9 agosto 2012


Un piano urbanistico condiviso per avere strade più sicure



Negli ultimi mesi c'è stato un susseguirsi di incidenti stradali a volte con drammatiche conseguenze.
Il metodo migliore per evitare che questi incidenti avvengano, sarebbe quella di mettere in atto una campagna di sensibilizzazione per la riduzione della velocità, che molto spesso è la causa prima dei sinistri. Questo però non basta.

Prevenzione, formazione e repressione devono andare di pari passo. Oltre ad una segnaletica stradale precisa ed efficace, ora carente, si potrebbero utilizzare anche gli autovelox.
L'utilizzo di questo strumento, anche se impopolare, può essere un ottimo deterrente per chi si muove a velocità elevate. Una legge introdotta nel 2012 e che sarà operativa definitivamente nel 2013 impone che la metà degli incassi debba rimanere all'ente proprietario degli Autovelox, gestiti direttamente dal Comune. La metà degli incassi dunque resterebbe nelle casse comunali.

La soluzione degli Autovelox, nel breve periodo, può aiutare a ridurre gli incidenti, almeno quelli dovuti all'alta velocità, ma nel lungo periodo modifica in meglio le abitudini degli automobilisti. Le maggiori entrate che l'Amministrazione Comunale otterrebbe, dovranno essere utilizzate per migliorare la segnaletica e la viabilità.

Questa soluzione è valida, ma non sufficiente. Spesso oltre all'errore umano ed alla mancanza di attenzione da parte del conducente, ci sono anche dei problemi strutturali che rendono la guida rischiosa. A tale scopo bisogna allestire un vero e proprio piano della viabilità con l'obiettivo di ridurre il traffico di autoveicoli e di renderlo più ordinato e sicuro.
Il piano urbanistico dovrebbe essere il più condiviso possibile, perché per una questione che tocca da vicino tutti i cittadini non è consigliabile una scelta a tavolino della sola Amministrazione.
Certo, le linee generali dovrebbero essere indicate dall'Assessore competente, ma quando parliamo di un divieto di accesso o di un senso unico, chi meglio degli abitanti del quartiere può sapere se tale provvedimento sia necessario, inutile o addirittura dannoso?

La questione è evidente nel lungomare Grotta Ardito, dove è stato soppresso il parcheggio (scelta in fondo giusta perché quella zona bisogna valorizzarla). Il problema è che prima di eliminare il parcheggio bisognava avere pronto un piano logistico, per evitare semplicemente di sottrarre parcheggi senza soluzioni alternative. Tutto questo solo per rispettare le promesse dei “primi 100 giorni”?

Proponiamo all'Amministrazione l'istituzione dei Consigli di quartiere che su molte questioni riguardanti soprattutto la vivibilità, possono interloquire con gli amministratori e con gli altri cittadini in maniera produttiva.
Solo così sarà possibile avere anche piste ciclabili sicure, chi meglio dei ciclisti può giudicare se una pista ciclabile è sicura o meno? L'attuale pista non risponde ad alcun criterio di sicurezza e di agibilità.
L'attuale Amministrazione ha tutto il tempo per realizzare una logistica sicura e snella.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio."