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20 giugno 2019


Resoconto Consiglio Comunale 20.06.2019



Se volete capire di cosa si è discusso nell’ultimo consiglio comunale, prendetevi 5 minuti di pausa e leggete questo “breve” resoconto della consigliera Maria La Ghezza. Per qualsiasi informazione, contattala pure su facebook.

1 Interrogazioni e Mozioni
Nonostante le promesse del Presidente del Consiglio Comunale Franco De Donato, non si sono viste né le risposte alle interrogazioni presentate nel precedente consiglio né la calendarizzazione delle mozioni. Da parte di questa maggioranza vige un’arroganza incredibile, senza alcun rispetto per la democrazia e il lavoro delle opposizioni!
Siamo ancora in attesa che vengano istituite le Commissioni d’Inchiesta su Porto e Cimitero: eppure le richieste sono regolamentari, come del resto ha ribadito il Prefetto di Bari alla luce delle indicazioni del Ministero dell'Interno. Vogliono solo perdere tempo per non assumersi alcuna responsabilità politica!

2 Rendiconto di gestione
Dovevamo approvarlo entro il 30 aprile e invece l’abbiamo discusso solamente il 20 giugno, dopo la diffida del Prefetto di Bari. Seppur al secondo mandato, Vitto & Co. sono incapaci di qualsiasi programmazione.

Il Comune di Polignano poi chiude con un attivo di ben 4 milioni di euro. QUATTRO MILIONI DI EURO. L’Amministrazione manca completamente di visione: dice di fare delle spese e non le fa, non sa pianificare e gestire eppure, nel frattempo, aumenta al massimo le tasse!

3 Contenziosi
La Giunta ha accantonato ben 700.000 euro nel fondo contenziosi. Tantissimi soldi! Ma ancor di più sono quelli che vengono chiesti al Comune di Polignano per (presunti) errori commessi: solo Europa2 per i lavori alla C2 chiede 3 milioni di euro!

Ho intimato all’Amministrazione di agire in autotutela (come sul bando per il posto barca al porto su cui non ho avuto risposta), evitando i contenziosi perché rischiosi e onerosi. E anche perché, se davvero hanno a cuore Polignano, devono comprendere che a pagare sono poi sempre i cittadini e mai i responsabili come con gli 8.000 euro dei debiti fuori bilancio dell’ultimo consiglio.

4 Evasione
Non sono in grado di recuperare l’evasione e aumentano le tasse a tutti, anche a coloro che hanno sempre pagato sinora. Su 1,3 milioni di euro ne hanno recuperati solo 333mila e idem con la TARI, la tassa rifiuti, dove l’ammanco del passato è di 3,5 milioni di euro e sono riusciti a recuperare dall’evasione solo 797mila euro.

Pensate l’incompetenza: in una causa un cittadino non è riuscito a comunicare al Comune ciò che voleva perché gli indirizzi mail presenti sul sito comunale, come segnalato da me in passato, non sono corretti

5 Regolamento Tassa Soggiorno
Il MoVimento 5 Stelle Polignano ha dato il proprio contributo, proponendo modifiche e migliorie in commissione sul regolamento, ma politicamente il voto è zero, se non sottozero, e dunque contrario!

Dopo un anno e mezzo dall’incasso delle somme, abbiamo stabilito (con l’ennesimo errore procedurale su cui si è sorvolati per pietà) il regolamento per capire dove mettere i soldi. In pratica, abbiamo deciso oggi quello che dovevamo decidere più di un anno fa.

Zero programmazione, zero strategia. Ho chiesto al Sindaco di lasciare le deleghe su turismo e agricoltura perché siamo totalmente fermi. Se i grandi eventi come i tuffi della RedBull o Il Libro Possibile ci girano le spalle siamo davvero messi male: mentre gli altri paesi attorno a noi crescono, infatti, noi siamo fermi.

Ogni giorno che passa la preoccupazione è tanta anche perché sono tantissimi oramai coloro che hanno investito sul turismo e ancor di più coloro che dal turismo vivono. Sbagliare nel momento di crescita può essere vitale per il futuro della nostra amata Polignano.

