17 giugno 2015


La misteriosa moria dei tabelloni per le affissioni


Mentre in Salento il Co.di.ro sta facendo strage di ulivi, a Polignano non si è ancora capito qual è l’infezione che sta decimando i tabelloni per le affissioni. Il problema è serio dato che su un totale di circa 25 tabelloni, al momento ne sono rimasti in “vita” appena 12, ovvero poco meno della metà. Tutto ovviamente a danno dei polignanesi.
Due gli aspetti principali: uno economico (meno affissioni significa meno introiti per il Comune) ed uno informativo (meno affissioni significa meno informazioni per i cittadini). Tutto, invece, a vantaggio dell’azienda privata Ipas che vede incrementare i propri profitti.
Al momento i tabelloni “scomparsi” sono in via Chiantera (all’incrocio con via Giuseppe Di Vagno) via Pompeo Sarnelli (all’incrocio con via Pietro Nenni), lungomare Cristoforo Colombo (nei pressi della rotatoria), località San Vito (nei pressi dell’Abbazia), viale Trieste (nei pressi della fontana), via del Drago, via Leonardo da Vinci, via Papa Giovanni XIII (all’incrocio con via Donato Pascali), via Chiantera (all’incrocio con via Ugo La Malfa), via Giuseppe Mazzini.
Quello, invece, in via Bartolomeo Vivarini è a “mezzo servizio” dato che la plancia è dimezzata e quello in piazza Sant’Antonio è molto pericoloso perché altamente instabile, praticamente prossimo all’estinzione.
Insomma, la moria dei tabelloni è gravissima e l’Amministrazione Vitto sembra non interessarsene per niente. Eppure il danno alle casse comunali è cospicuo dato che da un semplice calcolo è facile dedurre che solo di ‘diritto di Affissione Manifesti’, il Comune perde circa 7.000 euro all’anno. Sostanzialmente si potrebbe assumere un disoccupato part-time per la manutenzione dei tabelloni stessi: invece l’Amministrazione Vitto preferisce perdere totalmente questi soldi. E dire che durante ogni campagna elettorale i politici locali promettono posti di lavoro a destra a manca…


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."