21 luglio 2014


Fitofarmaci: Regolamento comunale per l'uso sostenibile in aree agricole e residenziali


A seguito delle nuove norme in tema di uso sostenibile dei fitofarmaci, a partire dalla Direttiva europea 2009/128/CE fino ad arrivare al Piano di azione nazionale (Pan), entrato in vigore il 13 febbraio 2014, il legislatore ha provato, senza peraltro riuscirci del tutto, a regolamentare un uso dei prodotti fitosanitari più sostenibile cercando di ridurre i rischi sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità. Nello specifico, tuttavia, come hanno lamentato gli stessi deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura, il Pan in molti degli obiettivi stabiliti e richiesti dalla Direttiva madre decide di non decidere. E cioè demanda a successivi 18 decreti attuativi di futura ed “improbabile” emanazione, considerato che all’attualità si contano circa 500 decreti attuativi arenati nei meandri dei rispettivi Ministeri.
Ma cosa può fare un Comune per tutelare i suoi cittadini ed i suoi agricoltori quando la materia sembra di esclusiva competenza statale? Lo dimostra il comune di Cisternino. Il Comune del brindisino si è già dotato di un Regolamento in tal senso che potrebbe senz’altro servire da base alla nostra Amministrazione per redigere una propria versione e provare anche ad affinarla. Abbiamo la fortuna di avere ben due amministratori agronomi, senza considerare il terzo, appena selezionato nell’ambito della formazione dell’elenco degli operatori, a cui affidare i servizi attinenti all'urbanistica ed alla paesaggistica. Naturalmente ci rendiamo conto che il regolamento deve poter far fronte alle esigenze degli agricoltori, che hanno bisogno di difendere le proprie coltivazioni, e dei cittadini, specie quelli che risiedono nelle zone ad agricoltura intensiva o in paese vicino ad aree pubbliche soggette a trattamenti fitosanitari, che rischiano di venire in contatto con sostanze pericolose. Il Pan ad esempio in termini di fasce di rispetto stabilisce una distanza di almeno 30 mt da aree protette, parchi, giardini, scuole, ecc ma solo nei riguardi di trattamenti a base di prodotti molto tossici e tossici, recanti determinate frasi di rischio in etichetta. Cosa succede per chi usa altri prodotti, ad esempio quelli classificati “Nocivi”? Nessuna tutela. Cosa succede a chi vive in campagna nel bel mezzo di zone orticole o di vigneti? Nessuna tutela. Il regolamento potrebbe provare a riempire queste lacune ed anche rendere più restrittivo quanto stabilito dal Pan, purché non ne entri in conflitto. Tuttavia, le scelte che andavano evitate, ad esempio, piantare palme in zone ad altissima presenza di persone, qual è Piazza Moro, sapendo che per preservarle dal famigerato punteruolo rosso sarà necessario il trattamento con insetticidi tutt’altro che innocui per l’uomo. Non proprio la migliore scelta, per un’ amministrazione che vanta così tanti tecnici agricoli.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."