26 luglio 2016


Intervista rilasciata a "La Voce del Paese" - 22.07.2016



Gent.mo Direttore,

per rispondere alla sua intervista basta riprendere l’ormai noto “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” che sottoscrivemmo a febbraio 2013 quando accettammo la candidatura: “L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo” e poi ancora: “Le persone eventuali di supporto ai parlamentari se previste per legge, per la loro attività non potranno superare un rimborso economico di 5 mila euro lordi mensili”.
Insomma, questo è sufficiente per rispondere ma siamo ben contenti di ricevere queste domande puntuali su ogni nostra spesa. Noi non abbiamo nulla da nascondere anche perché siamo gli unici parlamentari nella storia della Repubblica Italiana ad aver restituito agli italiani 59 milioni di euro tra rimborsi elettorali e stipendi. Se quest’opera di controllo fosse stata fatta con tutti i politici, oggi non avremmo amministratori che siedono da più di 20 anni in consiglio o amministratori che percepiscono vitalizi faraonici, ma confidiamo nella sua etica di giornalista.

LA VOCE DEL PAESE - 22.07.2016



1) Perché rendicontare sino a febbraio, se altri colleghi riescono ad aggiornare quasi in tempo reale (Bernini, Caso, Chimienti solo per citarne alcuni, in totale sono 12)? sono mosche bianche del movimento, particolarmente solerti agli impegni? Oppure?
Come già detto nell’articolo pubblicato dalla Vs testata lo scorso numero, la restituzione ha cadenza trimestrale o bimestrale. In sostanza ci diamo una data entro cui fare tutti i bonifici sul fondo di garanzia per le PMI. Alcuni li fanno mese per mese altri tutti insieme nell’ultimo mese. È solo questione di abitudine, l’importante è restituire come pattuito con i cittadini.

2) Entrambi percepite lo stesso stipendio (3.276,40 €) e per febbraio riversate la stessa cifra 1.970,15 €. Nulla da obiettare visto che le indennità le consideriamo giustamente riconosciute a chi rappresenti le istituzioni come giusto indennizzo per l’attività svolta. E 3.000 e passa € lordi sono sicuramente un’indennità di tutto rispetto se paragonato allo stipendio medio degli italiani. Entriamo invece nel merito dei rimborsi. Prendiamo ad esempio l’on. Scagliusi, anche se è opportuno premetterlo analogamente si potrebbe procedere sui rimborsi dell’on. L’Abbate. Riceve 8.391,84 € forfettari restituendo (solo) 1.433,51. Ovvero le spese per lo svolgimento del suo incarico sono circa 7.000 €. Confermate?
Come abbiamo avuto modo di spiegare nella risposta pubblicata dalla Vs testata la scorsa settimana, i rimborsi variano di mese in mese. Infatti ci sono dei rimborsi, come per esempio quelli per le spese telefoniche, che vengono accreditati solo in alcuni mesi dell’anno ma che, tuttavia, andrebbero spalmati su più mesi. Per questo, ci sono mesi che riusciamo a restituire di più e mesi che restituiamo qualcosa in meno. Quello che ancora le sfugge, a quanto pare, è che nonostante il termine sia fuorviante, i rimborsi vengono elargiti dalla Camera dei Deputati in modo forfettario e non su nostra richiesta. La differenza sta nel fatto che, mentre i deputati degli altri partiti li incassano tutti indistintamente, noi prendiamo solo quello che abbiamo anticipato di tasca nostra, restituendo la parte eccedente.

3) Entriamo nel merito, e perdonateci i conti della serva che stiamo per fare. Sappiamo che i due parlamentari polignanesi condividono lo stesso alloggio a Roma. E’ vera questa informazione? Perché spendere 2.600 € di affitto? Perché optare per luoghi centrali della capitale per vivere e non scegliere luoghi più periferici ed economici?
In realtà viviamo insieme ai nostri collaboratori. Abbiamo provato ad abitare in zona periferica per ben un anno e mezzo ma con gli orari totalmente aleatori dei lavori parlamentari era praticamente impossibile. Poi c’è da precisare che tutti gli uffici con cui ci relazioniamo (Ministeri, Enti statali, ecc.) sono tutti in centro per cui è molto più semplice avere più incontri nello stesso giorno.

