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6 novembre 2021


Tari: dal Governo arrivano altri 200mila euro


 


Con la pandemia, al fine di attenuare l’impatto finanziario sulle categorie economiche interessate dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni imposte per fronteggiare la diffusione del Covid-19, è stato istituito presso il Ministero dell’Interno con il decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 un fondo con una dotazione pari a 600 milioni di euro finalizzato alla concessione da parte dei Comuni di una riduzione della Tari in favore di questi specifici settori di mercato. 

A Polignano, dunque, sono giunti ulteriori 202.534 euro. Questo provvedimento era stato annunciato dalla viceministra all’Economia, Laura Castelli (M5S), ed è divenuto realtà. 


Un aiuto che si va a sommare a quelli già erogati in questi mesi di pandemia prima dal Governo Conte e poi da quello Draghi. Il nostro Comune ha potuto beneficiare di risorse a ristoro delle perdite di gettito per minori entrate sia per l’esenzione IMU per il settore turistico con circa 200mila euro solo nel 2020 a cui si aggiungono circa 90mila euro nel 2021; sia per l’imposta di soggiorno per cui sono giunti sostegni per 275mila euro per il 2020 più 170mila euro circa per il 2021 e, ancora, per la Tosap e la Cosap, ovvero le tasse per l’occupazione temporanea per il commercio su aree pubbliche come bancarelle dei mercati ma anche dehors delle attività ristorative per un totale complessivo di oltre 160mila euro. 


Somme che sono servite a rimpinguare le casse comunali in questi duri mesi di pandemia a cui, però, non sono seguite misure specifiche per il tessuto produttivo polignanese messe in campo dall’Amministrazione Vitto. 

 

Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."


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28 aprile 2019


Polignano: tasse al massimo e ravvedimento operoso illegittimo



Nessun taglio della spesa, nessuno spreco eliminato e tasse aumentate al massimo: questa è la Polignano sotto la guida del Sindaco Domenico Vitto.
Non troviamo altre parole per raccontare lo scenario creato dalle operazioni economiche e di bilancio della maggioranza di centrosinistra. Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, è stato approvato il bilancio di previsione con l’opposizione che ha abbandonato l’Aula ritenendo illegittima la seduta di approvazione delle nuove tariffe. Con i parametri del 2019, Vitto porta la tassazione comunale al massimo di legge fissato dalla normativa al 10,6% tra IMU e TASI. In pratica vengono aumentate le tasse come se il nostro Comune fosse in dissesto.
Dobbiamo preoccuparci di qualcosa? Con già le aliquote comunali IRPEF al massimo (0,8%), da quando si è insediato Vitto nel 2012 non ha fatto altro che aumentare le tasse, introducendone addirittura di nuove come la tassa di soggiorno di cui ancora non si conosce l’esatta destinazione. Con questa situazione, i cittadini sono pertanto al collasso; sovraccaricati di tasse, non riescono più a farne fronte in questo periodo di crisi o di ricchezza per pochi. Non riescono a pagare e ciò lo dimostra anche il bilancio, in cui è aumentata la previsione dei crediti di dubbia esigibilità.
E così, per venire incontro ad una situazione creata dalla stessa maggioranza Vitto che ha tassato sia i polignanesi sia i turisti all’inverosimile e forse addirittura irrimediabilmente, senza uno straccio di programmazione, è stato adottato il regolamento sul ravvedimento operoso anche lungo.
A nostro parere in maniera illegittima in quanto normativamente previsto solo per i tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate e non per quelli locali come l’IMU e la TASI. Insomma, peggio di così, cos’altro può capitarci?!