L’Amministrazione Vitto è sempre in ritardo, doveva essere esperta in quanto al secondo mandato e, invece, è sempre impreparata e incapace. Non è per niente organizzata e non sa pianificare i lavori. Gli avanzi di amministrazione testimoniano la mancata abilità nella programmazione delle spese unita all’inutile aumento delle tasse: eppur non comprendono che la gente e le attività non riuscivano a pagare il dovuto già prima. I contenziosi in essere, poi, sono davvero preoccupanti.

FAX - 22.06.2019

VDP - 21.06.2019



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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18 ottobre 2017


Senza programmazione l'imposta di soggiorno rischia di essere un boomerang


L’Amministrazione Vitto si prepara ad istituire l’imposta di soggiorno dopo l’approvazione della relativa proposta di regolamento in Commissione Bilancio venerdì 13 ottobre. Non mancano, però, le perplessità soprattutto perché non sono stati definiti gli importi e le finalità nonché il gettito che si presume di ottenere dai turisti italiani e stranieri che soggiorneranno a Polignano in futuro.
Prima di decidere di imporre una tassa o meno, andrebbero osservate le risorse a disposizione e compresi i servizi che si vorrebbero ma che non si riesce a dare perché vi sono assenze di fondi. Ma soprattutto andrebbero tagliati gli sprechi attualmente esistenti, altrimenti parliamo di una tassa non giustificata. La bozza di regolamento discussa in Commissione Bilancio è assolutamente generica, indeterminata, non prevede nulla, neppure a cosa debbano essere destinate le risorse. Affermare di voler fare ‘servizi per il turismo’ può significare tutto come voler dire niente: le priorità di intervento vanno stabilite prima. Sembra quasi una corsa a voler accedere ad un bel gruzzoletto di risorse da poter usare a proprio piacimento proprio come accaduto con la prima Amministrazione Vitto che, cinque anni fa appena insediatasi, decise subito di aumentare la tassazione. Studi alla mano, però, rischiamo di danneggiare la nostra immagine turistica emergente ed il nostro appeal per tour operator e turisti.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - 18.10.2017


Gli studi dell’Osservatorio Nazionale sulla tassa di soggiorno sottolineano come i turisti faticano ad accettare questa imposizione tariffaria mentre non è considerata un problema per la clientela business. Quasi un italiano su due (45,7%) terrà conto della presenza o meno della tassa al momento della prenotazione mentre solo per il 17,1% non fa differenza. Tra i tedeschi, invece, la percentuale sale al 71,4%. Gli italiani contrari a questo balzello sono addirittura il 79,6%. Ma a risentire maggiormente della tassa di soggiorno sono gli intermediari commerciali: i tour operator, infatti, per non vedersi ridurre la propria marginalità di guadagno, escludono queste località dalla loro programmazione. Ben il 94% la reputa incomprensibile nella sua formulazione mentre il 17% ha già deciso di spostare i flussi verso località turistiche “dove non è presente tale tassa”. È lo stesso responsabile dell’Osservatorio Nazionale Massimo Feruzzi a dichiarare che “la tassa di soggiorno rappresenta indubbiamente un’azione di de-marketing per le località turistiche che hanno deciso di applicarla. La confusione è soprattutto verso i tour operator esteri che non riescono a comprendere la difficile mappatura delle località che hanno introdotto tale tassa, nonché criteri e regole di applicazione”.

FAX - 14.10.2017


La proposta di regolamento della imposta di soggiorno parla anche di differenze fra le tipologie di strutture ricettive ma sinora gli albergatori, che procureranno la maggior parte del gettito non sembrano essere stati coinvolti e comunque tutto viene demandato al potere dell’Amministrazione. Anche lo stesso tavolo tecnico sul turismo non prevede la presenza dell’opposizione, nonostante in campagna elettorale siamo stati gli unici a presentare un vero e proprio ‘Piano Strategico per il Turismo’. L’atteggiamento della maggioranza di centrosinistra continua ad essere di chiusura al confronto e al dialogo: tutto si decide nella stanza del Sindaco e con incontri ‘carbonari’ con operatori del settore di cui non si ha pubblicità. Senza progettazione e programmazione non si va da nessuna parte iniziassero a tagliare gli sprechi. Se un leccio della piazza Moro ci costa quattro volte il suo prezzo, è chiaro che poi serve mettere nuove tasse.

