23 marzo 2017


L'arroganza del potere battuta al Tar. Vitto sbaglia, i cittadini pagano



L’esito del ricorso presentato dai proprietari dei terreni nella zona B4 per la via che costeggia gli immobili costruiti dalla Serim Srl, accanto al pub Lighthouse sulla strada per San Vito, rappresenta la “ciliegina sulla torta” dell’operato quinquennale della Amministrazione Vitto. Qui non siamo nei casi come quelli del cosiddetto “Cubo” del Ponte Lama Monachile o della pista ciclabile dove si può cercare di fare scaricabarile (con quali prove bisogna vedere) con le Giunte precedenti. Qui parliamo di una ferma e decisa volontà amministrativa di questa maggioranza: tutto inizia e si sviluppa con Vitto Sindaco, infatti, e si concluderà con i cittadini che pagheranno l’inadeguatezza, l’impreparazione, l’incompetenza e financo l’arroganza del potere, quasi certamente con un conto salatissimo.
Basta ripercorrere la vicenda, seppur velocemente, per comprendere l’ostinazione e la maldestra fermezza con cui l’Amministrazione Vitto era decisa a portare avanti questa volontà. Dopo il primo decreto di esproprio dei suoli sulla via di San Vito datato dicembre 2012, infatti, giunge in Comune la notifica di un possibile ricorso da parte dei proprietari terrieri e vi è la revoca in autotutela della delibera il 7 febbraio 2013. Bastano 5 mesi a Palazzo di Città per cambiare idea e confermare l’esproprio: a cosa è dovuta questa decisione? Forse l’annuncio del sempre più imminente PPTR avrebbe potuto mettere in discussione qualcosa? Attendiamo di capire cosa risponderà l’Amministrazione per giustificarsi e se lo farà nuovamente con una arrampicata sugli specchi in conferenza stampa come nell’ultima vicenda.

FAX - 04.03.2017


Fatto sta che il TAR reputa fondato il ricorso presentato dai proprietari dei suoli e meritevole di accoglimento in tutta la sua parte demolitoria che consta di tre violazioni normative: si comprende come le tempistiche e le modalità di esproprio nonché quelle di assegnazione dei lavori siano state sbagliate completamente dall’Amministrazione e conseguentemente bocciate dal TAR. Non si poteva, infatti, permettere all’azienda di scomputare i lavori dagli oneri di urbanizzazione e andava fatta una gara.
Ora Polignano si ritrova nel bel mezzo di un bel pasticcio, targato 100% Vitto, e che sino a questo momento ci è già costato più di 10.000 euro solo di procedimento giudiziario.

Ma cosa significa, dunque, questa sentenza? Se pensiamo che scomputare gli oneri di urbanizzazione rappresenta un gran bel vantaggio economico per la ditta che esegue i lavori e se a ciò sommiamo il fatto che un ricorso al TAR non è roba di tutti i giorni per dei semplici cittadini, sia in termini di costi che di tempistiche, è facile comprendere da che parte si sia schierata questa Amministrazione, nonostante in un primo momento abbia compreso l’entità del possibile errore.

Cosa accadrà? Si apre la concertazione con i proprietari dei suoli che dovranno essere risarciti per il torto subito. Certo la strada lì andava fatta ma sono altri i metodi per approvare determinate decisioni e un’Amministrazione che si vanta di avere politici di professione al suo interno è incredibile che non lo sappia. E caschi perennemente in errore. Parrebbe quasi che siano voluti questi errori! Ma, battute a parte, se non arriviamo alla cifra ipotizzata da FAX pari a 500.000 euro, ci andiamo comunque molto vicini, ad un primo calcolo a spanne.

Se il “Cubo” ci ha fatto deridere in mezza Italia per lo scempio combinato, qui il pianto sarà tutto polignanese: è assurdo che per la realizzazione di una semplice strada di collegamento si combinino così tanti errori da pesare sulle casse cittadine per una cifra tanto ampia. Una vergogna che dà la misura di come questa Amministrazione Vitto abbia portato avanti le proprie politiche: incompetenza o arroganza? Di certo, se danni ci saranno, è giunto il momento che paghino di tasca loro perché i polignanesi non ne possono più!

***** AGGIORNAMENTO *****

Ringraziamo i rappresentanti della Serim per la puntualizzazione, che loro hanno sentito come “doverosa” mentre da Palazzo di Città giunge il consueto silenzio, ma per quanto ci riguarda non abbiamo contestato alcuna responsabilità nella gestione amministrativa alla ditta privata che, giustamente, persegue i propri meri interessi di parte.

La nostra attenzione, invece, si è incentrata sulla sentenza con cui il Tar ha bacchettato l’operato della macchina amministrativa di Vitto & Co.  e annullato gli “errati” provvedimenti comunali che ci hanno condotto in questa spiacevole situazione con le casse pubbliche che, molto probabilmente, dovranno coprire le manchevolezze dei politici.


FAX - 18.03.2017



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."