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28 aprile 2016


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Il rimedio alla moria dei tabelloni

Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani o stranieri per migliorare la qualità della vita dei cittadini



Tutti sanno della misteriosa moria che ha colpito i tabelloni per le affissioni di Polignano a Mare. Ne avevamo parlato circa un anno fa evidenziando come, su un totale di 25 tabelloni, solo 12 sono quelli ancora in vita. Tutto ciò, ovviamente, comporta un danno per i polignanesi sia perché il comune incassa meno soldi e sia perché c'è un evidente deficit informativo per i cittadini stessi. Avevamo calcolato in circa 7.000 euro annui il danno economico ricevuto per le casse del Comune. Una soluzione, però, ci sarebbe e viene proprio dal riuso di materiale inutilizzato.

BLU - 23.04.2016


Ci riferiamo, in particolare, alle vecchie plance utilizzate per l'ormai soppressa propaganda elettorale indiretta. Si sa, infatti, che il Governo Letta con legge n.147 del 27.12.2013 (legge di stabilità 2014), ha abolito la propaganda elettorale indiretta, per cui quelle plance sono oggi inutilizzate e – si spera – conservate in chissà quale scantinato del Comune. Un esempio concreto di “rifiuto virtuoso”, per cui, sarebbe proprio quello di ri-utilizzare quei circa 200 mq di plance per ristabilire i tabelloni in tutto il paese. In un sol colpo avremmo tre vantaggi: economico, informativo e ambientale. Sarà in grado l'Amministrazione Vitto di fare almeno ciò? Ai polignanesi l'ardua sentenza...


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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25 marzo 2016


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Le carte delle uova di Pasqua diventano aquiloni

Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani per migliorare la qualità della vita dei cittadini


La Pasqua è sinonimo (ovviamente sul versante culinario) di uova di cioccolato: colorate, gustose e divertenti. Una volta apprezzata la qualità, la dolcezza nonché la sorpresa delle uova però, è importante sapere che, purtroppo, la carta colorata che avvolge il classico dolce pasquale non è riciclabile, per cui finisce nell’indifferenziato e, dunque, in discarica. Nell’attesa che le aziende produttrici si evolvano producendo un imballaggio più eco-sostenibile, tutti noi cittadini possiamo fare la nostra parte non gettando le carte nella spazzatura ma riciclandole per realizzare, ad esempio, bellissimi ciondoli da collana, orecchini o dei portachiavi. O ancora realizzando dei coloratissimi aquiloni per far giocare i nostri bambini. Un ulteriore utilizzo è in agricoltura, dove appendere agli alberi un foglio di questa carta potrà essere funzionale come deterrente per le gazze ladre che attaccano le coltivazioni. Basta solo un po' di manualità ed un pizzico di fantasia. Non vi soddisferà quanto il cioccolato ma, forse, vi aiuterà a smaltirlo.

BLU 26.03.2016


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15 febbraio 2016


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Il vuoto a rendere è legge

Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani o stranieri per migliorare la qualità della vita dei cittadini

Prende il via la sperimentazione nazionale sul vuoto a rendere. Grazie all’impegno del M5S, delle associazioni ambientaliste e di imprenditori e Sindaci virtuosi, sarà possibile ridurre i rifiuti e attivare una vera e propria economia circolare. Con “vuoto a rendere” si intende che una volta svuotato il contenitore, questo deve essere reso al fornitore così che possa essere riutilizzato: indubbi sono i vantaggi per l’ambiente e per il portafoglio. La proposta originaria del M5S, a prima firma del deputato Stefano Vignaroli, era coraggiosa, innovativa e virtuosa.

BLU - 16.02.2016


La norma definitiva, contenuta all'interno del collegato ambientale, pur essendo uscita depotenziata rispetto a quella 5 Stelle, segna comunque un primo passo nella giusta direzione. Perché il vuoto a rendere diventi realtà e il nostro Paese sia sempre più green, il Movimento 5 Stelle attiverà nei prossimi mesi una campagna trasversale e propositiva per coinvolgere associazioni ambientaliste, Comuni Virtuosi, imprenditori e operatori innovativi, per far sì che la proposta operativa di sperimentazione sia attuata in maniera seria e rappresenti il volano di un grande progetto per modernizzare il Paese e l'economia tutelando ambiente, salute e creare nuovi posti di lavoro. Il tempo dell'usa e getta è finito, è ora di avviare quello del riuso affinché i nostri rifiuti diventino… virtuosi.