BLU - 20.10.2017


LA VOCE DEL PAESE - 20.10.2017


BLU - 01.12.2017



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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26 aprile 2015


Intervista rilasciata a "La Voce del Paese" - 17/04/2015


1) Prossime iniziative, sia a livello locale che nazionale?
Il M5S è impegnato nella campagna elettorale per permettere ai cittadini pugliesi di riconquistare la propria terra. Vendola, per fortuna, dopo 10 anni di sua malagestione, dove le promesse fatte nei due mandati sono rimaste tali, ha abbandonato la politica. Ora spetta ai pugliesi rendersi conto di avere in mano un’arma eccezionale, una semplice matita, che gli permetterà di riprendersi ciò che gli appartiene e rendere così la Puglia libera da lobby di interesse sulla sanità, i rifiuti, i finanziamenti europei e facendo della meritocrazia e dell’onestà i valori fondanti del vivere comune in Puglia. La nostra candidata governatrice Antonella Laricchia (M5S) ha lanciato la campagna #ioresto. Un inno di gioia, d’orgoglio e di rivalsa rivolto sia ai giovani, troppo spesso costretti ad abbandonare la propria terra natale, sia a chi è più in là negli anni come atto d’amore per la Puglia. Sul sito www.ioresto.info tutti i pugliesi potranno esprimere, attraverso i social network, perché vogliono restare nella propria terra. Inoltre, a breve partiranno i “5 eventi per 5 Stelle” che si susseguiranno nel tacco d’Italia nelle prossime settimane.

2) Che ne pensate della tassa di soggiorno? Se servono i servizi, quali?
Quello che pensiamo sulla tassa di soggiorno l'abbiamo più volte ribadito. Premesso che la consideriamo una mossa perdente per lo sviluppo turistico di Polignano in questo momento storico, siamo convinti che un'Amministrazione decisa ad introdurla dovrebbe indicare in anticipo, ai turisti stessi ed alla comunità locale, gli interventi che si andrebbero a fare con quegli introiti. A tal proposito, solo tre settimane fa abbiamo fatto un accesso agli atti per avere il piano degli interventi previsti con l’introduzione della tassa di soggiorno, ma da Palazzo di Città ci hanno fatto sapere che un piano di interventi non esiste. L’ennesima riprova che questa amministrazione brancola nel buio. Riteniamo che coinvolgere i cittadini anche nella scelta di come utilizzare i proventi derivanti dalla tassa di soggiorno sia non solo doveroso ma di fondamentale importanza, in quanto rende partecipi proprio coloro che vivono direttamente il “disagio” derivante dall’affollamento del paese. Invece, a quanto pare, questa Amministrazione ha coinvolto solo gli operatori del settore appartenenti all'Associazione Albergatori, tralasciando il contributo degli altri operatori nell'identificare i servizi da introdurre. La tassa di soggiorno, nei paesi fortemente provati dall'alta concentrazione di flussi turistici, dovrebbe servire a ‘finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali’ e, soprattutto, dovrebbe dare dei vantaggi anche ai cittadini che tutto l'anno vivono sul territorio polignanese.  Certamente ci lascia alquanto perplessi apprendere che l'Amministrazione dichiara di avere un avanzo di 1 milione e 300 mila euro ma continua a voler inserire la tassa di soggiorno. Un perfetto esempio di governo alla Renzi, in continuità con lo stile PD: solo e soltanto tasse.

