10 giugno 2011


L'Amianto dopo la Tempesta

La violenta grandinata che l’8 Giungo scorso si è abbattuta sul nostro territorio ha lasciato in eredità una serie di danni, fortunatamente solo materiali, più o meno gravi con effetti che si ripercuoteranno negli anni futuri.

Se da un lato i danni maggiori si sono registrati in agricoltura, come avviene quasi sempre in questi casi, ricadendo come logica conseguenza sul resto del economia polignanese, non possono essere trascurate alcune situazioni di pericolo per l’intera popolazione.
Una di queste situazioni di pericolo è rappresentata dai famigerati pannelli di eternit (amianto) ancora presenti nel nostro paese, e seriamente danneggiati dalla grandinata.
L’esempio concreto di quanto detto è rappresentato dalla tettoia della stazione ferroviaria del nostro paese, ma di situazioni simili ce ne possono essere svariate.




Tralasciando la constatazione che forse quei pannelli andavano rimossi al momento del rifacimento qualche anno fa della stessa stazione ferroviaria, allo stato attuale il pericolo è aumentato; la motivazione è tanto semplice quanto semplice dovrebbe essere la risposta dei responsabili del manufatto: la grandine ha danneggiato, bucando e forando i vari pannelli, con la conseguente liberazione nell’aria delle fibre di amianto, e con il passare del tempo gli stessi pannelli saranno ulteriormente disgregati dagli agenti atmosferici e diffusi nell’aria circostante, incrementando la pericolosità e i rischi connessi per la salute umana.

Considerando che la stazione è frequentata ogni giorno da numerosi pendolari, e nei mesi estivi da molti turisti, e tenendo conto delle varie attività presenti nei paraggi (mercato ortofrutticolo, scuola, parco giochi) si può ben capire come il rischio diventi elevato per la nostra cittadina.

Senza dilungarci in questa sede in spiegazioni tecniche, l’augurio è che ci sia un pronto intervento di bonifica del luogo, e magari una più oculata gestione del territorio e dei suoi rischi ambientali; inoltre con gli effetti che si manifestano a distanza di anni si corre l’ulteriore rischio di sottovalutare queste situazioni: per questo dovrebbe essere la popolazione a prendere una netta posizione a riguardo, a farsi sentire dalle autorità e a controllare costantemente i luoghi in cui si vive…non fosse altro che ci va di mezzo la nostra salute.