23 giugno 2011


Presentazione SCEC

Martedì 28 giugno alle ore 15.30 presso la sede del CNA presenteremo l'iniziativa SCEC.
Siete tutti invitati a partecipare.



L'iniziativa “SCEC” mirerà a risollevare l'economia locale oramai messa alle strette dalla continua crisi economica.
Il progetto si muove perseguendo un principio cardine: riportare gli investimenti sull’economia reale agevolando il consumo di ciò che noi stessi produciamo. E lo fa introducendo in circolazione un abbuono, lo SCEC che rappresenta il “simbolo concreto di un patto, stretto fra persone comuni, imprese commerciali, artigiane ed agricole, fra professionisti ed Enti locali, al fine di promuovere localmente lo scambio di beni e servizi accettando una riduzione percentuale del prezzo rappresentata dagli ŠCEC”.
Parlando in termini concreti, ciascun cittadino può usufruire di SCEC, che possiamo paragonare a buoni sconto, e per averli è sufficiente iscriversi (non costa nulla) alla piattaforma on-line di Arcipelago SCEC (www.scecservice.org) e ritirare un blocchetto di 100 SCEC dal Punto SCEC abilitato a distribuirli.
Sostanzialmente sono emessi ŠCEC del taglio di 0,50 – 1,00 – 2,00 – 5,00 – 10,00 – 20,00 – 50,00.
Facciamo un esempio. Se spendiamo 20,00 euro, con 10% di accettazione da parte del commerciante, potremo pagare il bene acquistato con 18,00 euro + 2,00 ŠCEC. Questi due SCEC poi saranno reimpiegati dal commerciante per le sue spese e così via.
Interverrà uno dei fondatori dell'Arcipelago SCEC, il Sig. Giuseppe Sblano che illustrerà il funzionamento e i modi di attuazione dell'iniziativa.
Mi raccomando non mancate!

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20 giugno 2011


Intervista: Riflessioni risultati Referendum 12 e 13 giugno

Pubblichiamo l'intervista rilasciata al settimanale "La voce del Paese" il 17.06.2011 in seguito ai risultati dei Referendum del 12 e 13 giugno.

- Una vostra opinione sulla vittoria del quorum e dei SI al referendum

E' stata una vittoria bellissima, una maratona emozionante. La paura era per il raggiungimento del quorum perché dopo l'oscuramento delle TV e dei giornali era dura raggiungere il 50%+1 dei voti specialmente a giugno. Invece la gente ha dimostrato un grande senso dello stato, finalmente abbiamo visto il popolo decidere della propria sorte.
Del fatto che vincessero i Sì eravamo molto convinti perché se a una persona gli chiedi: Vuoi che l'acqua sia pubblica? Vuoi che non vengano costruite centrali nucleari? Vuoi che la legge sia uguale per tutti? È normale che rispondano Sì.

I partiti non tollerano i referendum (l'unica forma di democrazia diretta) ed hanno fatto di tutto per sabotarli, per questo il MoVimento 5 Stelle cercherà di introdurre il referendum sia abrogativo e sia propositivo senza quorum (chi non vota conta zero), come riportato nel suo Programma.





- Secondo voi chi ha vinto realmente?

La vittoria è stata della rete, è stata della gente. Per la prima volta nella storia si è visto come la rete possa muovere così tante coscienze.

Poi il grande lavoro dei movimenti come il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua oppure il Movimento No Nucleare o ancora l'ottimo lavoro svolto da Greenpeace. Hanno allestito centinaia di banchetti reali, firme, convegni, volantinaggi, flashmob, video, canzoni e brocche di acqua del rubinetto!

Sono stati derisi da tutti i partiti quando hanno lanciato la raccolta delle firme, ed ora proprio quei partiti vogliono salire sul carro dei vincitori, ma loro lo sanno bene che quel carro non gli appartiene.

Oggi dinanzi a tutti mass-media, soffrendo di una certa amnesia, si sono dimenticati di quando parlavano di privatizzazioni e di atomo sicuro, ma la rete per fortuna ha il pregio di non dimenticare.




