18.30 e a quell'ora nella sala c'erano presenti alcuni esponenti di maggioranza e minoranza, ma non si raggiungeva il numero legale per il prosieguo dei lavori.
Il Sindaco chiedeva continuamente al Presidente del Consiglio di fare l'appello, perché in questo modo il consiglio sarebbe stato annullato, attribuendo così tutte le colpe alla minoranza.
Quando però alle 18.38 gli esponenti della minoranza riempivano i banchi del consiglio, la maggioranza abbandonava l'aula facendo cadere nuovamente il numero legale al di sotto della soglia necessaria.
È questo il rispetto che la politica ha per i cittadini? Si è consumato, tra l'altro, l'ennesimo spreco di denaro pubblico.
La maggioranza fugge dal consiglio per non discutere sulle decisioni prese in merito alla questione rifiuti, e l'opposizione, che tra l'altro ha richiesto il consiglio comunale, arriva in ritardo dando la possibilità alla maggioranza di fuggire. Ma vi sembra normale tutto ciò? Neanche Charlie Chaplin riusciva a fare di meglio nelle sue comiche.
La maggioranza sappiamo che, per la questione rifiuti, ha combinato un bel pasticcio, ma l'opposizione, se fosse realmente interessata al problema, sarebbe stata presente in aula con abbondate anticipo, proprio per evitare di cadere in questo tranello. Eppure c'è gente che fa politica da 30 anni e queste cose dovrebbe aspettarsele!
Come si è giustificata l'opposizione per tutto ciò? Risponde dicendo che, come consuetudine, c'è sempre stata una tolleranza di 10 minuti. Perché però cadere in questa trappola, quando si ha la possibilità di mettere a nudo i limiti di questa maggioranza?
Il problema è che secondo noi, nessuno vuole discutere sul problema dei rifiuti, forse perché mancano proprio i contenuti per la discussione.
Abbiamo saputo, nel frattempo, che molti punti della delibera che l'opposizione doveva presentare, sono stati redatti dalle osservazioni che abbiamo prodotto in merito al bando dei rifiuti, di questo non possiamo far altro che esserne orgogliosi, almeno significa che il nostro lavoro non è stato completamente vano.