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27 gennaio 2016


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Riusa il disuso

Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani o stranieri per migliorare la qualità della vita dei cittadini

 

I dati diffusi da Ofcom, l'Autorità inglese per le telecomunicazioni, dimostrano che gli italiani controllano il telefonino tutto il giorno, da appena svegli a poco prima di dormire e sono sempre sui social network. Questa, che per alcuni può essere vista come una vera e propria dipendenza, in realtà può essere un'opportunità. Un esempio pratico? Facebook è utilizzato per diminuire la produzione di rifiuti e favorire il riciclo degli oggetti. Basta infatti iscriversi al gruppo “Te lo regalo se te lo vieni a prendere” per poter scambiare gratuitamente cose andate in disuso per alcuni ma che possono essere utili per altri. È un’idea semplice e pratica che si appoggia su gruppi Facebook per creare connessioni tra le persone interessate. Al momento si contano oltre 500.000 persone collegate tramite Facebook e centinaia di gruppi collegati che hanno replicato l'idea in Italia e tra questi c'è anche Polignano. Cosa aspettate? Iscrivetevi e regalate tutto ciò che non usate più: portafoglio e ambiente ringrazieranno.

BLU 22.01.2016



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11 novembre 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Outlet dell'elettrodomestico

Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani o stranieri per migliorare la qualità della vita dei cittadini



Cosa può fare un polignanese quando deve buttare il vecchio frigorifero o lavatrice o qualsiasi altro elettrodomestico? Sostanzialmente ha quattro opzioni: regalare il vecchio apparecchio, se funzionante, a qualcuno; renderlo al negoziante al momento dell’acquisto del nuovo (anche se sono pochi coloro che adottano questa buona pratica nonostante sia imposta da una direttiva europea); chiamare il “ritiro ingombranti” che dopo appena 30 giorni (se si ha fortuna) ritirerà l’elettrodomestico da sotto casa vostra oppure abbandonarlo incivilmente sul ciglio di qualche strada (pratica che purtroppo troppo spesso è in uso a Polignano, a causa della pessima gestione dei rifiuti messa in campo dall’Amministrazione). In realtà, ci sarebbe anche una quinta opzione: ovvero quella di portare il vecchio elettrodomestico ad un ecocentro di raccolta. Ma, per volontà “superiore”, i polignanesi da questo punto di vista sono molto sfortunati dato che l’ecocentro non è mai stato realizzato.
Diversa sorte tocca, invece, ad un abitante di Camerata Picena, in provincia di Ancona. Nel comune marchigiano, infatti, i cittadini vedono ritirarsi il vecchio elettrodomestico al momento della consegna del nuovo. Gli elettrodomestici rotti, ma riutilizzabili se rigenerati, finiscono nel primo outlet di elettrodomestici usati e garantiti. Nell’outlet, infatti, è possibile trovare lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie ricondizionati, ovvero riparati e disponibili a essere riutilizzati.
L’outlet dell’elettrodomestico è una risposta, tutta vantaggiosa, al recepimento della direttiva europea che prevede il ritiro dei vecchi elettrodomestici al momento della consegna dei nuovi. Si tratta di una rilevante esperienza di economia circolare dove apparecchiature destinate una volta alla discarica adesso tornano in commercio. Insomma, un altro buon esempio di “rifiuto virtuoso” che fa bene all’ambiente ed al portafoglio.


