11 agosto 2012


La tettoia della ferrovia non contiene amianto!



Siamo finalmente arrivati alla fine della storia, ma forse per capirci sarebbe meglio fare un riassunto delle puntate precedenti.

L'8 giugno 2011 Polignano è stata colpita da una violentissima grandinata e tra tutti i danni che provocò denunciammo presso il Comando dei Vigili Urbani quelli subiti dalla tettoia della stazione ferroviaria, poiché sembrava fatta di eternit (amianto).
La Comandante della Polizia Municipale fece 3 richieste alla ASL di documentazione cartacea che attestasse l'assenza di amianto nella tettoia, la ASL per ben 3 volte non trasmise alcun documento ma, qualche personaggio fantomatico, verbalmente, comunicò alla Comandante che non c'erano problemi (leggi: Asbestosi Verbale).
Successivamente inviammo una richiesta a mezzo raccomandata alla ASL – SPESAL per avere maggiori ragguagli e dati ufficiali, questi ci risposero che non sapevano nulla e ci suggerirono di chiedere alla RFI (Rete Ferroviaria Italiana).
A questo punto avanzammo richiesta all'RFI che prontamente ci ha risposto inviandoci tanto di documentazione: “La tettoia in parola è da considerarsi priva di amianto: tanto è documentato nel Rapporto di Prova Campioni di Massa rilasciato dal laboratorio certificato Delta A.P.S. di Roma in data 3/02/2012, che si allega alla presente a puntuale riscontro di quanto richiesto”.

Finalmente dopo aver inviato richieste a mezzo mondo siamo riusciti ad avere una risposta certa ed ufficiale!

La cosa che ci incuriosisce è che le analisi effettuate alla tettoia risalgono al 3 febbraio 2012, quindi fatte in seguito alle nostre sollecitazioni. Una domanda ora ci sorge spontanea: come facevano la Comandante e quel fantomatico funzionario della Spesal a sapere che nella tettoia non c'era amianto prima di effettuare le analisi? Se erano a conoscenza di altre analisi perché non ce le hanno comunicate mettendo fine al nostro peregrinare da una istituzione all'altra?

Noi crediamo che quando si tratta di tematiche così importanti come la salute dei cittadini, tutti gli organi competenti a qualsiasi livello devono pretendere chiarezza e dati ufficiali, in modo da tranquillizzare la popolazione.

In merito alla problematica dell'amianto, vogliamo avanzare una proposta alla nuova Amministrazione: effettuare un censimento di tutte le coperture in eternit presenti sul territorio (scuole, parchi, opifici, strutture ad uso agricolo e zootecnico, etc.) e di mobilitarsi con provvedimenti atti ad informare la cittadinanza sui pericoli connessi all’amianto e sulle soluzioni attuabili, come il controllo periodico sullo stato di conservazione delle coperture, l’incapsulamento, la bonifica mediante sostituzione con coperture isolanti e pannelli fotovoltaici, et similia.
L’Amministrazione potrebbe inoltre incentivare e agevolare tali operazioni semplificandone l’iter burocratico e illustrando ad aziende e privati gli eventuali incentivi esistenti.


Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha recentemente dichiarato che entro il 2020 assisteremo ad un picco di decessi causati da patologie correlabili all’amianto.
Invitiamo inoltre tutti i cittadini ad attivarsi in prima persona per controllare lo stato delle coperture presenti sugli edifici privati ed a mantenere alto il livello di consapevolezza e controllo fino a quando la bonifica non sarà completata.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio."
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10 agosto 2012


Quando si dice... la genialità!

Mare, trulli, ulivi e... cosa manca? Ah! Un campo da golf!
 

Nella Puglia siccitosa, tra palle, palline da golf e palloni gonfiati camuffati da classe dirigente (dei veri mutanti!), proviamo a dire qualcosa sul progetto Parco dei Trulli.
Una manciata di trulletti addormentati sull'orizzonte, che sembrano adagiati sul mare, offrono ai coraggiosi avventori una cartolina ed un'emozione che valgono bene il lungo percorso a piedi che si è costretti a fare prima di accedere a questa zona, visto il sabotaggio che si perpetua ai danni dei rari accessi praticabili. Dopo aver parcheggiato l'auto ed aver intrapreso un percorso ad ostacoli, si arriva in uno dei pochi tratti incontaminati della costa adriatica di Puglia.