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29 marzo 2019


Vitto aumenta al massimo le tasse in un consiglio comunale irregolare


Un consiglio comunale assurdo nel merito e irregolare nel metodo. È questa la sintesi che descrive meglio l’assemblea tenutasi giovedì mattina. L’averlo convocato come “seduta ordinaria” senza rispettare il termine di cinque giorni liberi che deve intercorrere tra il giorno di consegna dell'avviso di convocazione e il giorno della seduta fa sì che si vada contro ciò che prevede il Regolamento comunale.
Con la nostra consigliera Maria La Ghezza abbiamo sollevato il caso in Aula mandando nel panico la maggioranza di Vitto e abbiamo annunciato il ricorso al TAR per sentire dichiarare l'invalidità delle decisioni assunte nel corso della seduta. A sottolineare l'esistenza del rischio è stato lo stesso segretario Nunziante che ha dato ragione al MoVimento 5 Stelle. A tagliare la testa al toro è stato il Presidente Franco De Donato che si è assunto la responsabilità e il consiglio comunale è andato avanti ma senza la presenza delle opposizioni che, continuando i lavori, avrebbero ratificato la validità della seduta.
Entrando nel merito del Consiglio comunale, sono emersi dubbi sin dal primo punto all’ordine del giorno: il ravvedimento operoso ultrannuale e lungo per i tributi locali. Rappresenta uno strumento utile e buono per i cittadini che così possono saldare tasse non pagate in maniera più agevole ma la maggioranza si è presentata in Aula senza alcun riferimento normativo. Per quanto ne sappiamo, questo tipo di ravvedimento può essere applicato soltanto ai tributi erariali e non a quelli locali, e alla nostra precisa domanda non è giunta alcuna replica di tipo tecnico dalla maggioranza (vedi video), quella dei presunti esperti di politica, ma solo un ondivago richiamo alla potestà regolamentare dell'ente, che certamente non può porsi in contrasto con le norme di legge. Neppure alcun chiarimento è potuto pervenire dal revisore dei conti, assente in Aula, seppure giustificato. Peccato, perché su questa decisione pende la spada di Damocle della Corte dei Conti dato che col ravvedimento operoso le sanzioni si incassano in maniera ridotta.
All'ordine del giorno anche l'approvazione delle tariffe (addizionale comunale IRPEF, TASI, IMU, TARI). L'Amministrazione Vitto ha proposto l’ulteriore aumento delle tasse cittadine senza portare contestualmente in discussione il bilancio di previsione e senza neppure corredare le proposte col parere dei revisori: incredibile! Come fanno i consiglieri ad approvare il cambio delle tariffe se non sanno qual è il peso delle variazioni proposte sul bilancio comunale? L’Amministrazione Vitto ha aumentato al massimo le aliquote IRPEF il giorno dopo il suo insediamento nel 2012, oggi cancella la TASI (di cui non si conosce il gettito) e aumenta l’IMU di tre punti portandola al 10,6%, ovvero al limite massimo stabilito dalla legge e solitamente utilizzato per i comuni commissariati per dissesto economico. Ma a cosa ci servono questi soldi? Cosa ne dobbiamo fare? Non si sa. Non sappiamo neppure, dopo più di un anno, a quanto ammontano gli introiti della tassa di soggiorno e quale sarà la loro destinazione.
Non va meglio con la TARI, la tassa sui rifiuti, su cui arriva la mannaia dell’Ecotassa regionale che sale dai 12mila euro ad addirittura 80mila, mentre l'aumento di 600mila euro richiesto una tantum dalla Teknoservice lo scorso anno diventa praticamente strutturale con la conferma proposta per quest'anno. Con la bolletta che aumenta anno dopo anno e con le premialità promesse e mai realizzate, i cittadini si sono evidentemente stancati di fare la differenziata che pertanto è scesa, facendo schizzare l’ecotassa. Ciò mentre a Santeramo, comune amministrato dal Sindaco Fabrizio Baldassarre (M5S), le tariffe sono scese del 9% per le utenze domestiche e del 20% per le utenze non domestiche. Otto anni fa dicemmo a Vitto di applicare una gestione dei rifiuti differente, con l’applicazione della tariffa puntuale dove davvero più ricicli e meno paghi. Oggi invece ci ritroviamo con solo nuove tasse. I B&B peraltro non sappiamo come vengono classificati e non si parla più dei ‘secchi fantasma’, ovvero dell’evasione della TARI pari a 1,8 milioni di euro solo nel 2015. Sollevammo questa questione sin dal 2016, l’allora vicesindaco Lomelo promise controlli e verifiche ma da allora è piombato un silenzio tombale. Ma in che mani siamo finiti?!


***** AGGIORNAMENTO *****


MARIA LA GHEZZA (M5S) REPLICA AL PRESIDENTE DE DONATO

"La giustificazione del Presidente Franco De Donato dinanzi all’abbandono dell’Aula consiliare da parte delle opposizioni alla luce delle incongruenze sollevate dal Movimento 5 Stelle sulla convocazione non convincono minimamente la consigliera Maria La Ghezza, al contrario.
Dire che si è trattato di un refuso vuol dire ammettere l’invalidità del deliberato. Il Presidente ha convocato l’assemblea come ordinaria e, come tale, era tenuto al rispetto del termine di 5 giorni liberi tra l’avviso di convocazione (spedito il 22 marzo) e il giorno del consiglio (il 27 marzo in prima convocazione). Peraltro, si tratta di argomenti che dovevano essere votati con il Bilancio di Previsione che ancora non c’è! Siamo al 4 aprile e non è stata convocata la Conferenza dei Capigruppo, non c’è stata Commissione Bilancio: un paese allo sbando, con zero programmazione e tanto, ma tanto, pressappochismo. E non dimentico che loro amano vantarsi di essere esperti e competenti! Figuriamoci!"

Maria La Ghezza
Consigliere M5S


La Gazzetta del Mezzogiorno - 30.03.2019


BLU - 29.03.2019

FAX - 30.03.2019


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2 marzo 2019


Un paese senza Collegio dei Revisori



La macchina amministrativa e burocratica di Polignano ha “lavorato” per due interi mesi praticamente senza “Collegio dei Revisori”. Un caso più unico che raro nella storia cittadina: nonostante lo scorso 5 dicembre il Prefetto abbia prontamente comunicato i nominativi estratti come previsto dalla norma, l’Amministrazione Vitto non ha provveduto alla nomina dei nuovi revisori (che pure avevano già dato la loro disponibilità) entro la scadenza del successivo 31.12.2018. La legge n. 444 del 15 luglio 1994 ha disciplinato che la prorogatio degli organi amministrativi vale per i 45 giorni successivi alla scadenza: durante questo periodo possono essere adottati atti di ordinaria amministrazione e atti urgenti ed indifferibili, con indicazione dei motivi di urgenza e di indifferibilità. Qualora siano decorsi i 45 giorni dalla scadenza del mandato e non sia stato ancora nominato il nuovo collegio, l’Amministrazione vigilante con proprio atto provvede alla nomina di un collegio straordinario composto da tre componenti che devono essere in possesso dei requisiti descritti dalla normativa vigente. Se, trascorsi 30 giorni, l’amministrazione vigilante non provvede alla predetta nomina, ad essa si sostituisce il Ministero dell’economia e delle finanze il quale, senza indugio, dispone la nomina di un collegio straordinario composto da tre propri funzionari. Insomma, l’Amministrazione Vitto ha rischiato il commissariamento sul “Collegio dei Revisori”, salvandosi solamente in zona Cesarini.
L’organo di revisione può essere chiamato in causa ogni qualvolta un consigliere o un componente di Giunta lo ritiene opportuno non solo quando i pareri sono obbligatori, come dispone in quest’ultimo caso l’art. 239 del TUEL (Testo Unico Enti Locali). Durante l’ultimo consiglio comunale di mercoledì scorso, peraltro, è stato votato il ricorso ad una anticipazione di liquidità dalla Cassa Depositi e Prestiti senza alcun parere dei revisori. A parte il segnale di cattiva amministrazione da parte di un Comune che dimentica di pagare due fatture ad un proprio fornitore ed è costretta a questa escamotage per saldare il doveroso debito, lo stesso segretario comunale Nunziante, dietro esplicita richiesta della nostra consigliera Maria La Ghezza, ha ammesso a verbale che non è ‘buona prassi’ approvare determinate decisioni senza disporre del parere del Collegio dei Revisori. L’incapacità di programmare la propria azione amministrativa da parte della Giunta Vitto è oramai consolidata, lapalissiana e drammaticamente preoccupante ogni giorni che passa. Peraltro dal primo giorno in cui si è insediato il Sindaco Vitto, nel lontano 2012, abbiamo assistito ad un aumento di tasse ed all’istituzione di nuove tasse (come quella di Soggiorno): ora assistiamo anche all’anticipazione di cassa. A cos’altro dobbiamo assistere più? Siamo sicuri che Vitto sappia gestire i cordoni della borsa?


