19 novembre 2018


Banda larga: La Ghezza interroga il Comune sul SINFI



Gli Stati membri dell’Unione Europea, riconoscendo l'importanza della diffusione della banda larga ad alta velocità e per incentivare gli investimenti infrastrutturali sulla rete a banda ultralarga, hanno approvato la direttiva 2014/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014, in accordo con gli obiettivi dell'Agenda digitale europea e la strategia italiana per la banda ultralarga. Questa direttiva è stata poi recepita dall’Italia e messa in attuazione con il decreto legislativo n. 33 del 2016 che ha così istituito il Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture (SINFI), strumento identificato per il coordinamento e trasparenza per la nuova strategia per la banda larga e ultralarga, le cui funzioni sono quelle di favorire la condivisione delle infrastrutture, mediante una gestione ordinata del sotto e sopra suolo e dei relativi interventi, ed anche offrire una gestione efficiente con un monitoraggio di tutti gli interventi.
Lo scopo di questa direttiva europea recepita dall’Italia è quello di facilitare e incentivare l'installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità promuovendo l'uso condiviso dell'infrastruttura fisica esistente e permettendo un dispiegamento più efficiente di infrastrutture fisiche nuove in modo da abbattere i costi dell'installazione di tali reti. Tutto questo per fare in modo che, entro il 2020, tutti gli europei abbiano accesso a connessioni molto più rapide, superiori a 30 Mbit/s, e che almeno il 50 % delle famiglie dell'Unione si abboni a Internet con connessioni al di sopra di 100 Mbit/s.
Con il SINFI, infatti, si procede ad una mappatura delle reti di comunicazione elettronica veloci esistenti e di ogni altra infrastruttura fisica funzionale ad ospitarle, presente nel territorio nazionale. Il Ministero dello sviluppo economico nel 2016 ha stabilito le regole tecniche per la definizione del contenuto del SINFI, le modalità di prima costituzione, di raccolta, di inserimento e di consultazione dei dati, tra le altre regole operative, al fine di agevolare la condivisione delle infrastrutture e la pianificazione degli interventi. L’obiettivo è quello di avere, entro i 120 giorni successivi alla sua costituzione, tutte le banche di dati contenenti informazioni sulle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità e sulle infrastrutture fisiche funzionali ad ospitarle, a carattere nazionale e locale.
Il 22 ottobre scorso presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è insediato il Comitato del catasto delle infrastrutture nella sua nuova composizione per discutere proprio sullo stato di attuazione del progetto delle reti esistenti che tramite il Sinfi si vuole realizzare. Purtroppo però, ad oggi la realizzazione del SINFI è in stato di preoccupante arretratezza, poiché per quanto riguarda le amministrazioni locali solo i comuni della regione Lombardia e altri sette comuni nel resto d'Italia hanno comunicato i dati in loro possesso.
Per questo su suggerimento del portavoce Scagliusi, la nostra consigliera ha depositato una interrogazione indirizzata all’Assessore con delega all’innovazione tecnologica, Chiara Pepe, per sapere se il comune di Polignano abbia provveduto a comunicare i dati richiesti dal Mise e, in caso negativo, se si stia adoperando per adempiere alla richiesta ministeriale, volendo eventualmente spiegare le ragioni legate a questo ritardo.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."