7 novembre 2011


Le palme, il punteruolo... ed altre amenità


Nei giorni scorsi, passeggiando per Polignano siamo stati colpiti da un odore pungente, acre, quasi nauseante. Inizialmente non capivamo quale fosse il problema, ma, passando per Piazza Trinità, abbiamo visto degli avvisi su ridicoli pezzi di carta che dureranno due giorni, appesi alle palme, in cui si avvertiva la cittadinanza dei trattamenti fatti con insetticidi.
La cosa ci ha lasciato perplessi e ci siamo posti alcune domande: quali insetticidi saranno stati utilizzati? Chiedendo in giro abbiamo saputo che sono stati utilizzati 3 potenti insetticidi tra cui Karate Zeon e Rogor.
Davvero questo trattamento porrà fine al problema del punteruolo rosso e non ne creerà altri visto l'uso massiccio che se ne sta facendo?
I pesticidi sono assolutamente efficaci per uccidere gli insetti, ma non risolvono il problema e non cambiano le condizioni che ne favoriscono la proliferazione. Ad ogni stagione saremo punto e daccapo. La semplice uccisione degli insetti invece di risolvere il problema di fondo, porta all’uso ripetuto e scriteriato di potenti veleni.
La cosa che più ci ha allarmato è che in quella piazza ed in tanti altri luoghi dove ci sono palme, si vedono spesso bambini che giocano ignari del pericolo. Come ben si sa, i bambini a causa dei loro comportamenti inconsapevoli, sono più esposti ai gravi danni che queste sostanze possono comportare. Gli stessi danni si estendono certamente anche agli animali domestici e a quelli liberi in natura come ad esempio gli uccelli. Nei cani, in particolare, il rischio reale è di sviluppare tumori in tempi brevi.
L'Amministrazione Comunale non dovrebbe avere a cuore la salute dei propri cittadini?
Ne eravamo convinti ma, evidentemente, ci sbagliavamo. Forse salvare le palme, tra l'altro piante non autoctone (qui si aprirebbe un altro lungo discorso che comprende gli assurdi prati inglesi ed altre mode del c...o), è più importante?
Ci risulta che sono state piantate altre palme dopo che il fenomeno punteruolo rosso era in corso e ben conosciuto. Se è vero siamo alla follia o qualcosa di peggio. Speriamo che, almeno a questo punto, si smetta di piantare ulteriori palme ma si opti per piante autoctone, sicuramente più longeve e “rassicuranti”. Se gli ulivi e le querce esistevano già al tempo di Ulisse, qualcosa vorrà pur dire. La selezione naturale è una macchina perfetta, siamo noi che abbiamo spesso delle defaillances.