28 novembre 2015


Università: la campagna per abbassare le tasse approda a Bari


Dal Parlamento, la lotta del M5S a favore di un sistema universitario più equo si sposta nelle piazze italiane. Lunedì mattina, 30 novembre, dalle ore 9.00, attivisti e portavoce 5 Stelle saranno in piazza Cesare Battisti, presso l’Ateneo di Bari, per raccogliere le firme per richiedere una diminuzione della tassa d’iscrizione all’università soprattutto per le fasce medio-basse, l’istituzione per legge di una No Tax Area che preveda l’iscrizione gratuita per gli studenti al di sotto di un determinato reddito, un limite massimo di tassazione totale per ogni ateneo, sanzioni a carico delle università che non rispettano la normativa.
Idee di riforma contenute all’interno di una proposta di legge presentata dal M5S in Parlamento ad inizio Legislatura, ma boicottata dalla maggioranza PD. L’Italia, infatti, ha uno dei sistemi di tassazione universitari più costosi. Nel nostro Paese meno di uno studente su dieci riceve un contributo pubblico o privato per frequentare l’università. Mentre gli iscritti costretti a pagare in Italia sono pari all’88,5%, infatti, in Spagna e in Francia questa percentuale scende rispettivamente al 70% ed al 65%. Addirittura nessuna tassa, invece, è prevista in Germania, Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Austria, Scozia e Grecia. Una elevata tassazione che, di fatto, disincentiva il proseguimento degli studi soprattutto se rapportato alle spese economiche che le famiglie italiane, oggi giorno, devono affrontare. Dati confermati dall’OCSE che parla di appena il 42% dei giovani italiani che prosegue dopo le superiori: la minore quota d’iscrizione dopo il Lussemburgo e il Messico.
Proprio per invertire questa tendenza, i parlamentari M5S hanno lanciato il sito www.universita5stelle.it, un nuovo spazio attraverso il quale è possibile approfondire argomenti sul mondo universitario e condividere iniziative, come appunto la petizione che mira a rendere più equo ed accessibile un sistema che oggi presenta aspetti fortemente discriminatori.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."