19 settembre 2016


Piano di Zonizzazione: incompetenza o opportunismo?


Ricordate l’antenna della compagnia telefonica Vodafone che spuntò all’insaputa di tutti, Amministrazione compresa, in Via A. Magnesi? Quell’episodio fece già scatenare la rabbia dei polignanesi che vissero la vicenda come una mancata tutela della propria salute. Immaginate cosa si sarebbe scatenato se oltre a ciò avessero saputo che l’incapacità delle Amministrazioni Bovino, prima, e Vitto, poi, ha fatto perdere alle casse del Comune più di 430.000 euro.
Raccontiamo i fatti. Nel 2005, l’Amministrazione Di Giorgio incaricò un tecnico per redigere un “Piano di installazione comunale”. Nel 2007 il commissario prefettizio, con una delibera di consiglio, dotò il Comune di Polignano di un “Piano di Zonizzazione Elettromagnetica (PZE)”. Il piano prevedeva l’installazione di 4 antenne di telefonia mobile in altrettanti siti pubblici. Questo avrebbe comportato un maggiore introito per le casse comunali dovuto alla riscossione dei canoni di affitto. Peccato, però, che quel piano sia rimasto nei cassetti dell’Amministrazione Bovino e quindi inapplicato.

FAX - 17.09.2016


Cosa ha fatto l’Amministrazione Vitto insediatasi successivamente? Esattamente la stessa cosa, ovvero concretamente nulla. Dopo aver lasciato nel cassetto il piano del 2007, nel 2013 ha incaricato un tecnico per redigere un nuovo piano il quale è stato consegnato agli uffici a dicembre 2015. Il nuovo piano prevede che delle 14 antenne installate sul suolo di Polignano, ben 5 vadano spostate su suolo comunale. Queste antenne si andrebbero così ad aggiungere alle 2 che già sono su suolo comunale ed alle 2 che sono su suolo delle Ferrovie dello Stato. In totale, quindi, si avrebbero 5 antenne su suolo privato, 7 su suolo comunale e 2 su suolo delle Ferrovie. Peccato, però, che anche questa volta il piano sia rimasto inapplicato apportando così un danno alle casse comunali. È vero, oggi i canoni di affitto si sono quasi dimezzati, però perché Vitto rinuncia ad incassare circa 6.000 euro per antenna che moltiplicato per i 5 siti fanno la bellezza di 30.000 euro annui? Se poi consideriamo che in un sito ci possono essere più impianti di diverse compagnie allora gli introiti per il comune potrebbero salire ulteriormente. Quei soldi, come recita il regolamento regionale 14/06, dovrebbero essere utilizzati nello stesso settore per una rete di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici.

Le domande, però, che tutti i polignanesi lecitamente si pongono sono: perché Bovino e Vitto non hanno attuato il piano di zonizzazione spendendo solo soldi pubblici per la redazione? Si sarà trattato solo di incapacità amministrativa? Il dubbio che a noi ed a tutti i polignanesi sorge, è che entrambe le Amministrazioni abbiano perseguito interessi privati anziché pubblici. Applicare il piano, infatti, avrebbe comportato un “danno” economico per i soliti “amici degli amici” ed un vantaggio per le casse comunali quindi per tutti i polignanesi. Ora, in aria di campagna elettorale, Vitto difficilmente attuerà il piano di zonizzazione. Certamente non vorrà da una parte inimicarsi eventuali “portatori di voti” e dall’altra rinunciare all’uso di uno strumento di “avvertimento”.
Insomma, la solita vecchia politica tutta a favore di pochi e mai nell’interesse di tutti i polignanesi. Vitto però stia attento, la stessa strategia utilizzata da Bovino non ha portato grandi frutti, anche perché tutti i polignanesi ricordano le promesse fatte in campagna elettorale. Basta leggere il programma elettorale di Vitto a pag. 9 per leggere l’ennesima promessa mancata: «Piano zonizzazione elettromagnetica - Aggiornamento del piano di zonizzazione elettromagnetica, ed aggiornamento dello stesso sulla base della nuova densità abitativa nelle diverse zone. Bisognerà impedire una semplificazione della normativa e il fenomeno della “giungla elettromagnetica”».

LA VOCE DEL PAESE - 23.09.2016


BLU - 30.09.2016



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."