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22 aprile 2015


L'amore per le tasse della Giunta Vitto costa 1,3 milioni di euro ai polignanesi


Quando una nazione tenta di tassare se stessa per raggiungere la prosperità è come se un uomo si mettesse in piedi dentro un secchio e cercasse di sollevarsi per il manico” questo è quello che affermò Sir Winston Churchill statista, oratore e stratega. Ora, sia chiaro, a nessuno di noi verrebbe in mente di paragonare il Premio Nobel per la Letteratura (1953) al Sindaco di Polignano a Mare Domenico Vitto anche perché guidare una nazione è ben diverso e più complicato che guidare un paesino di 18.000 anime, ma il concetto può essere traslato perfettamente.
Pensare di aumentare le tasse ai polignanesi per poi generare avanzi di bilancio spropositati non solo è deleterio per le tasche dei cittadini, che diventano sempre più poveri, ma anche inutili per le casse del Comune perché ciò significa la totale incapacità di gestire i soldi pubblici. Proprio su questo ci vorremmo soffermare.
Abbiamo tutte le competenze necessarie!!!”, tuonavano in piazza il Sindaco Vitto ed il suo segretario di partito Domenico Scagliusi durante la campagna elettorale del 2012. Li invitiamo a tornare in quella piazza ed ad urlare ai cittadini che li hanno derubati di ben 1 milione e 300 mila euro! Mica noccioline. Altro che competenze.
Non ci dicano che il termine “derubati” è troppo forte perché di questo si tratta. Quell’enorme avanzo di bilancio è dovuto alle maggiori tasse che l’Amministrazione Vitto ha introdotto.
Le abbiamo provate tutte per far comprendere al Sindaco Vitto che era inutile, ad esempio, introdurre la Tasi ma che sarebbe stato sufficiente seguire l’esempio dei comuni amministrati dai sindaci 5 Stelle per evitare l’introduzione di questo inutile balzello. Invece, come sempre, questa Amministrazione ha rifiutato qualsiasi tipo di dialogo ed è andata dritto per la sua strada.
Lo abbiamo detto in tutte le salse che la Tari così come impostata sarebbe stata deleteria per le tasche dei polignanesi ma anche questa volta niente, silenzio assoluto, nessuna possibilità di dialogo e giù con un aumento di tasse che ha rovinato le festività natalizie dei polignanesi.
Amministrare un paese in questo modo è da dilettanti. Non è alzando le tasse ai cittadini che si crea sviluppo in una comunità.
Polignano ha bisogno di programmazione e non di qualche intervento spot che serve solo per la prossima campagna elettorale. Siamo stufi di chi amministra solo per assicurarsi una rielezione o un posto in qualche altro “paradiso” politico. Mancano le idee nuove, la programmazione nonché le persone libere da ogni pregiudizio e vincolo.
Ha ragione Groven Norquist, Presidente di Americans for Tax Reform quando dice che “Loro ti tassano quando guadagni un dollaro, ti tassano quando lo risparmi, ti tassano quando lo investi. Se percepisci un dividendo, ti tassano di nuovo, e se sei abbastanza stupido da morire, ti rubano fino alla metà del patrimonio.”.