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12 ottobre 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Le scorza anti dolore

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La stagione calda è appena passata e quest'anno Apollo ha messo a dura prova la resistenza di tutti i polignanesi. Per trovare un po' di sollievo dalla stretta del caldo, molti hanno consumato litri di limonata fresca. Ma delle scorze cosa ne hanno fatto? Nel migliore dei casi sono state utilizzate come compost oppure alcuni hanno seguito i consigli dati in questa rubrica in una precedente puntata o ancora sono andati a finire nella pattumella dell'umido. Oggi vogliamo suggerire ai lettori un altro importante uso delle scorze di limone. Queste, infatti, possono essere utilizzate per le articolazioni doloranti e quindi dare sollievo a gambe e braccia. Non ci credete? Mettete la scorza di due limoni in una caraffa e riempitela di olio di oliva. Chiudetela e lasciatela riposare per 2 settimane. Dopo questo tempo mettete dell'olio d'oliva su una garza pulita e coprite con la garza l'articolazione dolorante. Coprite la garza con un sacchetto di plastica e coprite il tutto con una sciarpa di lana. Consigliamo di applicare il trattamento la sera in modo da poterla lasciare per ore in modo che apporti i benefici effetti desiderati. Provare per credere.


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25 settembre 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": 'Ah, che bell'o... tè

Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani o stranieri per migliorare la qualità della vita dei cittadini



Molti italiani, ormai, hanno sostituito il latte mattutino con una buona tazza di tè. Cosa fare però delle bustine dopo l'infusione? Certamente non vanno gettate dato che possono essere utilizzate per molti altri scopi. Ad esempio se hai una scottatura, un livido o una puntura d'insetto, prova a metterci sopra una bustina del tè ancora umida. Probabilmente il problema sparirà! Ci sono altri modi di 'riciclare' le bustine del the: concimare (basta metterle nel terreno), assorbire gli odori (provate a metterle nel frigo in una ciotolina) o per sgonfiare le occhiaie (basta metterle fresche sugli occhi). Insomma, da oggi la pausa per il tè potrebbe durare più del normale. Buon riciclo.


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28 luglio 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Tanti gusci tanti usi

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Due settimane fa abbiamo visto come poter riutilizzare i contenitori delle uova. Oggi, invece, come annunciato, ci occuperemo di come riutilizzare i gusci delle uova. Il loro riuso principale ed ottimale sarebbe quello di utilizzarli come fertilizzante naturale, in quanto ricchi di calcio. Si decompongono in fretta e, per questo, non hanno bisogno di essere sbriciolati. Inoltre, non devono essere sterilizzati perché basta metterli nel suolo. Possono essere utilizzati per nutrire gli uccelli, dato che si possono sbriciolare ed unire al mangime facendoli prima sterilizzare in acqua bollente. Possono essere utilizzati, anche, come vasetto per far germogliare delle piantine. Basta riempirlo di terriccio umido e, quando sarà il momento, metterle nel terreno. Insomma, oggi abbiamo imparato a riciclare anche i gusci delle uova: per tuorli e albumi, invece, la nostra pancia sa benissimo come fare.


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1 luglio 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Non buttate quei cartoni!

Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani o stranieri per migliorare la qualità della vita dei cittadini



Ogni anno in Italia vengono consumate 12 kg pro capite di uova. Circa 200 a testa. Questo quantitativo, però, sale se si tiene conto di quelle consumate attraverso dolci, salse, pasta e creme. Se delle uova, quindi, sappiamo benissimo cosa farne, dei contenitori, che siano di cartoni o di plastica, spesso ce ne disfiamo buttandoli nella spazzatura. Ed è qui che commettiamo un grosso errore perché proprio i contenitori delle uova possono essere molto utili per molte altre cose. Un esempio? Possono essere utilizzati come porta oggetti oppure come vasetti per la semina. Possono essere tranquillamente trasformati in una tavolozza per dipingere ecologica e pratica, con un colore per ogni vaschetta. Possono essere utilizzati come stampo per cubetti di ghiaccio. Ma se tutte queste idee vi sembrano originali allora quest'ultimo riutilizzo vi stupirà. Infatti, i cartoni portauova possono essere riutilizzati come cartoni portauova!
Se vi piace lo shopping al mercato degli agricoltori, salvate i vostri vecchi cartoni delle uova e riutilizzateli per la destinazione d'uso originale: il trasporto delle uova. I contadini locali, sicuramente vi ringrazieranno poiché risparmieranno il costo del confezionamento ed avrete fatto anche una buona azione per il pianeta. Anche questa settimana abbiamo dimostrato come nulla si butta, ma tutto si ricicla. Ah, se vi viene in mente di fare un bel dolce con le uova, non buttate i gusci nella spazzatura, tra due settimane vi diremo come potrete riutilizzarle. Nel frattempo, buon appetito.


