8 agosto 2013


Polignano si dimentica degli alberi per i neonati

Gli Attivisti del MoVimento 5 Stelle chiedono all’Amministrazione Vitto di adeguarsi alla bella iniziativa del lontano 1992 resa obbligatoria dalla legge n.10/2013

Già dal lontano 1992 con la legge n. 113, si introduceva la buona prassi di piantare un albero per ogni neonato per incentivare gli spazi verdi urbani. Una legge che effettivamente è stata poco applicata, se non per sensibilità. Non a caso lo scorso 16 febbraio 2013, entrava in vigore la nuova legge, n.10 del 14 gennaio 2013, che, attraverso opportune modifiche al precedente Dl, obbliga i Comuni sopra i 15.000 abitanti a piantare un albero nel territorio comunale entro sei mesi dalla registrazione anagrafica per ogni nuovo nato o minore adottato.
A Polignano, invece, per ogni neonato pare sorga un nuovo appartamento.
Il verde costituisce un patrimonio comune irrinunciabile per la salute e la qualità della vita dell'intera comunità e tale patrimonio verde deve essere, dunque, tutelato e sviluppato per concorrere al miglioramento della vivibilità urbana. Il dato allarmante, secondo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), è che la perdita di zone verdi nelle area urbane è di 8 metri quadrati al secondo, fattore che indubbiamente incide sulla qualità della vita in città.
Il Dl n.133 esplicita tra gli obiettivi, inoltre, quello di ridurre le emissioni di CO2 tramite incremento e valorizzazione del verde. Quindi piuttosto che affidare discutibili lavori di manutenzione del verde pubblico, piuttosto costosi, sarebbe meglio se l’Amministrazione si adoperasse affinché questa legge venga effettivamente rispettate ed attuata anche da noi. A vigilare sul rispetto della normativa è il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico istituito presso il ministero dell'Ambiente, mentre i Comuni devono comunicare informazioni sul tipo di albero scelto per ogni bimbo e il luogo in cui è stato piantato, provvedendo anche a un censimento annuale di tutte le piantumazioni.
Immaginate un bambino che cresce insieme ad un albero: come potrà non portargli rispetto e non aver voglia di difenderlo? Un detto indiano recita: "La terra non è un eredità dei nostri padri, ma un prestito dei nostri figli".


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."