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24 novembre 2014


A Polignano le tasse aumentano e le promesse di Vitto vengono disattese


Le arrampicate sugli specchi del Sindaco Vitto e di tutta l’Amministrazione quando si parla di tasse sono fin troppo evidenti, tanto da far sanguinare le orecchie per lo stridio delle unghie in cerca di qualche appiglio che non c’è. I polignanesi questo lo sanno fin troppo bene, dato che si vedono costantemente svuotare le tasche in barba a tutte le promesse fatte, e poi puntualmente non mantenute, in campagna elettorale.
Ulteriore conferma dell’esattezza delle nostre tesi proviene da illustri componenti dello stesso PD locale, i quali affermano che l’Amministrazione Vitto ha pienamente tradito tutte le aspettative aumentando, a volte anche inutilmente, le tasse ai polignanesi.
Poiché a noi piace parlare con i fatti e non con le chiacchiere, al contrario del comportamento di chi guida il governo cittadino, abbiamo fatto un lavoro certosino per dimostrare ai polignanesi, numeri alla mano, quanto avrebbero pagato di Tari se il Sindaco Vitto avesse preso in considerazione la nostra proposta di gestione dei rifiuti presentata nell’ormai lontano 14 dicembre 2011.
Il nostro progetto, infatti, proponeva una gestione dei rifiuti ben diversa da quella attuale e soprattutto prevedeva l’introduzione della tariffa puntuale. Ciò avrebbe consentito, ai cittadini più virtuosi, di risparmiare parecchi euro in bolletta. La cosa buffa, però, è che l’Amministrazione Vitto, con al seguito tutta la coalizione di centrosinistra, durante la campagna elettorale criticava aspramente il bando realizzato dall’uscente Amministrazione Bovino e prometteva di modificarlo in caso di vittoria delle elezioni. Ma ormai si sa, non bisogna mai prendere per buona una promessa fatta da un politico, ed ecco che puntualmente, una volta vinte le elezioni, l’Amministrazione Vitto non ha mai modificato il capitolato dimenticandosi delle promesse fatte e cancellando da qualsiasi spazio web il programma elettorale tanto sbandierato, il quale nella sezione “Interventi per la città” alla voce “Gestione rifiuti” recitava: “[…]utilizzare codici identificativi per i cittadini per dar vita a un sistema di punti col quale responsabilizzare il cittadino ad effettuare la differenziata e premiarlo laddove risulti particolarmente virtuoso. […]”. Come al solito, classiche promesse da politico…
Ma andiamo al sodo. Come la tabella allegata dimostra, l’attuazione della tariffa puntuale da parte dei comuni di Capannori e Treviso (due comuni guidati dal PD!) consente ai propri cittadini di risparmiare notevoli cifre rispetto a quanto paga un polignanese. Ma, soprattutto, consente di premiare i cittadini virtuosi. A Polignano, invece, i cittadini che si sforzano di differenziare correttamente i rifiuti non ricevono nessun premio. In realtà, il premio lo riceve l’azienda che gestisce la raccolta dato che, come da capitolato, spettano a lei i proventi dalla vendita di vetro, plastica, ecc.
Insomma, come ci è capitato di dire altre volte, Polignano resta sempre il paese dell’incontrario dove se ti impegni a differenziare bene i rifiuti paghi esattamente come coloro che non lo fanno o come quelli che, in maniera deplorevole, preferiscono abbandonare i rifiuti nelle campagne. Da noi non vige il principio ormai riconosciuto in tutto il mondo del “più inquini più paghi”. Questi sono i fatti, ed i fatti come avemmo modo a dirlo ben 3 anni fa, ci danno ragione.
In merito alla questione Tarsug ammettiamo che l’aumento del 1.618% non è esclusivamente merito dell’Amministrazione attuale, ma anche di quella Bovino (aumento verificatosi  in seguito allo scioglimento della Tricom): Vitto però l’ha aumentata del 71,83%. Noi l’informazione l’abbiamo presa seguendo le istruzioni che sono sul sito del Comune di Polignano alla sezione tributi e cioè telefonando all’ufficio competente, non potendole recuperare direttamente online (ah, la trasparenza!).

Per i “diversamentegrillini” che pronti a dire “ma i comuni guidati dai 5 stelle cosa fanno?” dimenticandosi che noi abitiamo a Polignano, facciamo un breve riassunto:
  • Sarego (VI): sconto del 30% per chi fa compostaggio domestico. Dall’anno prossimo partirà sperimentazione del sistema di rilevazione svuotamenti per poi applicare tariffa puntuale;
  • Mira (VE): è stato avviato un nuovo piano di raccolta porta a porta che prevede la misurazione del secco non riciclabile e del verde per utenze domestiche. Non appena si avrà la copertura di tutto il comune sarà introdotta la tariffa puntuale;
  • Parma: l’anno prossimo partirà la tariffazione puntuale;
  • Pomezia (RM): non c’è la tariffa puntuale perché la raccolta porta a porta non è ancora estesa su tutto il territorio ma ci sono una serie di sconti: -20% per abitazioni uso stagionale, -30% per chi risiede all’estero per almeno 6 mesi, -50% per ultrasessantacinquenni, -50% per chi ha redditi pari alla pensione sociale, -30% per le famiglie in cui è presente un diversamente abile con invalidità 100%, -15% per chi fa compostaggio domestico, -300 € per due anni consecutivi in caso di adozione di un cane dal canile;
  • Ragusa: sistema a punti che consente al cittadino di dimezzare la Tari;
  • Civitavecchia: la tariffa puntuale sarà applicata dal 2015;
  • Livorno: la giunta M5S si è insediata solo a maggio 2014.


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11 novembre 2014


Amministrazione Vitto: dalle promesse elettorali alle tasse


Mi fa male che tra imposte dirette e indirette un italiano medio paghi, giustamente per carità, un carico di tributi tale, che se nel Medioevo, le guardie del re l’avessero chiesto ai contadini, sarebbero state accolte a secchiate di merda” recitava Gaber in “Mi fa male il mondo” nel lontano 1995. E, leggendo l’articolo di Fax della settimana scorsa, i polignanesi non stanno reagendo molto bene all’aumento delle tasse imposto dall’Amministrazione Vitto. Eppure il primo cittadino si era impegnato in campagna elettorale a “Non aumentare le tasse locali”. Ennesima promessa mancata ma ormai ci siamo abituati.
Ad oggi, infatti, l’Amministrazione Vitto in soli due anni e mezzo di mandato ha aumentato del 10% quasi tutti i tributi minori (Tosap permanente e temporanea, pubblicità annuale e temporanea, affissioni e canoni di locazione mercato). Abbiamo detto quasi perché l’ultima rimasta, la Tarsug (tassa raccolta rifiuti giornaliera) è stata aumentata addirittura del 1618%! Avete letto bene: milleseicentodiciottopercento. Roba da record.
Per non parlare di Tasi, Tari (alla faccia delle premialità promesse) e addizionale Irpef. Insomma, l'Amministrazione Vitto ha scambiato le tasche dei polignanesi per un bancomat da cui prelevare continuamente per poi non realizzare neanche un solo punto del programma elettorale.
I polignanesi, infatti, pagano le tasse ma di servizi non ne vedono neanche l'ombra. Adesso capiamo perché Vitto durante il faccia a faccia pre-elettorale organizzato proprio da Fax, alla domanda rivolta sul “come trovare i soldi per governare” non rispose. I polignanesi hanno capito la vera risposta.


