22 settembre 2012


Intervista rilasciata a "La Voce del Paese": Ambiente


1) Nella sua presentazione sul blog del MoVimento 5 Stelle di Polignano ha parlato del fatto che “abbiamo perso quelle semplici accortezze che permettevano ai nostri nonni di vivere in armonia col proprio territorio”. Dunque, cosa, nel corso del tempo, è cambiato, in negativo? E perché?

Rispondendo in maniera banale, nel corso del tempo è cambiato in negativo lo stile di vita, più frenetico, superficiale e votato alla soddisfazione immediata e completa dei bisogni senza badare alle conseguenze, e questo progressivamente ci ha allontanati dall’ambiente e dai suoi ritmi naturali. Ad esempio, 40-50 anni fa l’alimentazione seguiva inevitabilmente i cicli stagionali, mentre oggi ci sembra normalissimo trovare frutta e verdura fuori stagione o proveniente dall’altro capo del mondo, o ancora, il “benessere” della cultura dell’usa e getta ci induce a pensare che sia meno faticoso estrarre petrolio, raffinarlo, trasformarlo in forchette e coltelli di plastica (da trasportate al negozio e poi casa) piuttosto che lavare le comuni posate. Ed è inutile dilungarsi sui danni all’ambiente e le ricadute sull’uomo di questo stile di vita protratto nei decenni. In maniera analoga si è perso il contatto con il territorio e i suoi pericoli, in passato si tenevano pulite le lame e i terrazzamenti in previsione di acquazzoni… oggi si costruiscono sottopassaggi (e non solo) che puntualmente si allagano!

2) Ha scritto anche che “l’ambiente viene spesso considerato come mera fonte economica da cui attingere in maniera intensiva senza preoccuparsi della sua fragilità e dei pericoli e rischi che può presentare”. Può esserne una prova lampante il progetto ‘Parco dei Trulli’ ? E quali altri progetti in cantiere, dal suo personale punto di vista, sul nostro territorio, vanno in questa sconfortante direzione?

Dal mio punto di vista nella maggior parte dei casi il problema non risiede nella realizzazione o meno di un’opera, ma nel come questa viene realizzata e con quali criteri. Parco dei trulli potrebbe essere un esempio (ma anche Neapolis, il porto turistico, i nuovi quartieri residenziali) di territorio sacrificato al solo guadagno economico senza che sia stato dato il giusto peso sia all’impatto sulle varie componenti ambientali che ai pericoli per l’uomo. Trascurando o sottovalutando questi aspetti si ottiene come risultato un aumento del rischio per la popolazione e una perdita, pressoché irreversibile o comunque duratura, della qualità ambientale.

3) Tra le righe del programma del M 5 S , si legge che “l’ambiente è l’unica vera eredità che lasciamo ai nostri figli”. Ma la domanda sorge spontanea: in che condizioni sarà questa eredità? Come giudica, quindi, i disastri ambientali legati al nostro territorio, come la discarica di amianto , rifiuti industriali ed eternit nei pressi del cimitero o il desolante cumulo di rifiuti nel mezzo del paradiso tra Ripagnola e Pietregea, da noi denunciati nello scorso numero de ‘La Voce Del Paese’ ?

Come si possono giudicare i cumuli di rifiuti e di amianto o chi li abbandona? In maniera pessima, come le condizioni in cui restituiremo l’ambiente alle generazioni future: meno biodiversità per l’inquinamento, meno aree verdi per l’edificazione costante, perdita di bellezze paesaggistiche o della loro fruizione, e questo si traduce in ricadute sulla salute e in generale sul benessere anche economico. Ricollegandomi alla prima domanda, per assurdo, mi preoccupo più dello stile di vita e della mentalità che lasceremo in eredità che delle condizioni dell’ambiente.


4) Blocco delle aree di espansione edilizia, espansione del verde urbano, recupero delle acque piovane, controllo periodico delle acque presenti nel territorio comunale, incentivi alle energie rinnovabili. Questo e molto altri nel programma del MoVimento. Quanto sarebbe importante rendere questi buoni presupposti realtà concrete qui a Polignano? Come giudica invece l’interesse che gli altri schieramenti politici hanno rivolto al problema della tutela dell’ambiente e quanto crede che l’ambiente possa , in politica, rappresentare occasione di facile buona propaganda senza poi riscontri oggettivi nell’attività amministrativa?

I buoni presupposti elencati sarebbero importanti da applicare a livello nazionale e internazionale, ma molto deve essere fatto a livello locale e non molto viene invece fatto. Soprattutto con azioni di minor portata, o se vogliamo più concrete e immediate, come prevedere ad una illuminazione con i LED invece che con lampadine a incandescenza nei nuovi quartieri, o installare colonnine dei parcheggi con i pannelli solari dove il sole arriva e quelle senza pannelli dove invece non arriva.
Poi, che l’ambiente rappresenti un occasione di facile propaganda (allo stesso modo di altre tematiche: appartenere a una certa minoranza, essere di destra o di sinistra, avere un certo credo religioso) è sotto gli occhi di tutti, un esempio più che lampante è la politica di un partito che ha il termine ecologia nel nome ma che a conti fatti trascura l’ambiente.

5) Su 224 candidati l’unico laureato in ‘Scienze Geologiche’ (o mi sbaglio?). Verrebbe automatico chiedersi… perché non è lei l’Assessore all’Ambiente? A parte ciò, come giudica fin’ora scelte ed operato del sindaco Vitto e della sua squadra?


Alla prima domanda non ho una risposta, la dovrebbe fare ad altri. Per quanto riguarda le scelte e l’operato credo sia prematuro dare un giudizio dopo pochi mesi, però, si potevano almeno riaprire gli accessi al mare e pulire la costa (o anche rendere accessibile la documentazione relativa all’assegnazione della bandiera blu!); inoltre, senza dubbio, la questione rifiuti non è stata gestita bene: si poteva fare molto, come ripetutamente abbiamo spiegato sul blog del MoVimento 5 Stelle si poteva ritirare la gara in corso senza arrecare un danno economico al paese e applicare l’ormai collaudata strategia rifiuti zero. 


Intervista pubblicata sul numero de "La Voce del Paese" in edicola giovedì 20 settembre 2012, rilasciata dall'attivista Vito Pellegrini.