3) Come impieghereste il "tesoretto" (avanzo) del bilancio comunale?
Occorre chiarire che il tesoretto comunale è da addebitarsi ad un errore nella gestione del bilancio pubblico del Comune. L’amministratore è bravo quando, a fine anno, le uscite sono uguali alle entrate. A Polignano è successo che i cittadini hanno versato più tasse di quelle che sono state utilizzate: noi sostenevamo che gli aumenti della TASI erano ingiustificati ed inutili, quantomeno evitabili. Il tempo, ahinoi, ci ha dato ragione. Adesso che il danno è stato fatto, secondo il patto di stabilità si possono riutilizzare questi fondi per il bilancio del prossimo anno, ma solo per alcune voci. Il Sindaco farebbe bene a restituire i soldi sottratti ai cittadini senza alcun motivo, abbassando nel prossimo anno le tasse locali ed evitando di sperperali in maniera discutibile con le solite targhe celebrative dell’Amministrazione.


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23 marzo 2015


Tassa di soggiorno: un tesoretto in mano a pochi intimi


Tanto tuonò che piovve. A meno di clamorosi dietrofront, dalla prossima estate polignanese (o forse anche prima) e per tutti i mesi dell'anno, i turisti che soggiorneranno nella nostra cittadina, pagheranno l'ormai nota tassa di soggiorno. A quanto pare, nei periodi di alta stagione ogni turista pagherà due euro a persona per la prima settimana di permanenza. Un euro a persona, invece, per gli altri periodi dell'anno. Lo confermano il Sindaco Vitto, l'assessore al turismo Vitto, il proprietario di B&B Domenico Vitto (in palese conflitto d'interessi) e lo ribadisce il “nuovo esperto” di flussi turistici di casa nostra, Mimmo Lomelo. Tutti d'accordo dunque, si potrebbe dire, se non fosse che come al solito a prendere e condividere la decisione siano in pochi.
Restiamo alquanto allibiti, infatti, dalla scelta del Sindaco con delega al turismo di voler incontrare non tutti gli operatori, quelli che pagano regolarmente le tasse, ma solo quelli appartenenti all'Associazione Albergatori, che rappresentano la metà degli operatori turistici di Polignano. Una decisione che traccia il solco tra operatori di serie A e di serie B e che darà la possibilità, solo ad alcuni, di dare il proprio contributo nell'identificare i servizi da introdurre, derivanti dal contributo della tassa di soggiorno. Ma quali saranno i servizi da introdurre? Ci sarà stato di sicuro un lavoro dietro la scelta di introdurre la nuova tassa e, per questo, abbiamo presentato un accesso agli atti a Palazzo di Città per richiedere alla Giunta Vitto il piano di interventi previsto.
Il tutto, mentre brancola nel buio chi dovrebbe avere le idee chiare sulla utilità di questo balzello e su come coinvolgere anche i cittadini su come destinare questo tesoretto. Sì, proprio i cittadini. Non ci stancheremo mai di sottolineare infatti, che la tassa di soggiorno dovrebbe servire a ‘finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali’. Estromettere i cittadini che tutto l'anno vivono sul territorio polignanese, non fa altro che allontanarli dalle istituzioni. D'altro canto, non riusciamo proprio a comprendere come, secondo il Dottor Lomelo, sarà possibile estirpare gli operatori irregolari o ‘banditi’ come lui li definisce, con la tassa di soggiorno. Forse sarebbe il caso di spiegare al Dottor Lomelo che i dati dell'osservatorio della Regione Puglia vengono proprio dai dati sulle presenze, inviati dagli operatori regolari. Gli stessi che ‘riscuoteranno’ la tassa di soggiorno dai turisti. Quindi, non sarà di certo la tassa di soggiorno a smascherare quegli operatori che non dichiarano le presenze presso le loro sconosciute strutture ricettive. Come se non bastasse, gli operatori del settore, quelli regolari, è probabile che vengano penalizzati proprio dalla maggior parte di quei tour operator che, come dicono i dati ufficiali, storcono il naso dinanzi a questa tassa e che, probabilmente, indirizzeranno i loro clienti in paesi limitrofi al nostro per evitarla. Sicuramente, i turisti continueranno a venire a Polignano perché l’avranno scoperta in Beautiful perché a Polignano sono nati Domenico Modugno e Pino Pascali, perché le sue bellezze paesaggistiche colpiscono tutti. Chissà se verranno per soggiornarci o per passare piacevoli giornate, dal mattino alla sera, per poi andare a pernottare altrove.