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15 settembre 2014


La TASI non si paga nei comuni 5 stelle!


Aumentare le tasse è la strada più semplice per amministrare e l’Amministrazione Vitto lo ha capito benissimo. Da quando si è insediata, infatti, l’unica strategia politica per far cassa è stata quella di svuotare le tasche dei polignanesi. E la scusante: “da Roma ci tagliano i finanziamenti” risulta essere ormai vetusta e stucchevole per due semplici motivi:
  1. perché ci sono comuni, ad esempio, amministrati dal M5S che non faranno pagare la Tasi ai cittadini;
  2. perché a Roma “comandano” sempre loro ovvero il PD (il verbo “comandare” non è utilizzato a caso vista l’esautorazione del Parlamento).
Adesso qualcuno si starà chiedendo come hanno fatto quei comuni ad esentare i cittadini dalla Tasi. Semplice. L’abbiamo chiesto direttamente all’assessore al Bilancio del Comune di Assemini, Sabeddu, il quale ci ha risposto: “Nel bilancio di previsione abbiamo tagliato la spesa corrente: spese economali, spese postali, spese di carburante e le spese manutenzione mezzi”. Insomma, per intendersi, evitano di inviare una raccomandata da 300 pagine come si è fatto a Polignano con le osservazioni alle trivellazioni spedite al Ministero e magari utilizzano sapientemente la posta certificata, di cui ogni Comune è dotato per legge.
Ma questo non è l’unico esempio di amministrazione virtuosa a 5 stelle. Infatti, il Sindaco di Bagheria, eletto lo scorso giugno, ha rinunciato all’emolumento dei primi sei mesi di mandato per poi ridurlo dal settimo mese del 30%. Analoga riduzione è stata disposta per gli assessori. I soldi risparmiati vengono così conferiti in un “Fondo di solidarietà” per le emergenze sociali. 
Che ne pensa il sindaco Vitto? Questa è politica, ogni tanto lasciateci sognare!


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1 agosto 2014


IUC: IMU, TARI, TASI: il tridente svuota-tasche


Mentre a Polignano a Mare, l'Amministrazione Vitto di centrosinistra si accinge a svuotare le tasche dei propri cittadini attraverso il trio Iuc, Tari e Tasi (introdotte proprio dal PD in legge di stabilità), nelle città di Ragusa (Sicilia) ed Assemini (Sardegna), amministrate dai 5 stelle, i cittadini saranno esonerati dal pagamento della Tasi.
È proprio questo quello che avviene nelle città ben amministrate, dove il cittadino è al centro di ogni interesse. Le Amministrazioni di Ragusa ed Assemini, infatti, nell'ultimo anno di amministrazione grazie al loro virtuosismo, sono riuscite ad azzerare l’aliquota Tasi (Tassa sui servizi indivisibili), evitando ai propri cittadini l'odioso balzello. L'Amministrazione Vitto invece, fino ad ora, è stata solo in grado di aumentare al massimo tutte le aliquote comunali.
Ma il risparmio per i cittadini sarebbe stato ancora maggiore, se la Giunta di centrosinistra alla guida di Polignano avesse introdotto la Tia al posto della Tarsu (come da nostra proposta), oggi i cittadini avrebbero un enorme risparmio anche sulla tassa dei rifiuti. La tariffazione puntuale, infatti, si basa sul principio del «meno rifiuti, meno paghi», per cui i polignanesi avrebbero tutti gli interessi a produrre meno rifiuti. Proprio al contrario di quello che avviene oggi dove i proventi dalla vendita dei rifiuti differenziati vanno nelle tasche della ditta appaltatrice. Della serie: «tu differenzi, io guadagno». D'altronde quel che diciamo non dovrebbe essere nuovo per questa Amministrazione, dato che in campagna elettorale promettevano una raccolta differenziata con sistema a punti per premiare i cittadini più virtuosi.
Non solo Vitto non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale, ma non è neanche in grado di copiare le buone azioni messe in atto dalle amministrazioni di centrosinistra delle altre città. Proprio pochi giorni fa, infatti, il Comune di Milano ha approvato una mozione per l'introduzione della tariffa puntuale. Non pretendiamo di avere lo straordinario da questa Amministrazione ma almeno l'ordinario. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, consentire ai cittadini di risparmiare è un obbligo più che un dovere.


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18 dicembre 2013


La TIA batte TARES e TARSU, ma a Polignano non la si vuole applicare

Sono apparsi in paese i manifesti dell’Amministrazione Vitto in cui si vanta di aver fatto risparmiare 500.000 euro ai cittadini applicando la Tarsu anziché la Tares, che ha comunque comportato un aumento in bolletta.
Ma si poteva fare altro? Certo che si poteva! Sarebbe bastato applicare la tariffazione puntuale come suggeriamo noi da oramai ben 2 anni. Perché entrambe le amministrazioni, sia di centrodestra che di centrosinistra, hanno ignorato la nostra proposta di attuare la Strategia Rifiuti Zero?
La Legge n° 214/2011, infatti, afferma che i Comuni che hanno introdotto sistemi di tariffazione puntuale della quantità di rifiuti, possono disapplicare la Tares per applicare una tariffa-corrispettivo.
Cosa sarebbe cambiato? Avremmo pagato in funzione dei rifiuti prodotti e le attività commerciali non avrebbero subito un salasso. Perché nel nostro Paese non si è mai voluta applicare né minimamente la si prende in considerazione per il futuro? I nostri amministratori pensano che i cittadini siano ignoranti e che nessuno conosca le leggi o si informi. A rinforzare la nostra tesi, il Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, che stabilisce per i Comuni che hanno in atto una raccolta differenziata degli RSU, un limite massimo di riduzione della tariffa proporzionale alla “quota di differenziato”.
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23 ottobre 2012