Litoranea Polignano a Mare Nord
Si! Proprio in questa zona è in atto una lotto-speculazione composta da 1 campo da golf a 27 buche, 2 mega alberghi e 244 ville private, che incombe sul territorio al solo fine di “fare soldi”. Questo progetto nasce più di 30 anni fa, da allora ha subito diverse modifiche ma senza tener conto del mutamento dei flussi turistici negli ultimi anni. In questo periodo di crisi mondiale anche il turismo si è adeguato e sta diventando ecoturismo, per questo sembra ancora più assurdo ed inutile prevedere la costruzione di ecomostri sulla costa giustificandoli con la chimera dello sviluppo ad ogni costo ( ricordiamoci sempre la differenza tra sviluppo e progresso, due cose ben diverse e spesso antitetiche ). 
Nel 2012 il turista evoluto, non il cozzalo arricchito, è attirato dalle bellezze naturalistiche e culturali del luogo, le prime regalateci dalla Natura, le seconde in embrione e che tocca a noi sviluppare (prove tecniche di trasmissione). Il Coordinamento “Custodiamo le Coste” che noi appoggiamo, vuole preservare il tratto tra Cozze e San Giovanni, salvaguardandolo in tutti i modi da escursioni irresponsabili in stile “Lanzichenecchi”. 
Il progetto del “Parco dei Trulli” si trova attualmente in fase di VAS presso la Regione Puglia ed il Coordinamento ha prodotto delle osservazioni che ne evidenziano tutte le criticità, le stesse esposte dal palco nella serata del 5 agosto in Piazza Aldo Moro a Polignano a Mare.


Il Coordinamento chiede alla Regione Puglia che il progetto venga bloccato già in fase di VAS. Diversi componenti della nuova maggioranza del Consiglio Comunale di Polignano a Mare, nel dicembre del 2010, quando erano opposizione (compreso Vitto), si dichiararono contrari alla variante del piano regolatore che avrebbe permesso questa speculazione. Hanno già cambiato idea? Aspettiamo una presa di posizione pubblica che, speriamo, non si trasformi in un voltafaccia. 

Questa ed altre storie dimostrano che non siamo padroni del nostro territorio, che veniamo continuamente espropriati e colonizzati da gruppi di interesse i quali con il loro potere e i loro agganci politici mettono in atto progetti ed operazioni finanziarie fallimentari (a volte anche per loro), devastanti dal punto di vista ambientale ed in assoluto disprezzo della storia, della cultura, delle tradizioni e dell'identità del nostro popolo, costruite in centinaia di anni e di sacrifici dei nostri avi.
Vediamo con i nostri occhi a cosa hanno portato decenni di queste logiche subite passivamente dalla popolazione. 
Parliamoci chiaro, su queste cose si scontrano due visioni della vita: 
- una che punta ad una crescita indiscriminata fatta di interventi calati dall'alto e quasi sempre incoerenti con i reali bisogni dei cittadini, esiziali per l'ambiente e per la salute umana (vedi Ilva di Taranto). Finalità di questa concezione? Il puro profitto di alcuni e promesse di lavoro quasi mai mantenute, salvo che per i soliti raccomandati. Il resto della popolazione paga soltanto le gravi conseguenze di questi interventi. Nel caso del campo da golf dobbiamo dire che ci sentiamo sinceramente amareggiati per la mancanza di una presa di posizione critica da parte della cittadinanza, a cui del campo da golf non frega niente. Questo dimostra la subalternità culturale di una popolazione che spesso subisce senza reagire. A dire il vero, il campo da golf interessa poco anche a chi lo vuole realizzare, perché è soltanto una copertura per appropriarsi di un territorio e vendere ville. 
- La nostra visione invece è quella di una continua ricerca di equilibrio tra le esigenze delle varie componenti della società. È su questo che dovremmo confrontarci tutti per cercare soluzioni più a misura d'uomo nell'economia complessiva della città, nelle attività culturali, nel tempo libero e nel rapporto tra le persone che ormai è ridotto ad una guerra di tutti contro tutti. 