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11 febbraio 2015


Il piacere di Vitto di metter sempre nuove tasse


È proprio vero il detto che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” e, infatti, l’Amministrazione Vitto proprio non perde il vizio di aumentare le tasse. Adesso sembra essere arrivato il momento dei turisti, i quali hanno la “colpa” di scegliere Polignano per trascorrere le loro vacanze. Su di loro, infatti, si sta per abbattere l’ira funesta del Sindaco Vitto che, da buon democratico, non si accontenta di spremere solo i polignanesi. Il problema però, come sempre, è la confusione che questa Amministrazione crea ogniqualvolta tratta l’argomento tasse. Ed anche in questo caso il tutto è ancora molto fumoso. Leggendo le dichiarazioni del consigliere comunale Mimmo Lomelo, infatti, sembra che con la tassa di soggiorno risolveremo tutte le mancanze di Polignano in materia turistica. Guardando poi le tre motivazioni a cui fa riferimento per promuovere la tassa, ci viene anche un po’ da sorridere. Un’Amministrazione che vuole inserire la tassa di soggiorno per non chiedere contributi agli sponsor per eventi e servizi, o che decide di introdurre la tassa nel proprio paese perché un altro, a suo avviso meno bello, l’ha già istituita, sembra quantomeno non avere le idee chiare sulle finalità di tale tassa che, stando al decreto legislativo 2011, dovrebbe servire a “finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali”. La terza ci sembra una motivazione che nulla ha a che fare con motivazioni riconducibili all’introduzione di questa tassa.
A parte questo, ancora una volta, traspare l’ottusa volontà, da parte di questa Amministrazione, di non coinvolgere gli addetti ai lavori e chi al turismo ha affidato il proprio futuro. Sia per capire quanti siano favorevoli, sia per condividere le azioni da mettere in atto con gli introiti ricavati. Quello che a nostro parere occorre è una pianificazione seria e un team di esperti che si occupi dello sviluppo turistico di Polignano e che dica “ex-ante” a cosa servirà la tassa di soggiorno in modo da indicarlo ai turisti che, confidiamo, saranno più disposti a contribuire. Tempo fa abbiamo evidenziato come, dagli studi dell’Osservatorio Nazionale sulla tassa di soggiorno, si evinca che i turisti faticano ad accettare questa imposizione tariffaria. Gli italiani contrari a questo balzello erano quasi l’80% e il 94% dei tour operator la reputa incomprensibile nella sua formulazione mentre il 17% ha già deciso di spostare i flussi verso località turistiche “dove non è presente tale tassa”. Ma a quanto pare, questo studio non è stato per nulla preso in considerazione dai nostri amministratori che hanno solo colto la possibilità di aumentare gli incassi, tralasciando gli eventuali riflessi negativi che questa tassa potrebbe avere sul turismo del nostro paese. D’altronde, per un’Amministrazione che ogni anno chiude i bilanci con avanzi milionari, forse chiedere una programmazione è davvero troppo.