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16 giugno 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": La pelle? Proteggiamola con le bucce di pomodoro

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Il pomodoro, seppur entrato relativamente tardi - rispetto agli altri ortaggi importati dalle Americhe - nella cucina italiana, è divenuto un alimento base della dieta mediterranea. Le sue proprietà, però, non si limitano solo all’uso alimentare: del pomodoro, infatti, come per molti altri alimenti, non si butta via niente. Le donne saranno liete di leggere che gli scarti delle bucce di pomodoro possono rivelarsi ottimi alleati per la pelle. Secondo le innovative ricerche di Iean Pol Vigneron dell’Università di Namur, infatti, le bucce dei pomodori possono essere un’ottima protezione dai raggi UV. Le bucce di pomodoro sono scarti che possono essere facilmente recuperati dalla produzione di salsa di pomodoro o di ketchup. Basterà lavorare gli scarti per dare vita a creme solari ad alta protezione, che non contengono biossido di titanio. Ecco l’ennesima dimostrazione di come uno scarto diventa risorsa e può creare posti di lavoro. Visto l’arrivo della bella stagione, diamoci da fare per proteggerci dal sole.


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26 maggio 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Le noci energizzanti

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Le noci, si sa, rientrano a pieno titolo tra gli alimenti utili per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo ed il rischio cardiovascolare, purché siano inserite nel contesto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano. I gusci delle noci, però, spesso vengono buttati via perché considerati scarto. Ed è proprio qui che cadiamo in errore. I gusci delle noci, infatti, vengono riutilizzati in California per produrre elettricità e per fertilizzare le piante. Accade, in particolare, nella fattoria “Dixon Ridge farms” a Sacramento. E l’idea è stata anche rilanciata da Yale climate connections on-line come una delle soluzioni che, grazie alla trasformazione dei rifiuti in energia, possono aiutare a contrastare i cambiamenti climatici. Per l’essiccazione delle noci, è stato pensato di impiegare un sottoprodotto della noce presente in abbondanza: il guscio. Bio-max, un generatore, ha trasformato i gusci di noce in biogas pulito e, così, la fattoria produce “più energia di quella di cui ha bisogno e vende l'elettricità in eccesso alla rete”. E ancora: il calore dei forni viene usato per asciugare le noci raccolte, e lo scarto dei gusci può essere venduto o usato come fertilizzante per nuovi alberi che una volta cresciuti contribuiscono a loro volta ad assorbire CO2. Insomma, ogni oggetto di scarto può diventare una risorsa e questa ne è un’ulteriore riprova.


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12 maggio 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Dalle patate nascono rose

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Come tutti i lettori ben sanno, due prodotti che a Polignano certamente non mancano sono le patate e la fantasia. È proprio dall'unione delle due che, infatti, si possono fare cose innovative come questa che state per leggere. A molte lettrici crediamo sia capitato di aver visto, magari presso un'amica, una rosa bellissima e di averla desiderata a tutti i costi. Bene, è possibile moltiplicare quella rosa in casa vostra proprio grazie alle patate. Non ci credete? Provate per credere.
Basta tagliare un pezzo di 10 cm dalla cima del cespuglio della rosa dando al taglio un angolo di 45 gradi. Successivamente bisogna creare un foro profondo 4/5 centimetri in una patata e inserire la talea della rosa. Della patata va tagliata la parte inferiore in modo orizzontale per poi posarla in un vaso con terriccio in modo che la parte superiore del tubero sia almeno un centimetro sotto terra. Ora basta posizionare il vaso in un luogo caldo e lontano dalla luce diretta del sole ed irrigare di volta in volta in attesa che le radici si saranno formate dalla talea.
Ovviamente, per far ciò, è bene utilizzare patate che sono destinate al rifiuto. Utilizzare quelle commestibili sarebbe uno spreco. Ed ecco che, come per magia, un altro rifiuto diventa...virtuoso.