Come si fa a dimenticarsi delle affermazioni pro nucleariste di Fini: “Il problema della sicurezza nucleare va al di là dei confini nazionali. Ci sono centrali in Slovenia e in Francia e se lì ci fossero dei disastri colpirebbero anche noi. Da più parti inoltre ho letto che le centrali giapponesi non sono di ultimissima generazione. In Italia si parla di centrali nucleari di ultimissima generazione. Il mio auspicio è che non si decida sull'onda dell'emozione” o di Casini: “Sarebbe il caso che il governo passasse dalle parole ai fatti altrimenti tra dieci anni saremo ancora fermi a discutere”.

E le affermazioni del Pdmenoellino Bersani che ha spiegato come l'acqua "per forza" non va bene, ma l'acqua privatizzata "per volontà" dei pubblici amministratori è più buona.

Ed infine proprio oggi, in seguito alla segnalazione del Comitato 2 Sì per l'Acqua Bene Comune, assistiamo a come il Governo Regionale con il Presidente Vendola abbia tradito il risultato elettorale lasciando l'Acquedotto Pugliese una società per azioni non in grado, fra l'altro, di garantire l'erogazione gratuita del minimo vitale e, quindi, il diritto all'accesso all'acqua potabile.

http://www.go-bari.it/notizie/attualita/2832-acqua-referendum-tradito-dalla-legge-regionale.html

Come possiamo vedere i partiti vogliono ora appropriarsi di questa vittoria, ma non ci riusciranno mai perché la gente è oramai stufa di essere rappresentata da questi comitati d'affari che siano di destra, di centro o di sinistra.


- Anche Polignano ha partecipato, nonostante il problema calamità. Secondo voi ha vinto il centrosinistra che ha mobilitato i polignanesi alle urne?

L'affluenza a Polignano è stata del 54,3% e questo ci fa capire come anche nella nostra cittadina si respiri un'aria di cambiamento. La gente è stufa di questi partiti che sono lontani dai cittadini e dai loro problemi.

Ma dov'era la sinistra quando abbiamo tenuto la conferenza sull'acqua pubblica il 10 marzo? E a quella sul nucleare il 28 aprile? Nessun esponente era presente!

Poi a 1 mese e mezzo dal voto si sono svegliati ed hanno organizzato un Comitato per il Sì al quale anche noi abbiamo partecipato dato che il Comitato stesso si dichiarava apolitico.

Attraverso il comitato abbiamo avanzato una “Proposta di modifica e integrazione dello Statuto comunale per il riconoscimento del servizio idrico come servizio pubblico privo di rilevanza economia” che è nelle mani dei consiglieri comunali di opposizione che devono protocollarla per i prossimi consigli comunali. Noi vigileremo affinché tutto ciò accada.

Ribadiamo quindi che la vittoria di questo referendum è dei cittadini e tale deve rimanere, non abbiamo bisogno di strumentalizzazioni politiche, perché i partiti oramai sono morti e non rappresentano più la volontà dei cittadini.


- Quale, ora, il passaggio successivo al referendum?

Ora il passaggio successivo è quello di restituire al pubblico la gestione dell'acqua sottraendola alle varie Veolia, Suez e Smat. Tutto ciò però non sarà facile, come si è già dimostrato oggi a seguito del Consiglio Regionale di cui abbiamo parlato prima. Come sempre avviene purtroppo fatto il referendum, trovato l'inganno!

Quello dell'acqua però include una rivoluzione anche nel modo di utilizzarla, perché pensare che si risolvano tutti i problemi solo rendendola pubblica è sbagliato. Va quindi rivisto completamente il ciclo di utilizzo dell'acqua e noi nella conferenza del 18 dicembre 2010 esponemmo il nostro programma a riguardo che possiamo riassumere nei seguenti punti:




1. L'acqua deve rimanere pubblica.
2. Definire una quantità pro-capite giornaliera minima gratuita e far pagare il surplus a costi crescenti in relazione alla crescita dei consumi.
3. Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni: obbligo del doppio circuito, acqua potabile per gli usi alimentari e non potabile per gli altri usi, obbligo di usare l’acqua piovana per gli sciacquoni.
4. Obbligo del recupero delle acque piovane in vasche di accumulo.
5. Incentivazione, dovunque sia possibile, degli impianti di fitodepurazione.
6. Ristrutturazione della rete idrica per ridurne le perdite, con gare d’appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote d’ammortamento degli investimenti.
7. Rilevazione semestrale inquinamento corsi d'acqua nel territorio comunale con eventuale denuncia alle autorità competenti.
8. Obbligatorietà di adozione dei depuratori (in assenza di rete fognaria) nelle abitazioni civili e nelle aziende con possibile contributo economico comunale.
9. Promozione uso acqua potabile comunale (vedi iniziativa “Imbrocchiamola”).
10. Promozione detersivi a basso livello di inquinamento.

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13 giugno 2011


Acqua Pubblica - doppia faccia???

Il movimento Polignano R-Evolution ricorda ai rappresentati locali del PDmenoelle, IDV e Verdi che si sono impegnati con tutto il "COMITATO PER IL SI" a proporre in consiglio comunale con i propri rappresentanti la "Proposta di modifica e integrazione Statuto comunale per il riconoscimento servizio idrico come servizio pubblico privo di rilevanza economica".

Abbiamo consegnato il testo della proposta nelle mani del referente del comitato il rag. Menna




DOVE E'ANDATO A FINIRE???

PS: Ecco i consiglieri comunali appartenenti al "COMITATO PER IL SI" :

Sig. Mario MAZZONE - PD
Rag. Domenico VITTO - PD
Sig. Angelo FOCARELLI - PD
Sig. Saverio TEOFILO - Italia dei Valori
Dott. Domenico LOMELO - I Verdi


fonte : http://www.comune.polignanoamare.ba.it/index.php?id=0|1&idS=59

Immaginiamo già quali saranno i commenti che ci arriveranno dopo questo post:
populisti, demagoghi, antipolitici, qualunquisti, perbenisti...ecc

Noi lo sappiamo, ma sull'acqua pubblica non si transige.
Vigileremo finchè non si passerà dalle parole ai fatti.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?) noi neppure!



--------- Ecco la proposta di modifica allo statuto comunale ----------



Comune di Polignano a Mare
Provincia di Bari


OGGETTO: MODIFICA ALLO STATUTO COMUNALE


IL CONSIGLIO COMUNALE

DELIBERA


1) di modificare lo statuto comunale del Comune di Polignano a Mare con il seguente testo:

Definizione dei servizi pubblici comunali privi di rilevanza economica

Il Comune di Polignano a Mare dichiara di:

Riconoscere il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene pubblico;

Confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;

Riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del d.lgs. N° 267/2000”;

2) di approvare, altresì, il testo unificato dello statuto comunale;

3) di dare atto che, ad esecutività avvenuta, lo statuto sarà pubblicato nel BURT, affisso all'albo pretorio per trenta giorni consecutivi ed inviato al Ministero dell'Interno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli statuti.

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10 giugno 2011


L'Amianto dopo la Tempesta

La violenta grandinata che l’8 Giungo scorso si è abbattuta sul nostro territorio ha lasciato in eredità una serie di danni, fortunatamente solo materiali, più o meno gravi con effetti che si ripercuoteranno negli anni futuri.

Se da un lato i danni maggiori si sono registrati in agricoltura, come avviene quasi sempre in questi casi, ricadendo come logica conseguenza sul resto del economia polignanese, non possono essere trascurate alcune situazioni di pericolo per l’intera popolazione.
Una di queste situazioni di pericolo è rappresentata dai famigerati pannelli di eternit (amianto) ancora presenti nel nostro paese, e seriamente danneggiati dalla grandinata.
L’esempio concreto di quanto detto è rappresentato dalla tettoia della stazione ferroviaria del nostro paese, ma di situazioni simili ce ne possono essere svariate.