Ma-Tricom-io


Uno spot dell’Agenzia delle Entrate recita: “Se tutti pagano le tasse, le tasse ripagano tutti”. Se si seguono le vicende di cronaca sulla stampa, però, si apprende come la realtà appaia diversa. L’arresto dei vertici della Tributitalia S.p.A. ha nuovamente scoperchiato il vaso di Pandora. Cosa esce da questo vaso? Un coacervo di personaggi che ci piace definire la vera “antipolitica” italiana che nuoce al cittadino.
L’esattore Beppe Saggese è solo una piccola pedina di Tributitalia: perché nel 2010 questa società colabrodo fu reintegrata con una norma detta appunto "Tributitalia". Tale norma consentì alla società di utilizzare la “Legge Marzano” per il concordato delle grandi imprese in crisi.
Questa è una cosa vergognosa. Un'azienda truffa i contribuenti e i loro Comuni per milioni di euro nel lontano 2008, ma continua a riscuotere i tributi, costringendo gli stessi contribuenti ad autotassarsi ulteriormente nel 2010 per sostenere economicamente un’azienda che, in fondo, non ha fatto altro che truffarli. Vien voglia di sapere, dunque, chi sono i politici che hanno insediato Saggese e quali hanno voluto e votato la norma per salvare Tributitalia. Ma soprattutto, venire a conoscenza della fine dei € 300.000 sottratti alle casse del nostro Comune e finiti nell’idrovora Tricom.
Per quanto riguarda le responsabilità politiche sulla questione, sono da spartirsi tra il centrosinistra (in primo luogo) ed il centrodestra che, all’opposizione, ha mancato il suo compito principale, non vigilando e non controllando l’aggiudicazione del bando. Le loro “discussioni politiche” erano centrate tutte sui presunti favoritismi ai singoli amici, mentre tutti i polignanesi – ignari – pagavano di tasca propria una scelta, a dir poco, scellerata! Al nuovo(???) centrosinistra il Movimento 5 Stelle chiede quali garanzie abbiano ora i cittadini che questo consistente ammontare di soldi venga recuperato? Cosa si sta facendo in merito?
E poi, oltre al danno, la beffa. La nuova Amministrazione cosa ha fatto nei primi 100 giorni? Ha aumentato le tasse locali. In un periodo di ristrettezze economiche, come se non bastasse ci si ritrova a pagare più volte le tasse anche a causa degli omessi controlli o dell’incapacità di questa classe “antipolitica” che ha governato negli ultimi 20 anni. Questo caso dimostra come la tanto sbandierata privatizzazione dei servizi locali, spesso si rivela un'arma a doppio taglio per le Amministrazioni locali e soprattutto per i contribuenti. Noi riteniamo che la riscossione dei tributi locali debba essere gestita dal Comune stesso, tramite risorse interne, visto il consistente numero di dipendenti e dirigenti comunali.
Forse è il caso che gli amministratori succedutisi in questi anni si mettano una mano sulla coscienza e pensino seriamente a risanare di tasca propria i bilanci in rosso che loro stessi hanno creato, senza far ricadere per l’ennesima volta sugli inconsapevoli cittadini, tenuti all’oscuro di tutto, le colpe della casta politica.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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5 settembre 2012


Pellegrini e la sua idea di tassazione

Pubblichiamo una lettera inviata da Fabio Pellegrini alla redazione BLU, in risposta ad una precedente di Antonio Claderaro.


Egr. Dott. Calderaro (amico, compagno di scuola media),
mi sento in dovere di intervenire per dare un piccolo contributo alla discussione messa in piedi dalla sua lettera. Condivido pienamente la parte in cui rimprovera all’Amministrazione Bovino di non essere stata in grado di gestire le risorse disponibili e i tagli che dovevano arrivare dall’alto e, se permette, aggiungerei due motivazioni che mettono in risalto la mancata programmazione:


  1. aver chiuso il bilancio con un avanzo. La loro motivazione è che l’avanzo è derivato da entrate straordinarie, e questo può andar bene, ma si è tenuto conto dei residui di bilancio? Se ci sono io purtroppo non posso verificarlo, data l’impossibilità di reperire il bilancio online;
  2. aver operato una rinegoziazione dei mutui allungandoli a 30 anni, con la conseguenza di dover pagare più interessi (distruzione di risorse) e con l’aggravante di penalizzare anche le risorse future dei nostri giovani. Adesso qualcuno potrà dirà che sono contrario ai mutui, ma questo non è vero in quanto un mutuo è ben diverso dalla rinegoziazione mutui a 30 anni operata dalla scorsa amministrazione, per ovvi motivi politici, economici, tecnici e morali. Chiarisco subito che le opere pubbliche bisogna finanziarle con il sistema dei mutui, ma far passare una rinegoziazione come una grande manovra finanziaria credo sia una cosa immorale, peggio dell’aumento dell’add.le Irpef. Quest’ultima risulta almeno più trasparente.
Sappiamo tutti che i bilanci pubblici entro il 2014 dovranno essere depurati quanto più possibile dalla voce residui se queste somme sono rivenienti da diversi esercizi (sto pensando, per esempio, a quelle somme di difficile o non riscossione), come avviene per i bilanci privati, per avere una gestione più corrispondente alle risorse reali da gestire.