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29 aprile 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Le carte delle uova di Pasqua diventano aquiloni

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La Pasqua è passata da appena tre settimane ma molto probabilmente alcuni potrebbero ritrovarsi ancora qualche pezzo di uova di cioccolato, qualche carta colorata o qualche base su cui poggiava l'uovo. È importante sapere che, purtroppo, la carta colorata che avvolge il classico dolce pasquale non è riciclabile, per cui finisce nell’indifferenziato e, dunque, in discarica. Nell’attesa che le aziende produttrici si evolvano producendo un imballaggio più eco-sostenibile, tutti noi cittadini possiamo fare la nostra parte non gettando le carte nella spazzatura ma riciclandole per realizzare, ad esempio, bellissimi ciondoli da collana, orecchini o dei portachiavi. O ancora realizzando dei coloratissimi aquiloni per far giocare i nostri bambini. Un ulteriore utilizzo è in agricoltura, dove appendere agli alberi un foglio di questa carta potrà essere funzionale come deterrente per le gazze ladre che attaccano le coltivazioni. Basta solo un po' di manualità ed un pizzico di fantasia. Non vi soddisferà quanto il cioccolato ma, forse, vi aiuterà a smaltirlo.


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23 aprile 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Graffi ai mobili? Riparali con il caffè!

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Qualche settimana fa abbiamo visto come vengono coltivati funghi shitake dai fondi di caffè in più di 20 città in tutto il mondo. Un alimento di alta qualità privo di colesterolo e di acidi grassi saturi. Gli usi dei fondi del caffè, però, non finiscono mica qui. È possibile, infatti, utilizzarli per riparare i graffi dei mobili in modo del tutto naturale ed ecosostenibile. Come fare? Semplice.
Conservate i fondi del caffè e poneteli in una ciotola. Versate qualche goccia d’acqua e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo, una specie di tintura naturale. Con un piccolo pennellino intingete il composto e passatelo sui graffi. Lasciate asciugare e se ritenete opportuno ripassate ancora una volta, fino ad ottenere il colore desiderato. Potete utilizzare anche un cotton-fioc.
Visto? Niente è scarto, tutto può essere riciclato e riutilizzato. Ovviamente il composto ‘guarisce’ i graffi dei mobili in legno scuro. Buon restauro!


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30 marzo 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Non buttate quel calzino!

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Dite la verità, quante volte vi è capitato di trovare un calzino spaiato e di non sapere dove è finito l'altro? Niente paura, come cantava Vinicio Capossela, molto probabilmente un giorno si ritroveranno nel loro paradiso “uniti e vicini”. Oggi, intanto, quel calzino spaiato potrebbe essere ancora utile ed avere un'altra nobile vita anziché diventare rifiuto. Non ci credete? Provate ad infilare le mani fino agli avambracci e ad accarezzare le foglie delle piante che avete in casa. Sarà la maniera più delicata per spolverarle. Oppure potete bagnarli con aceto e pulire tende e tapparelle, o ancora riempirli di lavanda e profumare l'armadio o la cassettiera. Ma gli usi non finiscono qui! Infatti potete utilizzarli all'estremità di un bastone per pulire i soffitti o per pulire i battiscopa o ancora per lucidare i mocassini. Insomma, prima di buttarlo nel cassonetto, quel calzino spaiato può realmente tornare a... miglior vita.


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16 marzo 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Trita e ritrita il rifiuto diventa virtuoso