LA VOCE DEL PAESE - 22.07.2016







4) 910 € di trasporto di cui oltre 350 € di taxi…, 300 per noleggio auto, 190 per carburante. Perché non essere trasparenti e pubblicare tutte le missioni che concorrono a determinare queste spese?
Se hai tre appuntamenti in un’ora in posti diversi perché in uffici diversi, puoi solo spostarti in taxi. In un paese in cui i trasporti pubblici non sono efficienti non hai alternative se vuoi realmente impegnarti nel tuo lavoro. Stessa cosa per il noleggio auto o carburante. Purtroppo ci sono zone dell’Italia che puoi raggiungere solo in auto.

5) Avete mai chiesto il rimborso per le spese di trasporto che vi portano ad essere a Polignano quasi ogni fine settimana?
No, dato che a tutti i deputati della repubblica viene data la possibilità di spostarsi in treno o in aereo con il tesserino da parlamentare semplicemente prenotando il posto. Come abbiamo già avuto modo di dimostrare in passato, quando troviamo posto in seconda classe sul treno, non esitiamo mai a scegliere questa opzione che, tra tutte, è la meno onerosa per i cittadini italiani.

6) 738 € di vitto, tutti per pranzi e cene in luoghi pubblici. Quasi si potrebbe dire che un albergo sarebbe più conveniente, se l’alloggio (così caro) è utilizzato solo per il ristoro notturno. A dicembre e gennaio le spese che dovrebbero essere fisse, variano. Come mai? Si lavora di più in corrispondenza delle festività natalizie?
Come già scritto nella riposta alla domanda n. 2, le spese variano perché variano anche i rimborsi che non sono uguali mese per mese. Tuttavia, se dopo aver riletto la risposta alla domanda di cui sopra la cosa non sia ancora chiara, la invitiamo a porgere la stessa alla Camera dei Deputati.

7) La parte rilevante è relativa però ai compensi per i collaboratori: 3.741,00 € e comprende stipendi, tasse, contributi, eventuali corsi di formazione, rimborsi spese e altro. Anche il commercialista (75€) è pagato dai cittadini… Nella lettera avete riferito che provvedete a chiedere il rimborso per le spese telefoniche dei vostri collaboratori. Non percepiscono già uno stipendio di alto livello?
La cifra di 3.741 euro destinata alla voce “collaboratori” include circa 1.000 euro al mese di F24 (anche questo può variare di mese in mese), l’accantonamento mensile per il TFR, un rimborso per le spese di viaggio e la spesa per il commercialista che elabora la busta paga del collaboratore. Quello che resta, ancora lordo, diventa poi netto, dopo una ulteriore decurtazione. Inoltre, dal momento che i deputati non sono sostituti d’imposta, i collaboratori si accollano le ulteriori tasse previste percependo, alla fine della fiera, uno stipendio mensile che supera di poco 1.500 euro mensili. In molte, moltissime aziende, le spese telefoniche vengono riconosciute, se non a tutti, almeno ai più stretti collaboratori, soprattutto ove questi hanno la necessità di contattare numeri al di fuori dei confini nazionali e/o internazionali. Quindi, sulla base di quanto detto, non capiamo quale sia l’anomalia relativamente alle spese telefoniche e non capiamo secondo quale logica il collaboratore dovrebbe pagare le spese telefoniche sostenute per svolgere la sua attività di supporto al parlamentare.

