22 gennaio 2014


L'archeologa del progetto di p.zza Moro aveva indicato all'Amm. di avvertire la Sovrintendenza già nel 2012!


Nel progetto di rifacimento di piazza Moro c'è una relazione interessante dell'archeologa Dott.ssa Antonella Napolitano, che dichiara quanto segue: «[...] l'area interessata dal progetto, risulta caratterizzata da alto rischio archeologico, in quanto si riscontra la presenza di testimonianze archeologiche, [...]. Il presente documento va sottoposto all'attenzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia per i commenti e le prescrizioni del caso». Era dicembre 2012 quando questa relazione veniva stilata ed inserita nel progetto in questione. Quindi, carte alla mano, sarebbe la stessa archeologa ad indicare – in tempi non sospetti – all’Amministrazione Vitto di informare la Sovrintendenza.
Dinanzi a ciò appare incredibile riascoltare le parole della maggioranza nella conferenza stampa di fine anno in cui venivano accusati i parlamentari L’Abbate e Scagliusi, lo studioso Carlo De Luca definito “piccolo archeologo”, i quattro consiglieri comunali del centrodestra Bovino, Scagliusi, Colella e Lamanna nonché i ragazzi del gruppo M5S di Polignano.
L'Amministrazione, che si è vista bloccare i lavori per qualche giorno da parte della Soprintendenza (e poteva andare molto peggio se l'intervento fosse stato effettuato più in là nel tempo!) è stata, dunque, inadempiente perché non ha rispettato il Dl 163/2006 e l'Art. 95 del Codice Appalti che obbliga i Comuni ad inviare i progetti alle Soprintendenze. E così, ancora una volta i nostri amministratori, dopo aver dormito sulla questione elettrodotto, hanno fatto lo stesso per quanto riguarda piazza Moro, “dimenticandosi” di far vagliare il progetto alla Soprintendenza, e “dimenticandosi” di leggere la relazione archeologica prima di fare annunci propagandistici.
Allo sviluppo concreto di Polignano, forse qualcuno preferisce i tagli dei nastri.

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