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Quante volte abbiamo visto buttare i rifiuti nel lavandino nei telefilm americani? Ovviamente si trattava di rifiuti organici e tutti ci siamo sempre chiesti dove andavano a finire. Molto semplicemente diventavano biomassa e fertilizzanti. Come è possibile tutto ciò? Grazie ad una invenzione nata nel 1927 e cioè il tritarifiuti domestico o meglio il “dissipatore di rifiuti alimentari”.
Se pensiamo che la frazione umida dei rifiuti rappresenta in media nazionale circa il 25% del totale per una famiglia, non possiamo non dare a questi rifiuti una seconda vita molto più nobile come la trasformazione in concimi. Una soluzione valida ed efficace e che permette di gettare nel lavandino tutto quello che finirebbe nel contenitore dell’umido (verdura, avanzi di cibo, ossa, gusci d’uovo…).
Si installa sotto al lavandino, si collega al normale scarico ed è grande quanto una pentola a pressione. È pericoloso? Assolutamente no. Non ha lame come un frullatore, ma un cilindro alto 4 cm con la faccia interna “a grattugia”: sul fondo, non raggiungibile con le mani a meno di non infilarle oltre il polso, c’è un disco con due martelletti mobili.
In Italia è legale e non ha effetti negativi sulla depurazione delle acque anzi, a detta di Paolo Battistoni, docente di Chimica all’Università politecnica delle Marche, “le arricchisce di materiale organico polverizzato, ottimo per alimentare i depuratori. Il danno vero lo fanno, semmai, detersivi e prodotti chimici che finiscono negli scarichi”. Insomma, “tritare” i rifiuti non è mai stato così utile e avviare una sensibilizzazione sarebbe molto vantaggioso sia dal punto di vista ambientale che economico. La città di Philadelphia, infatti, ha raggiunto il suo obiettivo riducendo di oltre 19.000 tonnellate il “peso” della gestione dei rifiuti alimentari con un risparmio economico di oltre un milione di dollari.


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23 febbraio 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Coltivare funghi dai fondi di caffè

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Siete assidui bevitori di caffè? Proprio non riuscite a rinunciare a quell’aroma e sapore intensi? Beh non ci sarebbe nulla da meravigliarsi dato che la gustosa miscela è tra i prodotti più consumati dalle famiglie italiane. Nel nostro Paese, infatti, si consumano in media 6 Kg di caffè a persona ogni anno: l’equivalente di circa 3 tazzine al giorno pro-capite. C’è chi preferisce prepararlo in casa con la tradizionale caffettiera o con le cialde, chi usa il caffè solubile e chi preferisce gustarlo comodamente al bar.
Secondo Gunter Pauli, fondatore dell’economia blu, quando beviamo il caffè consumiamo solo lo 0,2% della biomassa raccolta da un agricoltore in Kenya o Colombia. Il 99,8%, quindi, lo gettiamo via, anche se potrebbe esserci utile. Forse non tutti lo sanno, infatti, ma ci sono più di 20 città in tutto il mondo in cui questi scarti vengono utilizzati per coltivare funghi shitake, un alimento di alta qualità privo di colesterolo e di acidi grassi saturi. Grazie al caffè, quindi, sarà possibile coltivare funghi di qualità direttamente in città. Il guadagno è doppio: non si spreca il caffè e si potranno vendere i funghi ad un prezzo che è la metà rispetto a quello dei funghi che arrivano dalla Cina. Ancora un altro vantaggio? Si creano nuovi posti di lavoro in città.
Come potete vedere: la blue economy è qualcosa che va oltre l’essere green. È fare di più con quello che abbiamo a nostra disposizione. Basta entrare in quest’ottica, per comprendere che niente è scarto e tutto può essere riciclato e riutilizzato. Ah… dopo aver raccolto i funghi coltivati sugli scarti, resta comunque del materiale di scarto. Ma anche questo può essere riciclato secondo Gunter Pauli: lo scarto dello scarto è un prodotto ricco di aminoacidi che può essere utilizzato come alimento per cani e gatti, o per gli animali da cortile. E allora che dire... bevimmece ‘stu cafè!


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14 febbraio 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Via le buche dalle strade con il materiale riciclato