8) Chi sono i collaboratori dei nostri parlamentari 5stelle? Come sono stati reclutati? Vivono nei vostri alloggi o provvedono autonomamente? Avete svolto procedure di evidenza pubblica o avete cercato nel vostro entourage persone di fiducia?
A questa domanda abbiamo risposto più volte da due anni a questa parte ed i lettori ne sono pienamente al corrente. Veramente strano che dopo tutto questo tempo e dopo che in tante occasioni siano stati presenti con noi negli incontri di piazza, si chieda ancora chi siano. Il collaboratore parlamentare rappresenta l’uomo di fiducia di ciascuno di noi deputati. Infatti, il collaboratore parlamentare deve essere colui che aiuta il deputato nella gestione quotidiana del suo mandato. Si occupa di approfondire le tematiche che riguardano il deputato, dei suoi atti ispettivi, della stesura di proposte di legge, della sua immagine istituzionale e sui social network, della sua corrispondenza, del suo calendario di appuntamenti, dei suoi contatti e dei rapporti con la stampa. Per questo motivo, abbiamo preferito scegliere una persona di fiducia che ci accompagnasse in questa avventura e della quale avevamo già avuto modo di apprezzare le capacità umane e professionali.

9) Se l'incarico è fiduciario, perché ricorrete a soldi pubblici per i compensi e i rimborsi di tali collaboratori?
Perché lo dice la legge. Abbiamo proposto ai partiti di eliminare il rimborso per i collaboratori e di farli assumere direttamente dalla Camera dei Deputati come avviene nel Parlamento Europeo ma il PD ha bocciato la nostra proposta forse perché a molti fa comodo ricevere rimborsi netti per poi sottopagare i propri collaboratori.

10) Perché i nostri esponenti 5stelle e in generale tutto il movimento ritiene di dovere chiedere rimborsi spese? Non è in contraddizione con quanto professate rispetto la spesa pubblica?
Perché sono previsti per tutti i contratti pubblici e alcuni privati.

11) Non sarebbe veramente rivoluzionario non chiedere i rimborsi? Lo stile di vita da parlamentare ha davvero bisogno di 11000€ al mese? E come può questo essere compatibile con la realtà economica nazionale?
È proprio per questo che noi rinunciamo al 50% dello stipendio ed ai rimborsi non utilizzati. In più rinunceremo all’assegno di fine mandato ed abbiamo già rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali. Ad oggi solo noi abbiamo rinunciato a circa 300.000 euro dei nostri stipendi e li abbiamo versati nel fondo di garanzia per le PMI da cui hanno attinto anche quattro imprese di Polignano. Questa per noi è una grandissima soddisfazione ed a breve il bilancio aumenterà perché sappiamo che ci sono molti altri polignanesi che riusciranno ad avviare una attività proprio grazie al fondo rimpinguato dai nostri stipendi. Il bello è che nel M5S tutti si decurtano lo stipendio a qualsiasi livello, sindaci, consiglieri regionali ecc. se il prossimo Sindaco di Polignano sarà del M5S si decurterà lo stipendio come anche il Presidente del Consiglio ed il vicesindaco.
Direttore ci sorprende! Ha dimenticato, infatti, di farci una ulteriore domanda che ci pone costantemente dal 2013: in caso di completamento del mandato percepirete il vitalizio? Le veniamo incontro dandole ancora una volta la stessa risposta: da questa Legislatura, ovvero la XVII, non esiste più il vitalizio per i parlamentari, in stile Cicciolina o Mimmo Lomelo per intenderci, ma si è passati al sistema di calcolo della pensione in base ai contributi effettivamente versati come avviene per la generalità dei lavoratori. Per cui, noi non riceveremo nessun vitalizio. Ricordiamo anche che noi rinunceremo all’assegno di fine mandato e che il nostro gruppo ha già rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali e tutti noi parlamentari M5S ci dimezziamo gli stipendi che, insieme alla parte di rimborsi non utilizzata, vanno a finire in un fondo per il Microcredito atto a finanziare le piccole e medie imprese di cui ne hanno beneficiato già quattro imprese polignanesi. Il Sindaco Vitto ed il Presidente del Consiglio Pellegrini potrebbero copiarci e versare parte dei loro stipendi rispettivamente di 2.723,30 euro ed 1.497,80 euro sul fondo. Diverso discorso va fatto per il Vice Sindaco Lomelo che potrebbe tenersi i 1.225,50 euro circa di stipendio e versare sul fondo i 9.606,04 euro di vitalizio al mese che percepisce dal giugno 2010, ovvero dall’età di 56 anni e con appena 12 anni di “contributi”. Per facilitargli il compito gli riportiamo l’Iban IT61Z0100003245348018369300.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."