Tralasciando la constatazione che forse quei pannelli andavano rimossi al momento del rifacimento qualche anno fa della stessa stazione ferroviaria, allo stato attuale il pericolo è aumentato; la motivazione è tanto semplice quanto semplice dovrebbe essere la risposta dei responsabili del manufatto: la grandine ha danneggiato, bucando e forando i vari pannelli, con la conseguente liberazione nell’aria delle fibre di amianto, e con il passare del tempo gli stessi pannelli saranno ulteriormente disgregati dagli agenti atmosferici e diffusi nell’aria circostante, incrementando la pericolosità e i rischi connessi per la salute umana.

Considerando che la stazione è frequentata ogni giorno da numerosi pendolari, e nei mesi estivi da molti turisti, e tenendo conto delle varie attività presenti nei paraggi (mercato ortofrutticolo, scuola, parco giochi) si può ben capire come il rischio diventi elevato per la nostra cittadina.

Senza dilungarci in questa sede in spiegazioni tecniche, l’augurio è che ci sia un pronto intervento di bonifica del luogo, e magari una più oculata gestione del territorio e dei suoi rischi ambientali; inoltre con gli effetti che si manifestano a distanza di anni si corre l’ulteriore rischio di sottovalutare queste situazioni: per questo dovrebbe essere la popolazione a prendere una netta posizione a riguardo, a farsi sentire dalle autorità e a controllare costantemente i luoghi in cui si vive…non fosse altro che ci va di mezzo la nostra salute.





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9 giugno 2011


Gli ŠCEC sbarcano a Polignano a Mare

Negli ultimi anni stiamo assistendo all’impoverimento delle economie locali: le piccole attività industriali, artigianali, commerciali e contadine, una volta il fulcro della vita economica del nostro territorio, si stanno inesorabilmente spengendo.
Le cause vanno ricercate essenzialmente in due fattori:

1. Il meccanismo di emissione della moneta ufficiale – ogni Euro emesso dalla Banca Centrale o prestato dal sistema bancario crea un debito per la collettività o per il singolo. Lo Stato è fortemente indebitato con la Banca Centrale (il debito pubblico è circa 1800 mld di euro) e le famiglie sono sempre più indebitate con il sistema bancario.
2. La grande distribuzione, oggi quasi totalmente in mano a multinazionali estere, drena continuamente ricchezza dal territorio e questa ricchezza non viene reinvestita localmente; le loro politiche di vendita diventano ogni giorno più aggressive.




L’obiettivo del progetto “Arcipelago SCEC” è quello di invertire questo processo e rivitalizzare l’economia locale, attraverso l’adozione di un Buono Locale SCEC (la Solidarietà ChE Cammina), di pari valore all’euro, non convertibile, che si affianchi alla valuta ufficiale.Questo progetto nasce grazie alla collaborazione tra economisti, analisti finanziari indipendenti, commercialisti, imprenditori e semplici cittadini, che hanno formato una squadra con l’intento di mettere al servizio di tutti la loro professionalità, open source.



Lo Scec è il simbolo concreto di un patto, stretto fra persone comuni, imprese commerciali, artigiane ed agricole, fra professionisti ed Enti Locali, al fine di promuovere localmente lo scambio di beni e servizi accettando una riduzione percentuale del prezzo rappresentata dagli ŠCEC. Un passo indietro del singolo a beneficio dell’intera comunità locale

Quale differenza c’è fra lo Scec ed una comune carta sconto???


- Gli Scec sono gratuiti!

- Gli Scec vengono messi in circolo! (poiché coloro i quali li ricevono, professionisti, commercianti ecc…possono a loro volta riutilizzarli)

- La pubblicità degli Scec sei Tu!

Sei un privato? Richiedi i tuoi primi 100 Scec!!!
Sei un professionista, imprenditore piccolo o grande? Entra nel circuito Scec!!!
Ecco tutte le info utili:

Il Volantino

Come utilizzare gli Šcec

Conto Scec: un vero e proprio conto corrente on line, per una migliore fruibilità degli Scec.

Dove spendere gli Scec

La mappa degli accettatori di Scec in Puglia

Disponibile anche la vetrofania per gli esercizi commerciali ed un cartello dove è possibile indicare la % di accettazione.

Per il resto, non esitate a chiedere!





Scrivi a polignanorevolution@gmail.com e ti metteremo in contatto con gli attivisti di Arcipelago Scec.
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