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Abbiamo appreso dai giornali locali che l’Amministrazione Vitto ha stanziato 56.000 euro per il rifacimento di alcune strade del paese. Cogliamo l’occasione di questa rubrica per suggerire al Sindaco Vitto di prevedere bandi di gara per riparare il manto stradale, che richiedano come condizione l’utilizzo di rifiuti da costruzione o demolizione. Una soluzione che certamente aumenterebbe di molto l’uso di materiali di scarto, sollecitandone il riutilizzo. Un bell’esempio in questa direzione viene proprio dal Comune di Roma (a guida Ignazio Marino - PD), che ha annunciato due bandi di gara per il riempimento e la riparazione delle buche che tanto fanno infuriare gli automobilisti romani. I due bandi prevedono, infatti, l’utilizzo esclusivo di prodotti provenienti dal riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione in sostituzione dei materiali inerti ottenuti da attività estrattive. Sono i primi appalti pubblici nel Comune di Roma che prevedono l’impiego esclusivo di materiali inerti riciclati. La materia prima, anche a Polignano, non dovrebbe mancare dato che troppo spesso la troviamo smaltita in maniera illegale in qualche campagna. Insomma, riutilizzare in modo diffuso questi materiali potrebbe valorizzarli e contrastarne l’abbandono illegale. In più, per il Comune sarebbe un bel guadagno: si stima, infatti, che l’uso di tale miscela cementizia consentirà all’amministrazione capitolina un risparmio economico superiore al 20% rispetto all’utilizzo dei prodotti di cava.


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23 gennaio 2015


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Menù circolare

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Questa settimana poniamo all’attenzione dei lettori la proposta dei professori e degli alunni dell’Istituto Alberghiero di Polignano, presentata in occasione dell’incontro conclusivo della Serr2014 lo scorso 18 dicembre 2014, ovvero il “Menù Circolare”. Si tratta di una modalità di preparazioni gastronomiche che mira alla riduzione dello spreco alimentare e del riuso degli avanzi di cucina. Il menù circolare, infatti, è elaborato con l’impiego di pochi ingredienti complementari alla preparazione di base, affinché si possano elaborare altri piatti al fine di conseguire non solo l’obiettivo del riuso ma anche il rispetto della fisiologia del gusto, sia nello schema “ascendente” che circolare. In pratica, per la serata, gli alunni hanno preparato un menù completo di 5 portate partendo da un piatto base: il risotto alla parmigiana. Piatto di preparazione comune alla cucina casalinga e per la cui preparazione è stato necessario l’impiego di una preparazione di base della cucina come il fondo bianco di vitello (brodo di carne). Tali elementi, hanno rappresentato la base per la realizzazione di altri quattro elaborati, finalizzati appunto alla realizzazione del menù circolare e quindi al riuso sia degli scarti di lavorazione che degli avanzi. Il menù era così composto: arancine di riso, consommé primavera, risotto alla parmigiana, crocchette di vitello, tartufi di riso. Costo totale per la preparazione € 4,31. Quindi, come dimostrato da professori e alunni, ridurre lo spreco in cucina è possibile. Per chi è interessato, sul sito dell’Istituto sarà pubblicato il menù con la scheda tecnica di produzione. Che dire, buon appetito!


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22 dicembre 2014


Rubrica "Rifiuti Virtuosi": Le proprietà nascoste delle bucce d'arancia


Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani per migliorare la qualità della vita dei cittadini.





Perché buttare le bucce d’arancia se con queste possiamo fare il bucato? Lo abbiamo già detto negli altri numeri di questa rubrica, tutti gli scarti possono essere utilizzati all’infinito. Anche gli scarti delle bucce d’arancia. Secondo Gunter Pauli, fondatore dell’economia blu e di Zeri, le bucce d’arancia contengono d-limonene, un detergente naturale in grado di rimpiazzare quasi completamente i detergenti industriali prodotti con olio di palma, la cui coltivazione in misura massificata ha comportato la distruzione di intere foreste tropicali.
Possiamo riutilizzare le bucce d’arancia, dunque, per lavare la biancheria o le nostre mani: quando ‘beviamo la spremuta possiamo anche lavare i vestiti’. Come fare? basta spremere il d-limonene dalle bucce. A sfruttare e a riutilizzare le bucce d’arancia sono già 8 stabilimenti del Brasile e un nuovo stabilimento appena nato in Messico. La soluzione è valida per tutti gli agrumi. La Blue Economy dimostra, anche con questo esempio, che tutti gli scarti non sono mai veramente scarti e possono rappresentare una grande risorsa per gli altri. In questo periodo, per contrastare l’influenza, faremo un grande uso di arance e agrumi. Riutilizziamo le bucce ed evitiamo di sprecare.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."






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