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30 agosto 2014


Alla tassa di soggiorno preferiamo la programmazione


Il notevole afflusso di turisti nell’estate agostana polignanese riapre il dibattito sulla tassa di soggiorno. Istituita con il decreto legislativo del marzo 2011, il balzello a carico di chi soggiorna nelle strutture ricettive del territorio è destinato a “finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali”. In tre anni, i Comuni che l’hanno istituito si sono mossi tra formule, modalità applicative, esenzioni tra loro molto diverse, creando una situazione a macchia di leopardo di assoluta disomogeneità, davvero poco professionale per il sistema turistico italiano. Gli stessi regolamenti approvati dalle diverse Amministrazioni variano moltissimo sia per quanto riguarda le strutture ricettive i cui ospiti vengono “tassati” e la durata del soggiorno ma anche per eventuali esenzioni dal contributo.
Questa confusione totale ha visto necessaria la creazione di un osservatorio nazionale, gestito dal centro studi Panorama Turismo di JFC, che monitora novità e modifiche in merito alla tassazione in località turisticamente rilevanti nell'intero territorio nazionale.
L’ultimo studio dell’Osservatorio Nazionale sottolinea che i turisti faticano ad accettare questa imposizione tariffaria mentre non è considerata un problema per la clientela business. Quasi un italiano su due (45,7%) terrà conto della presenza o meno della tassa al momento della prenotazione mentre solo per il 17,1% non fa differenza. Tra i tedeschi, invece, la percentuale sale al 71,4%. Gli italiani contrari a questo balzello sono addirittura il 79,6%. Ma a risentire maggiormente della tassa di soggiorno sono gli intermediari commerciali: i tour operator, infatti, per non vedersi ridurre la propria marginalità di guadagno, escludono queste località dalla loro programmazione. Ben il 94% la reputa incomprensibile nella sua formulazione mentre il 17% ha già deciso di spostare i flussi verso località turistiche “dove non è presente tale tassa”. È lo stesso responsabile dell’Osservatorio Nazionale Massimo Feruzzi a dichiarare che “la tassa di soggiorno rappresenta indubbiamente un’azione di de-marketing per le località turistiche che hanno deciso di applicarla. La confusione è soprattutto verso i tour operator esteri che non riescono a comprendere la difficile mappatura delle località che hanno introdotto tale tassa, nonché criteri e regole di applicazione”.
Punto focale dell’accettazione, però, risulta la chiarezza della destinazione delle risorse: si chiede qualcosa di visibile, percepibile, che sia in grado di cambiare in positivo anche solo un piccolo aspetto della località e che sia comunicato con competenza ed intelligenza. Caratteristiche praticamente assenti oggi in Italia. Gli incassi vengono destinati alle attività più varie, anche di spesa corrente e non sempre in linea con le finalità turistiche. Polignano è un paese che vive di solo turismo leisure, ovvero di piacere, dove è ancora altissima la percentuale di turisti italiani (seguiti proprio dai tedeschi) e dove non si ha la più pallida idea di cosa si potrebbe e dovrebbe fare con gli incassi derivanti dall’introduzione di tale tassa, data l’assoluta assenza di pianificazione e programmazione. Questo balzello non è la panacea di tutti i mali. I camper non rispettano i divieti? Mettiamo la tassa di soggiorno. Il paese è sporco? Ci vuole la tassa di soggiorno. Il nostro sembra un paese fuori controllo, in balia del traffico e del caos. Che il turismo lo subisce e si compiace solamente della popolarità riscossa da qualche servizio tv. Ma quello che davvero occorre è una pianificazione seria e un team di esperti che si occupi dello sviluppo turistico di Polignano dalla mattina alla sera. Ci rivolgiamo ancora una volta al nostro Sindaco, nonché assessore delegato al turismo: dal 1° novembre prossimo, se ci fosse una minima consapevolezza di quello che c’è da fare, dovrebbe partire la programmazione per l’Estate Polignanese 2015. Sappiamo molto bene che il primo cittadino sarà impegnatissimo in altre faccende, quindi, gli chiediamo ancora una volta e per il bene di tutti, di lasciare la delega al turismo mettendola nelle mani di qualcuno che abbia il tempo e le competenze per cominciare finalmente a tracciare le basi di una programmazione degna di tale nome. Quando capiremo cosa vogliamo fare da grandi e come immaginiamo la Polignano del futuro sapremo di cosa necessitiamo e se la tassa di soggiorno sarà proficua o meno ai nostri obiettivi.