Provate a guardare l' espressione di stupore di un turista che si affaccia per la prima volta da una terrazza a mare. Noi ci viviamo e non ci rendiamo conto del tesoro che la Natura ci ha regalato e che determina di per sé il 90% del flusso turistico estivo e dei fine settimana, negli altri mesi cosa facciamo, giochiamo a golf? Un posto così è naturalmente vocato ad un turismo distribuito nell'arco dell'anno, che punta su valori aggiunti quali la bellezza, l'arte, la cultura. Il turismo del futuro selezionerà le mete in base alle motivazioni dell'utenza, ed oggi è sempre più ampia quella fascia consapevole che si muove in cerca di posti civili, belli, incontaminati ed organizzati. Abbiamo delle idee in merito e vorremmo confrontarci. 

Vorremmo che le bellezze naturali di Polignano a Mare non fossero in contraddizione col nostro modo di vivere e di pensare, ma che tali meraviglie divenissero anche bellezza interiore e consapevolezza collettiva.


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9 agosto 2012


Un piano urbanistico condiviso per avere strade più sicure



Negli ultimi mesi c'è stato un susseguirsi di incidenti stradali a volte con drammatiche conseguenze.
Il metodo migliore per evitare che questi incidenti avvengano, sarebbe quella di mettere in atto una campagna di sensibilizzazione per la riduzione della velocità, che molto spesso è la causa prima dei sinistri. Questo però non basta.

Prevenzione, formazione e repressione devono andare di pari passo. Oltre ad una segnaletica stradale precisa ed efficace, ora carente, si potrebbero utilizzare anche gli autovelox.
L'utilizzo di questo strumento, anche se impopolare, può essere un ottimo deterrente per chi si muove a velocità elevate. Una legge introdotta nel 2012 e che sarà operativa definitivamente nel 2013 impone che la metà degli incassi debba rimanere all'ente proprietario degli Autovelox, gestiti direttamente dal Comune. La metà degli incassi dunque resterebbe nelle casse comunali.

La soluzione degli Autovelox, nel breve periodo, può aiutare a ridurre gli incidenti, almeno quelli dovuti all'alta velocità, ma nel lungo periodo modifica in meglio le abitudini degli automobilisti. Le maggiori entrate che l'Amministrazione Comunale otterrebbe, dovranno essere utilizzate per migliorare la segnaletica e la viabilità.

Questa soluzione è valida, ma non sufficiente. Spesso oltre all'errore umano ed alla mancanza di attenzione da parte del conducente, ci sono anche dei problemi strutturali che rendono la guida rischiosa. A tale scopo bisogna allestire un vero e proprio piano della viabilità con l'obiettivo di ridurre il traffico di autoveicoli e di renderlo più ordinato e sicuro.
Il piano urbanistico dovrebbe essere il più condiviso possibile, perché per una questione che tocca da vicino tutti i cittadini non è consigliabile una scelta a tavolino della sola Amministrazione.
Certo, le linee generali dovrebbero essere indicate dall'Assessore competente, ma quando parliamo di un divieto di accesso o di un senso unico, chi meglio degli abitanti del quartiere può sapere se tale provvedimento sia necessario, inutile o addirittura dannoso?

La questione è evidente nel lungomare Grotta Ardito, dove è stato soppresso il parcheggio (scelta in fondo giusta perché quella zona bisogna valorizzarla). Il problema è che prima di eliminare il parcheggio bisognava avere pronto un piano logistico, per evitare semplicemente di sottrarre parcheggi senza soluzioni alternative. Tutto questo solo per rispettare le promesse dei “primi 100 giorni”?

Proponiamo all'Amministrazione l'istituzione dei Consigli di quartiere che su molte questioni riguardanti soprattutto la vivibilità, possono interloquire con gli amministratori e con gli altri cittadini in maniera produttiva.
Solo così sarà possibile avere anche piste ciclabili sicure, chi meglio dei ciclisti può giudicare se una pista ciclabile è sicura o meno? L'attuale pista non risponde ad alcun criterio di sicurezza e di agibilità.
L'attuale Amministrazione ha tutto il tempo per realizzare una logistica sicura e snella.