Non sono d’accordo sulla seconda frase e cioè sulla cosiddetta Carta d’intenti, perché la sento enunciare dai politicanti da quando ero giovane ma nessuno ne è mai venuto a capo.
Un’altra osservazione che vorrei fare è quella sull’aumento dell’addizionale Irpef che, pur non condividendola, risulta essere più equa rispetto ad altre soluzioni in quanto colpisce dall’alto in basso il reddito delle persone. Avrei avuto i miei dubbi se si fosse intervenuto sull’aliquota IMU sulle seconde case: avrebbe prodotto lo stesso gettito fiscale per le casse comunali, dato che colpisce solo le seconde case e il gettito IMU di queste per i prossimi tre anni porta solo il 50% degli introiti nelle casse del Comune?
Dalla somma di tutto ciò, credo che anche il centrosinistra a Polignano non ha le idee chiare su dove e come intervenire nel gestire le risorse.

Un’ultima considerazione che vorrei fare è quella che, contrariamente a quello decantato dai palchi, l’attuale Amministrazione non ha messo in atto il Bilancio partecipato, ormai atto propedeutico delle buone e trasparenti amministrazioni dei cosiddetti comuni virtuosi.

Cordialità Fabio Pellegrini.


Qui potete leggere la precedente lettera di Antonio Calderaro.
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3 agosto 2012


Diritto di replica n. 2


Gentile Redazione,

è vero che il giornalismo versa in condizioni pietose, con gente che scrive a € 5 per articolo (poveracci!), ma i responsabili di un giornale hanno il dovere (oltre che evitare errori raccapriccianti dovuti a forme di semi-analfabetismo di ritorno, ma anche di andata. Un correttore di bozze non ce l'avete?) di seguire le vicende di cui trattano con professionalità e con cognizione di causa.
Il fatto è questo: nell'articolo pubblicato su faxonline.it dal titolo “Bilancio, domani si ufficializza il raddoppio delle tasse. Tacciono i 'grillini'?” dite testualmente “In tutto questo si registra il silenzio innaturale dei cosiddetti grillini”. È una vera falsità, dovreste almeno conoscere quello che pubblicate!

Su Fax n. 29 del 21.07.2012 a pagina 18 si legge: "Bilancio, si teme una pioggia di tasse". Nell'occhiello superiore: "A dare l'allarme è il Movimento 5 Stelle che chiede all'Amministrazione di confrontarsi coi cittadini".
In questo articolo, che voi avete pubblicato, in tempi non sospetti abbiamo denunciato già la possibilità concreta di un bilancio a proprio uso e consumo, senza trasparenza alcuna e partecipazione zero. Abbiamo inviato l'articolo, presente anche sul blog (Il bilancio comunale, questo sconosciuto), a tutte le testate giornalistiche il 6 luglio 2012, voi tempestivamente ne avete pubblicato un sunto il 21 luglio 2012.
La storia ha qualcosa di Kafkiano perché noi il 20 luglio abbiamo inviato a tutte le testate un altro articolo in cui abbiamo trattato dell'aumento dell'addizionale Irpef, presente sempre sul blog (Aumento delle tasse in vista: cosi fan tutti!). Tale articolo è stato pubblicato anche su tutti i giornali locali mentre voi pubblicavate l'articolo precedente.
Sulla stessa tematica abbiamo rilasciato un'intervista a Canale 7 andata in onda il 20 luglio 2012.
Tra il primo e il secondo articolo, c'è anche quello in cui abbiamo paventato l'eventuale introduzione della tassa di soggiorno (Tassa di soggiorno).

Tutto questo significa stare zitti? Siamo stati i primi sui mezzi di comunicazione ad interessarci della questione tasse.

In sintesi vogliamo dire che se vi interessa conoscere le attività del MoVimento 5 Stelle (e non dei Grillini!) fate un piccolo sforzo informandovi sul blog, o anche contattando qualcuno di noi che sarà sempre disponibile a fornire informazioni con simpatia e cordialità.


Sempre pronti a collaborare,

MoVimento 5 Stelle
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23 luglio 2012


Aumento delle tasse in vista: così fan tutti!


“Ti piace vincere facile?”, questo è lo slogan di una famosa pubblicità dei “Gratta & Vinci”. Lo slogan è anche molto calzante rispetto al modo in cui la nuova Amministrazione sembra voglia gestire le casse del Comune.
In una recente intervista, infatti, il Sindaco Domenico Vitto ha dichiarato che “al momento gli introiti dell'IMU sono molto al di sotto delle previsioni, quindi, si prevede di aumentare l'addizionale Irpef e di introdurre una tassa di soggiorno”.