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25 gennaio 2013


Polignano nel turismo dà i numeri


Abbiamo cercato sin dalla fine dell’estate di porre sotto la lente d’ingrandimento il settore turistico polignanese. Le analisi, le direttive, le scelte future in questo ambito non si possono fare se non guardando con attenzione i numeri e le tipologie di flussi. Per questo, il 2 ottobre 2012 protocollammo una richiesta in cui chiedevamo il numero di posti letto presenti a Polignano e la percentuale di occupazione degli ultimi 3 anni. La risposta dal Comando di Polizia Municipale ci è giunta il 9 novembre: comunicandoci solo i dati relativi al numero dei posti letto. Per l'occupazione non c'era nessun dato disponibile.
Ora, invece, scopriamo con infinito piacere che, finalmente, sono state diramate alcune statistiche, la cui discutibilità è lapalissiana. Non si può, infatti, basare una programmazione turistica su un numero così esiguo di dati recuperati dal proprio “ufficio turistico” a mezzo servizio. Se nel breve periodo in cui è stato aperto sono capitati 3 cinesi alla ricerca di un hotel su un totale di 10 turisti non si può assolutamente affermare che il 30% dei visitatori polignanesi è cinese!
Un rilevante contributo per dare un po’ di professionalità all’analisi del settore potrebbe giungere dalla Regione Puglia con l’introduzione del “Progetto SPOT”, uno strumento che consentirà di conoscere in tempo reale tutte le presenze sul territorio e che metterà in rete tutte le strutture ricettive. Ovviamente, tutto verte sul “come” sarà gestito il progetto, perché in sé e per sé pare avere i giusti presupposti ed i propositi ideali: vedremo se la Pubblica Amministrazione riuscirà a convergere su di sé tutti i piccoli imprenditori, facendo comprendere loro il vantaggio informativo e commerciale di una piattaforma del genere.
La Regione dovrebbe seriamente attivarsi affinché i gestori delle strutture comprendano che la raccolta di dati a fini statistici non è qualcosa di astratto, che cade nel vuoto, un lavoro che toglie tempo ed energie ma un impegno che ha un’importanza strategica anche per loro. Piuttosto che farlo vivere come un mero ed ulteriore balzello che chi governa pretende (e che costa fatica, tempo e dunque denaro!), sarebbe anche il caso di restituire ai gestori ed ai piccoli imprenditori il loro lavoro sotto forma di dati comprensibili e forniti in tempo reale. Come è andato il weekend dell’Epifania? Lo sapremo a giugno 2013? Forse! A quel punto, non servirà più né all’intero settore né alla Regione che magari potrà vantarsi per la cronaca di un pienone: ma quando si tratterà di mettere in piedi o correggere un progetto di promozione turistica sarà oramai troppo tardi!
Tornando alla nostra Polignano, sono numerosi i dubbi che vengono a galla: su quali basi l'Amministrazione Vitto aveva deciso di introdurre la tassa di soggiorno? Quale introito era stato calcolato? A quanto ammontavano i costi di gestione della tassa? Se non si conosce neppure il settore e le sue caratteristiche, come si è potuto ipotizzare una tassazione del genere?
Fortunatamente, grazie al tenace intervento degli addetti del settore, la questione è stata accantonata. Adesso la nostra preoccupazione è che, con la scusa della mancata introduzione della tassa di soggiorno, l'Amministrazione trovi l'alibi per non realizzare alcun servizio di cui Polignano necessita.


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10 luglio 2012


Tassa di soggiorno



La tassa di soggiorno è ben conosciuta a Roma ed in altre città ma fa prudere le mani anche ai nostri amministratori. Porterebbe realmente dei benefici alle casse del Comune?

A Roma, ad esempio, la tassa di soggiorno varia a seconda della sistemazione. I turisti pagano 2 euro per persona per notte (a Venezia arriva fino a 5 euro) per alloggiare in un albergo fino a tre stelle e 3 euro per gli hotel a quattro e cinque stelle. La tassa è di 2 euro anche per bed & breakfast e agriturismo, mentre chi sta in campeggio deve sborsare 1 euro a testa. Sono esclusi i bambini fino a 10 anni. Per chi ha bambini dai 10 anni in su, la tassa comincia ad avere il suo peso. Facendo due conti, per una famiglia con due bambini, di 11 e 13 anni, una settimana a Roma in un hotel a quattro o cinque stelle costa 84 euro in più.

