5 settembre 2012


Pellegrini e la sua idea di tassazione

Pubblichiamo una lettera inviata da Fabio Pellegrini alla redazione BLU, in risposta ad una precedente di Antonio Claderaro.


Egr. Dott. Calderaro (amico, compagno di scuola media),
mi sento in dovere di intervenire per dare un piccolo contributo alla discussione messa in piedi dalla sua lettera. Condivido pienamente la parte in cui rimprovera all’Amministrazione Bovino di non essere stata in grado di gestire le risorse disponibili e i tagli che dovevano arrivare dall’alto e, se permette, aggiungerei due motivazioni che mettono in risalto la mancata programmazione:


  1. aver chiuso il bilancio con un avanzo. La loro motivazione è che l’avanzo è derivato da entrate straordinarie, e questo può andar bene, ma si è tenuto conto dei residui di bilancio? Se ci sono io purtroppo non posso verificarlo, data l’impossibilità di reperire il bilancio online;
  2. aver operato una rinegoziazione dei mutui allungandoli a 30 anni, con la conseguenza di dover pagare più interessi (distruzione di risorse) e con l’aggravante di penalizzare anche le risorse future dei nostri giovani. Adesso qualcuno potrà dirà che sono contrario ai mutui, ma questo non è vero in quanto un mutuo è ben diverso dalla rinegoziazione mutui a 30 anni operata dalla scorsa amministrazione, per ovvi motivi politici, economici, tecnici e morali. Chiarisco subito che le opere pubbliche bisogna finanziarle con il sistema dei mutui, ma far passare una rinegoziazione come una grande manovra finanziaria credo sia una cosa immorale, peggio dell’aumento dell’add.le Irpef. Quest’ultima risulta almeno più trasparente.
Sappiamo tutti che i bilanci pubblici entro il 2014 dovranno essere depurati quanto più possibile dalla voce residui se queste somme sono rivenienti da diversi esercizi (sto pensando, per esempio, a quelle somme di difficile o non riscossione), come avviene per i bilanci privati, per avere una gestione più corrispondente alle risorse reali da gestire.

Non sono d’accordo sulla seconda frase e cioè sulla cosiddetta Carta d’intenti, perché la sento enunciare dai politicanti da quando ero giovane ma nessuno ne è mai venuto a capo.
Un’altra osservazione che vorrei fare è quella sull’aumento dell’addizionale Irpef che, pur non condividendola, risulta essere più equa rispetto ad altre soluzioni in quanto colpisce dall’alto in basso il reddito delle persone. Avrei avuto i miei dubbi se si fosse intervenuto sull’aliquota IMU sulle seconde case: avrebbe prodotto lo stesso gettito fiscale per le casse comunali, dato che colpisce solo le seconde case e il gettito IMU di queste per i prossimi tre anni porta solo il 50% degli introiti nelle casse del Comune?
Dalla somma di tutto ciò, credo che anche il centrosinistra a Polignano non ha le idee chiare su dove e come intervenire nel gestire le risorse.

Un’ultima considerazione che vorrei fare è quella che, contrariamente a quello decantato dai palchi, l’attuale Amministrazione non ha messo in atto il Bilancio partecipato, ormai atto propedeutico delle buone e trasparenti amministrazioni dei cosiddetti comuni virtuosi.

Cordialità Fabio Pellegrini.


Qui potete leggere la precedente lettera di Antonio Calderaro.