Cerchiamo di capirci: il Sindaco, da buon padre di famiglia, dovrebbe fare una onesta ricognizione delle spese prima di lanciarsi verso nuove forme di tassazione. A noi risulta difficile entrare nel merito dei capitoli del bilancio, dei disavanzi e di quant'altro, perché (cosa che dovrebbe essere normale), non ci viene data la possibilità di avere tra le mani un bilancio intellegibile e, nonostante ciò, siamo sicuri che su alcune spese si può agire immediatamente:
  • Buonuscita ai Sindaci uscenti: non si potrebbe eliminare?
  • Premi ai dirigenti che rappresentano una cresta su lavori svolti da altri, al di là di effettivi risultati raggiunti.
  • Stringere accordi con l'Agenzia delle Entrate per combattere l'evasione fiscale, il 100% degli importi recuperati nel triennio 2012-2014, restano nelle casse del Comune (fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-02-02/campo-sindaci-antievasione-064201.shtml?uuid=AaCyIjlE)
  • Invece della tassa di soggiorno, perché non effettuare controlli sistematici sul rispetto delle norme da parte delle strutture ricettive, comprese le più recenti, nate come funghi e gestite in barba a tutti i regolamenti?
  • Installare autovelox sulle strade più trafficate e pericolose, informando i cittadini, così da ridurre il rischio e far pagare chi il pericolo lo crea. Il Comune incasserebbe cifre non trascurabili (decreto legge 16/2012 - fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-06-11/introiti-2012-autovelox-restano-064404.shtml?uuid=AbcRRSqF).
  • Adozione della Strategia Rifiuti Zero con 3 grossi vantaggi: riduzione dei costi per il Comune, un territorio pulito, crescita dei posti di lavoro.
  • Installazione impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici: riduzione costi energia (il costo dell'impianto è gratis), aumento del lavoro per le imprese locali.
  • Riqualificazione energetica edifici pubblici utilizzando i contratti ESCo con riduzione costi energia e lavoro per le imprese locali.
  • Autoriduzione degli emolumenti del Sindaco e della giunta su base volontaria: un bel segnale verso i cittadini che sicuramente apprezzerebbero: “Vuoi vedere che questa Amministrazione non lavora per i propri interessi ma per quelli della cittadinanza?
  • Pagamento del gettone di presenza soltanto a chi partecipa almeno all'80% della durata della seduta.
  • Ridurre drasticamente l'uso di locali in affitto ed usufruire dei locali comunali inutilizzati.
  • Rimodulare le aliquote IMU in modo da far pagare di più a chi ha di più.

Queste sono soltanto alcune delle misure utili ad abbassare, o quantomeno a non far crescere, i costi della macchina amministrativa. Se ne possono trovare tante altre facendo una seria ricognizione e stabilendo delle priorità.

Tutti gli importi incassati dalla tassazione, voce per voce, devono essere destinati allo scopo prestabilito e comunque con destinazione resa nota sul sito ufficiale del Comune, in nome della trasparenza tanto decantata in campagna elettorale.


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12 giugno 2012


L'IMU si può abbattere



Ma davvero non si può abolire l’IMU sulla prima casa?

Ricordiamo che l’IMU è l'imposta municipale introdotta dal Governo Berlusconi con il decreto sul federalismo fiscale municipale (D. Lgs. 23/2011) e poi ripresa e ridefinita dal decreto Salva Italia (D.L. 201/2011) e dal decreto di semplificazione fiscale (D.L. 16/2012) del Governo Monti.

Matteo Colella (ex Assessore al bilancio del Comune di Polignano a Mare) in una recente intervista ha dichiarato: “Per l'Imu noi abbiamo lasciato la percentuale minima del 4 per mille sulla prima casa e le sue pertinenze. Invece sarà del 7,60 per gli altri immobili. Tariffa minima pretesa dal governo Monti.

È arrivato il momento che qualcuno spieghi a questi Amministratori che l’IMU SI PUÒ ASSOLUTAMENTE ABBATTERE. Se non sanno come fare almeno si mettano in contatto con Amministrazioni in Italia (Polistena, Priolo, Pontivrea, Paderno Dugnano…) che già l’hanno fatto e si facciano dare delle dritte.

Ci sono Comuni italiani in cui, attraverso l’abbattimento dell’IMU, sì è stabilito un principio di equità e giustizia sociale.

Solo a Pontivrea il Sindaco ritiene che l’IMU “è una tassa incostituzionale. Se serviranno fondi sappiamo come fare, e sceglieremo strade alternative”? Solo a Pontivrea il sindaco si è domandato “come si può chiedere l’imposta ad un pensionato che prende 600 euro al mese?

Come mai l’ex Amministrazione di Polignano non ha preso in considerazione di abbattere l’IMU sulla prima casa sino allo 0,2% (limite minimo imposto per legge) magari aumentando l'aliquota su altri beni che possono arrecare un reddito come ad esempio le seconde case sfitte, e tutti gli immobili di cui si è proprietari ma che non costituiscono prima residenza, anche perché sugli altri immobili diversi dalla prima casa i Comuni saranno costretti a versare il 50% dell'aliquota media allo Stato. Il tutto prevedendo agevolazioni e riduzioni rispetto all'aliquota ordinaria stabilita, come ad esempio per le seconde case affittate con regolare contratto o concesse in comodato ai figli, per terreni agricoli e fabbricati rurali.

Secondo noi, abbattere l’IMU è possibile e cercare strade alternative è un dovere.

Convinti di questo, abbiamo inviato agli Amministratori, al Dirigente dell’Area Finanziaria e agli organi di stampa la delibera che ha redatto il Comune di Polistena per l’abbattimento dell’IMU.
Noi del MoVimento 5 Stelle in campagna elettorale abbiamo sostenuto con forza che l'IMU può essere abbattuta per le prime case. Siamo stati accusati di demagogia, di proposte fantasiose e di mettere a rischio la legalità di un'Amministrazione. Abbiamo anche citato il caso di Polistena (con tanto di delibera tra le mani), Comune che ha azzerato l'Imu sulla prima casa. Ci hanno risposto che il tutto è anticostituzionale e che la delibera sarebbe stata annullata. Ad oggi, la delibera è pienamente operativa e non c'è stato alcun ricorso presso la Corte Costituzionale.
Invitiamo a prendere in considerazione seriamente un provvedimento che favorisce le fasce sociali più deboli ed ancora più indebolite dalla crisi.

Sotto queste poche righe mettiamo a disposizione la delibera di abbattimento dell'IMU del citato Comune di Polistena.

Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio."

Clicca sul link sottostante per scaricare la delibera:
http://62.149.216.232/polistena/mc/mc_attachment.php?x=52&mc=4770

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