Sarebbe sensato per Polignano, località che si sta avviando solo ora verso il turismo, istituire la tassa di soggiorno?

Noi del MoVimento 5 Stelle Polignano abbiamo 3 proposte in merito.


Proposta n° 1

Qual è l'obiettivo della fantomatica tassa di soggiorno? Costituire un bel gruzzoletto di euro da reinvestire nella qualità della vita dei cittadini e dei turisti, attraverso la riqualificazione e la cura del verde, degli spazi pubblici, dell'arredo urbano etc. Niente di più condivisibile, ma intanto non ci fidiamo di come verranno gestiti quei soldi, (che dovrebbero rientrare in un capitolo specifico del bilancio da pubblicare sul web e vincolati a migliorare i servizi) e poi un'iniziativa così estemporanea andrebbe quantomeno inserita in un dibattito più ampio riguardante la progettazione e la programmazione dell'intera questione “turismo”.

Operiamo un cambio di visione: prendiamo i soldi da chi abbassa la qualità della vita di questa città e diamoli a chi, invece, la possa far migliorare. Un fattore che rende la nostra città invivibile e poco accogliente è il traffico: pur di raggiungere il negozio fino alla porta, pur di andare al mare con l'auto ed altri comportamenti assurdi ed autolesionisti, le persone intasano le vie di Polignano in ogni ora del giorno, spesso soltanto per “farsi un giro”. Lanciamo questa proposta (già attuata in molte città): aumentiamo i costi dei parcheggi a pagamento. La gente sarà meno invogliata a prendere l'auto, chi lo farà pagherà di più e i soldi dovranno essere reinvestiti nell'arredamento della città e nelle piste ciclabili. Prendiamo i soldi da chi inquina e restituiamoli a chi vuole una migliore qualità della vita! Ricordiamoci che il turismo, uno dei pochi settori economici rimasti in questa città, si può incentivare solo puntando sulla qualità!

Dati statistici confermano che i flussi turistici si dirigono sempre più verso ambienti semplici, incontaminati e tranquilli. Questo è il futuro del turismo!


Proposta n° 2

Trasformare la tassa di soggiorno in un CREDITO DI SOGGIORNO facendo pagare al turista solo 2 SCEC (cosa è lo SCEC?) a persona a notte esclusi i bambini. Gli SCEC verrebbero distribuiti GRATUITAMENTE dagli hotel e da numerosi negozi di vicinato, dando la possibilità di usufruire di sconti nei negozi aderenti al circuito SCEC. Avremmo cosi 3 grossi vantaggi:

  1. distribuire un mezzo di pagamento che circola solo in ambito locale;
  2. far circolare lo SCEC, in modo che la ricchezza resti agganciata al territorio, all’economia locale;
  3. far accettare al Comune, per alcuni servizi erogati legati ad esempio alla raccolta differenziata, e ai produttori che riforniscono di beni e servizi i punti vendita locali, proprio gli SCEC. In questo modo verrebbero ridistribuiti (gli SCEC) in un circuito più ampio anche in senso verticale.

Proposta n° 3

Istituire una tassa di soggiorno sui politici che abbiano svolto, ovvero “soggiornato”, per più di due mandati in Comune.

Esiste infatti un soggetto anomalo, il più privilegiato di tutti: il politico professionista. A nostro parere, in una piccola comunità di 17.000 abitanti il politico di professione non serve, è inutile e, in molti casi, fa anche danni.

Siamo convinti che la tassa di soggiorno sul politico di professione (calcolando introiti leciti ed illeciti) darebbe un gettito maggiore di una tassa di soggiorno sui turisti.

Si tratta chiaramente di una provocazione, ma ogni tanto lasciateci sognare!

 
In riferimento alla tassa di soggiorno, noi siamo comunque disponibili a confrontarci, su questo come su altri temi, con chi vorrà dare il suo contributo.


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