16 maggio 2014


Bilancio: sterili le polemiche sul 'tesoretto', i residui sono il vero problema

I residui attivi aumentano di altri 5 milioni, sino a raggiungere la cifra di 28 milioni mentre il 40% della spesa corrente riguarda i residui passivi. Una situazione che inizia ad essere davvero preoccupante ma su cui non si interviene


Nel teatrino delle polemiche tra l’opposizione del centrodestra, con il solo Eugenio Scagliusi, il duo Focarelli-Mancini e la maggioranza di centrosinistra, la discussione sul bilancio del Comune di Polignano pare essersi focalizzata su aspetti marginali e per nulla sostanziali. Basta leggersi la relazione dell’organo di revisione per capire che in realtà la questione relativa all’avanzo di bilancio, pari a 936mila euro, è un falso problema. Buona parte dell’avanzo, infatti, deriva da trasferimenti non previsti dallo Stato, giunti solamente alla fine dell’anno scorso e su cui, dunque, non poteva esserci alcuna programmazione di spesa. Decurtando questa sopravvenienza imprevista, l’avanzo contabilizzato pare, quindi, fisiologico per un bilancio con entrate ed uscite che si aggirano sui 27 milioni di euro. Un avanzo dovuto alla soggezione degli enti pubblici al stringente Patto di stabilità in clima di austerity criticato da consiglieri di maggioranza che dimenticano che a Roma sono presenti governanti della loro stessa parte politica. Più che criticare l’avanzo, come nella sterile polemica delle forze politiche di opposizione, ci si dovrebbe soffermare sull’utilizzo di questo avanzo, vincolato a scopi ben stabiliti dalla legge. Una parte di questo ‘tesoretto’ dovrebbe trovare, ad esempio, utile impiego nella copertura dei residui attivi di dubbia esigibilità, come quelli segnalati dagli stessi revisori, a pagina 28 della loro relazione, per una somma non inferiore a 12.000 euro. Un problema reale e condiviso da molti comuni italiani quello dei residui attivi: parliamo di somme che un bilancio sano non dovrebbe avere in elevata quantità, perché si potrebbe trattare di crediti fittizi, difficilmente esigibili, che non fanno altro che gonfiare i bilanci ed aumentare la capacità di spesa senza il reale possesso dei mezzi. Pur sistemando per 5 milioni di euro quelli dello scorso anno nel 2013 se ne sono aggiunti altri 10 milioni, portando il totale da 23 a ben 28 milioni di euro. Una situazione molto critica. Medesima situazione per i residui passivi.
Dagli allegati al conto di bilancio, l’unico parametro negativo per quanto riguarda la deficitarietà strutturale (che non implicano un dissesto ma sono indice di grave squilibrio), è proprio quello dei residui passivi che risultano essere oltre il 40% del totale degli impegni di spesa corrente, come si può leggere a pagina 6 dell’allegato al bilancio. 
Ai consiglieri polignanesi sarebbe stato sufficiente leggere questa relazione per comprendere come un parametro sia oggi fuori equilibrio e che, a fronte delle direttive del decreto 174/2012 di Montiana memoria, bisogna intervenire. Parliamo, infatti, di residui passivi strutturali che si riportano già dai bilanci precedenti.
Insomma, in quanto ad esigibilità dei crediti il Comune di Polignano non si dimostra un campione: ma in quanto a spendere senza disporre dei soldi, invece, purtroppo sì.

Trovate tutta la documentazione ufficiale da noi consultata al seguente link: http://polignano.cloudingenia.it/bilanci/bilancio-preventivo-e-consuntivo.html

Residui, cosa sono?
Residui attivile somme accertate e non riscosse entro il termine dell’esercizio
Residui passivi: le somme impegnate e non pagate al termine dell’esercizio.
Il risultato di amministrazione è la somma algebrica del fondo di cassa(+), dei residui attivi (+) e dei residui passivi (-).
L’art. 228, comma 3, del TUEL stabilisce che “prima dell’inserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi l’ente locale deve provvedere all’operazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione delle ragioni del mantenimento in tutto o in parte dei residui”. Quest’articolo del TUEL è fondamentale, in quanto il bilancio di previsione viene formato mettendo come prima posta il risultato di amministrazione precedente. Da qui l’importanza di un corretto accertamento delle voci che lo compongono anche in relazione al fatto che gli enti locali, come rileva la Corte dei Conti, molto spesso ricorrono al meccanismo dell’accertamento falsato di residui attivi per nascondere i propri deficit di bilancio. Mantenere in bilancio residui troppo vetusti, addirittura inesistenti e che, quindi, non si tramuteranno mai in disponibilità finanziaria, comporta una dilatazione ingiustificata dell’avanzo di amministrazione che se da un lato consente nell’immediato il pareggio di bilancio e di disporre artificialmente di capacità di spesa, dall’altro comporterà inevitabilmente negli anni il dissesto finanziario.

Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."