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6 agosto 2012


Lettera aperta all'Ass. Regionale Angela Barbanente

APPELLO ALL’ ASSESSORE ALL’ASSETTO DEL TERRITORIO DELLA REGIONE PUGLIA

ANGELA BARBANENTE


Al Presidente del Consiglio Regione Puglia
Onofrio Introna

Al Presidente IV Commissione

Ai Capi gruppo

P.c.

Al Presidente Regione Puglia
Nicola Vendola


Oggetto: sospensione proposta di Legge bipartisan “Promozione del sistema golfistico regionale”


L'associazione Polignano R-Evolution espressione del Movimento 5 Stelle a Polignano a Mare invita la Regione a sospendere la proposta di legge bipartisan “Promozione del sistema golfistico regionale” firmata da quattro consiglieri del Pdl (Marmo, Friolo, Palese e Iurlaro), dell'Udc (Negro), della Puglia prima di tutto (Caroppo), Pd (Donato Pentasuglia) e dell'Idv (Orazio Schiavone), che prevede procedure amministrative semplificate e "disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità" per la realizzazione di ulteriori impianti golfistici, anche in aree protette e lì dove ci sono casali abbandonati, in nome del turismo da incrementare e destagionalizzare. "L'ente locale - …… - sentita la Regione e d'intesa con gli enti parco nazionali, e gli enti gestori nelle aree marine protette, favoriscono la realizzazione di impianti golfistici integrati da strutture di ricezione turistica e residenziale, con gestione connessa a titolo permanente all'esercizio dell'impianto" (art 7) .

Gli undici articoli, di cui si compone la legge, ammettono agevolazioni per gli enti locali e le società sportive iscritte alla Federazione italiana golf e, anche, a società e consorzi a capitale misto o "interamente privato" (art 6).

Si rileva, inoltre, nell’art.10 l’introduzione ambigua di un vincolo che sembra essere più un'opportunità per la speculazione edilizia “È fatto divieto ai soggetti privati che costruiscono le strutture ricettive, di vendere sia la totalità sia le singole parti delle stesse, almeno per i cinque anni successivi alla realizzazione del campo da golf, fatto salvo il caso in cui l'acquirente compartecipi finanziariamente alla gestione e al buon mantenimento del campo medesimo".

Il Movimento 5 Stelle di Polignano a Mare oltre a denunciare questo ulteriore indiscriminato consumo del territorio a beneficio di imprenditori del mattone e delle multinazionali, non certo dell’economia locale, vuole sottolineare gli effetti disastrosi che queste mega strutture provocheranno sui Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici del Territorio sfigurando i complessi storico-archeologici e paesaggistici stratificati, testimonianze preziose della civiltà contadina, con il rischio di stravolgimento irreversibile dell'habitat naturale.

In particolare ci allarmano le conseguenze che la realizzazione di questi mega progetti avrebbero sull’ecosistema della nostra Regione con particolare riferimento al problema acqua. È notorio il grande fabbisogno di acqua necessaria per garantire la vita del prato verde e l’assetata Puglia comunque deve cederne una quantità che, sia pur ridotta, non può essere inferiore a 2.000 metri cubi di acqua al giorno (vedi studio della Regione Puglia su Golf e Ambiente, pag.7-8, secondo il quale “È interessante rilevare che la quantità d’acqua che mediamente serve per irrigare un campo da golf in una giornata estiva rappresenta l’equivalente del fabbisogno di un paese di 8.000 abitanti, nonché l’equivalente per la produzione di due tonnellate di grano”), confliggendo con le attività economiche preesistenti (agricoltura e allevamento in particolare). Dunque un lusso che entra in conflitto con l’assicurazione dell’uso agricolo dopo quello umano come sancisce art.28 Legge n.36 del 5 gennaio 1994, oltre a contribuire al processo di desertificazione. Infatti, l’abbattimento del manto vegetazionale esistente, l’eccessivo trattamento chimico del terreno di un campo da golf possono essere all’origine del processo di desertificazione. (Conferenza delle Nazioni Unite svoltasi a Rio De Janeiro nel 1992)

