31 marzo 2018


Intervista rilasciata a "La Voce del Paese" il 28.03.2018



1) Come sono andati i primi giorni a Roma?
È sempre emozionante quando si riparte per una nuova avventura, tra vecchi amici e nuovi compagni di battaglia pronti a dare tutto, per fare gli interessi degli italiani. Con 222 deputati 112 senatori, i gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle sono il pilastro della XVIII Legislatura. Questa è la migliore garanzia di trasparenza per il popolo italiano perché le altre forze politiche, come abbiamo dimostrato in questi giorni, devono venire a parlare con noi usando i nostri mezzi di trasparenza, correttezza e credibilità. In questi giorni, abbiamo già ripreso l’operatività con riunioni ed assemblee interne per strutturare il gruppo e lavorare sui temi cardine che saranno il nucleo di proposte sui cui si lavorerà il prossimo Governo.

2) Avevate promesso nessun accordo. E invece per le presidenze delle Camere è andata diversamente. Come vogliamo chiamarla, spartizione?
Semplicemente, grazie all’ottimo lavoro di mediazione di Luigi Di Maio, si è riusciti a trovare la quadra per l’assegnazione delle presidenze delle due Camere, coerentemente col voto espresso il 4 marzo, alle due entità politiche vincitrici ovvero la coalizione di centro-destra e il M5S. In più siamo riusciti anche a imporre un metodo e un livello qualitativo diverso dal passato, rifiutando a gran voce di riabilitare Silvio Berlusconi, come fece Renzi nel 2014, ma dialogando solamente con Matteo Salvini, vero vincitore nel centro-destra, e mettendo il veto su candidati condannati o sotto processo e, quindi, non istituzionalmente degne. Come vede direttore, si tratta solamente di una giusta e degna concertazione parlamentare tra le forze più rappresentative del popolo italiano. Stiamo già cambiando la storia d’Italia imponendo un rapido salto verso la Terza Repubblica, quella dei cittadini.

3) Salvini si dice pronto a fare il premier. E Di Maio?
Il Presidente del Consiglio (che sarà indicato dal Presidente della Repubblica) deve essere espressione della volontà popolare. Il 17% degli italiani ha votato Salvini Premier, il 14% Tajani Premier, il 4% Meloni Premier. Oltre il 32% ha votato il MoVimento 5 Stelle e Luigi Di Maio come Premier. A noi non interessano le poltrone, ma è una questione di credibilità della democrazia. È la volontà popolare quella che conta, noi faremo di tutto affinché venga soddisfatta. Ci teniamo a precisare che non siamo disposti a partecipare a governi istituzionali, tecnici, di scopo o peggio ancora dei perdenti.

4) Se invece sarà Di Maio premier, ci sarà l'accordo?
Il MoVimento 5 Stelle vuole risolvere i problemi degli italiani, come abbiamo detto in campagna elettorale. Per farlo siamo disponibili a parlare con tutti dei temi e definire una volta per tutte come realizzare quello che gli italiani hanno chiesto con il voto del 4 marzo, cioè un governo di cambiamento. Il primo passo verso il cambiamento è stata l’elezione di Roberto Fico a Presidente della Camera con oltre i 2/3 dei voti, pur mancando circa una sessantina di voti di Forza Italia. Roberto, appena eletto, ha deciso di non cambiare le sue abitudini e di rinunciare all’indennità mensile aggiuntiva di oltre 4.000 euro: è stato il primo Presidente della Camera a farlo ed è un grande orgoglio per tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle. Ma, soprattutto, ha tenuto un discorso d’insediamento molto toccante con cui ha invitato tutti noi deputati a “superare l’espressione migliore di noi stessi”. Il Presidente Fico si è impegnato a difendere il Parlamento da chi cerca di influenzarne i tempi e le scelte a proprio vantaggio personale. Solo con un lavoro indipendente delle Camere, infatti, potremo dare vita a leggi di qualità. L’obiettivo sarà quello di perseguire l’interesse generale per infondere fiducia nei cittadini verso le Istituzioni. Il cambiamento, infatti, inizia dal fare scelte che riguardano il bene di tutti e non solo di una piccola parte ed è per questo che la priorità, anche per dare un segnale agli italiani, sarà quella di tagliare i privilegi del mondo politico senza che ciò significhi tagliare i costi della democrazia. La Camera sarà sempre più aperta ai cittadini: dal dare tempi certi alla discussione delle proposte di iniziativa popolare all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali per un maggior coinvolgimento dell’elettorato.
La settimana prossima, poi, inizieranno le consultazioni del Presidente della Repubblica. Prima che inizino le convocazioni dei gruppi, il MoVimento 5 Stelle incontrerà tutte le forze politiche con l’obiettivo di vedere chi è interessato a risolvere i problemi degli italiani e chi invece passa il tempo a pensare alle beghe interne dei partiti o delle coalizioni. Ci aspettiamo responsabilità da parte di tutti e siamo molto ottimisti.

5) Una volta a Roma, cosa potrete fare in questi cinque anni per la nostra Polignano? Arriveranno finanziamenti e vantaggi?
Come recita la Costituzione “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione” e non esclusivamente il territorio di elezione. Ma naturalmente, come abbiamo fatto negli ultimi 5 anni, continueremo ad occuparci anche dei problemi che riguardano Polignano segnalando tutte le occasioni e le opportunità che l’Amministrazione dovrebbe cogliere. Un lavoro portato avanti con costanza e impegno dalla nostra portavoce, la consigliera comunale Maria La Ghezza (M5S) sebbene spesso sia costretta a scontrarsi con una politica che antepone la bandiera di partito agli obiettivi dei cittadini. La maggior parte del lavoro, però, ci auguriamo di farla per il bene dell’intera nazione, innestando quelle riforme e quei cambiamenti che sono attesi da ormai più di 30 anni.

6) Una volta al governo, quali sono i primi passi del programma?
È fondamentale tagliare i costi ed i privilegi della politica, utilizzando le risorse per affrontare quelli che sono stati i temi chiave della campagna elettorale: contrasto alla disoccupazione, abbassamento delle tasse e sicurezza. Tutte le forze politiche ne hanno parlato: ora è giunto il momento di mettere in pratica le promesse, passando dalle parole ai fatti, individuando una convergenza su questi temi in modo da far partire l’azione di Governo.

VDP - 30.03.2018



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."