Altro rischio ambientale ancora più insidioso, soprattutto per noi pugliesi, è la salinizzazione delle falde acquifere che si determina quando non viene utilizzata l’acqua di acquedotti o dighe e si utilizzano pozzi, trascurando che le trivellazioni per pozzi sono causa diretta del fenomeno di salinizzazione in particolare nella falda nelle zone costiere. Un esempio in Puglia, è il campo che sorge vicino al Parco Naturale delle Cesine (Acaya Golf Club) dove l’abbassamento della falda di acqua dolce è all’origine della salinizzazione delle acque del Parco (Regione Puglia, Golf e Ambiente).

Infine c’è da rilevare l’assenza della valutazione Costi/Benefici. Alla sottrazione di terreno agricolo e forestale, alla distruzione del paesaggio naturale con bonifica di aree umide per creare campi da gioco, laghi artificiali, etc., al rischio ambientale, non corrisponde una redditività immediata. Svolgendo una sommaria indagine sulla produttività dei golf club, ci si accorge che questi impianti si sono rivelati un fallimento. Se infatti l’investimento necessario per la realizzazione di un nuovo campo da golf (18 buche) si aggira mediamente intorno ai 5 milioni di euro e la gestione può essere stimata in almeno € 300.000 l’anno, il lungo tempo di recupero del capitale costituisce un alto rischio per l’investimento, che in tempi di crisi come quella che stiamo attraversando è quanto meno inopportuno, ma l’arcano si svela se si legano i percorsi golfistici ad operazioni immobiliari, spesso legate a successive speculazioni edilizie a ridosso dei centri abitati. A Toritto (Bari), per esempio, fu presentato nel 2003 da un gruppo di imprenditori un progetto mediante lo strumento degli accordi di programma che, assieme al golf, prevedeva 250 ville, torre panoramica, albergo da 300 posti, sala conferenze da 600 posti, ristorante, piscine, beauty farm, campi da calcio, tennis, etc. Il tutto nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Sito d’Interesse Comunitario e Zona di protezione speciale.

In base a queste motivazioni il Movimento 5 Stelle chiede che venga sospesa e rigettata la proposta di legge in oggetto in difesa del territorio e del suo paesaggio e a beneficio delle economie tradizionali agricole e turistico-naturalistiche.



Movimento 5 Stelle – Polignano a Mare
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3 agosto 2012


Diritto di replica n. 2


Gentile Redazione,

è vero che il giornalismo versa in condizioni pietose, con gente che scrive a € 5 per articolo (poveracci!), ma i responsabili di un giornale hanno il dovere (oltre che evitare errori raccapriccianti dovuti a forme di semi-analfabetismo di ritorno, ma anche di andata. Un correttore di bozze non ce l'avete?) di seguire le vicende di cui trattano con professionalità e con cognizione di causa.
Il fatto è questo: nell'articolo pubblicato su faxonline.it dal titolo “Bilancio, domani si ufficializza il raddoppio delle tasse. Tacciono i 'grillini'?” dite testualmente “In tutto questo si registra il silenzio innaturale dei cosiddetti grillini”. È una vera falsità, dovreste almeno conoscere quello che pubblicate!

Su Fax n. 29 del 21.07.2012 a pagina 18 si legge: "Bilancio, si teme una pioggia di tasse". Nell'occhiello superiore: "A dare l'allarme è il Movimento 5 Stelle che chiede all'Amministrazione di confrontarsi coi cittadini".
In questo articolo, che voi avete pubblicato, in tempi non sospetti abbiamo denunciato già la possibilità concreta di un bilancio a proprio uso e consumo, senza trasparenza alcuna e partecipazione zero. Abbiamo inviato l'articolo, presente anche sul blog (Il bilancio comunale, questo sconosciuto), a tutte le testate giornalistiche il 6 luglio 2012, voi tempestivamente ne avete pubblicato un sunto il 21 luglio 2012.
La storia ha qualcosa di Kafkiano perché noi il 20 luglio abbiamo inviato a tutte le testate un altro articolo in cui abbiamo trattato dell'aumento dell'addizionale Irpef, presente sempre sul blog (Aumento delle tasse in vista: cosi fan tutti!). Tale articolo è stato pubblicato anche su tutti i giornali locali mentre voi pubblicavate l'articolo precedente.
Sulla stessa tematica abbiamo rilasciato un'intervista a Canale 7 andata in onda il 20 luglio 2012.
Tra il primo e il secondo articolo, c'è anche quello in cui abbiamo paventato l'eventuale introduzione della tassa di soggiorno (Tassa di soggiorno).

Tutto questo significa stare zitti? Siamo stati i primi sui mezzi di comunicazione ad interessarci della questione tasse.

In sintesi vogliamo dire che se vi interessa conoscere le attività del MoVimento 5 Stelle (e non dei Grillini!) fate un piccolo sforzo informandovi sul blog, o anche contattando qualcuno di noi che sarà sempre disponibile a fornire informazioni con simpatia e cordialità.


Sempre pronti a collaborare,

MoVimento 5 Stelle
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Diritto di replica n. 1


Gentile Redazione,

in merito all'articolo pubblicato il 28 luglio 2012 sul settimanale Fax n. 30 a pag. 10, ci sentiamo in dovere di fare alcune rettifiche.
  1. Il ritardo con cui la Polizia Municipale ci ha risposto non è dovuto al fatto che non riusciva a recapitare la nota di riscontro all'indirizzo da noi fornito, ma semplicemente perché quella nota non è stata mai inviata. Siamo stati contattati per andare a ritirare di persona il riscontro alla nostra richiesta, ci è stato consegnato ma non si trattava di una raccomandata.
    È vero che una raccomandata inviata non ci è stata recapitata ma si trattava di tutt'altra cosa, riguardava infatti una richiesta di occupazione di suolo pubblico per tenere un banchetto informativo. Abbiamo più volte detto al Comando che invece di spedire le raccomandate possiamo passare noi a ritirarle, ovviamente dopo essere stati avvisati via email, perché non vogliamo pesare sulle casse del Comune. Questa modalità gratuita, velocissima ed in uso dappertutto da oltre vent'anni, sembra però per l'Amministrazione & C. qualcosa di diabolico da evitare.
  2. Per quanto riguarda l'accesso agli atti noi non faremmo tante richieste, se come previsto e come promesso, tutti gli atti fossero pubblicati online. Ci teniamo a sottolineare che le nostre richieste di informazione ad altri Comuni italiani da nord a sud, vengono soddisfatte puntualmente ed in maniera esauriente. Da noi, invece, per ogni legittima esigenza bisogna prepararsi ad una guerra. In questo modo il rapporto amministratori-amministrati va verso il degrado e l'insofferenza. Ne fanno le spese tutti, dal Sindaco all'ultimo nato, passando dal mostro della burocrazia e dei suoi protagonisti.
    Il Movimento 5 Stelle di Monopoli ha fatto le nostre stesse richieste in merito alla Bandiera Blu ed ha ricevuto in pochi giorni copia cartacea di tutti i moduli del questionario.
  3. Ora sentite questa: "come si fa ad ottenere 5 Bandiere Blu su 5 è anche merito di come sono stati fatti gli atti e mandarli in giro vorrebbe dire esporli al rischio che qualcuno ce li copi". Non sappiamo se ridere o piangere di fronte a tale affermazione. Magari lo facessero, migliorerebbe la situazione ambientale e la qualità della vita in altri Comuni (o qualcuno pensa che quelle carte è meglio non farle vedere per altri motivi?). Invece di essere fieri dell'ottenimento della Bandiera Blu e di collaborare con altre Amministrazioni per raggiungere gli stessi risultati, ci isoliamo credendo di vivere in un'isola felice (sic!). Siamo in piena globalizzazione ed il Comune di Polignano invece ritiene che non debba avere rapporti nemmeno con i confinanti.

Segue l'articolo pubblicato su fax

 

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