1 luglio 2018


Il commento di Maria La Ghezza sul Consiglio Comunale del 26.06.2018



Ho seguito il consiglio comunale in streaming. Penso che sia stato un consiglio piatto e dai toni noiosi: in pratica senza opposizione. L’unico sussulto mi sono accorta di averlo dato io che, rimasta a casa col mio bambino che ho dato alla luce neppure un mese fa, ho inviato una mail PEC in cui auspicavo che il Presidente mettesse in discussione e votazione gli emendamenti che avevo presentato. Una missiva totalmente fraintesa da De Donato che mi ha lasciata basita per i toni usati. Vorrà dire che al prossimo consiglio comunale sarò più combattiva del solito. Circa la discussione del rendiconto finanziario 2017, contrariamente a quanto affermato dai presenti in aula, i quali hanno ritenuto che il rendiconto mostrasse una situazione di benessere economico finanziario, ritengo che la situazione che emerge dal rendiconto sia preoccupante. Personalmente, mi sarei astenuta sulla variante della Chiesa, non avendo avuto contezza dei progetti, e avrei votato contro l'applicazione del piano casa nelle zone sottoposte a vincolo perché la gestione dei singoli iter, magari meritevoli, non è data sapere. Vero è che il piano casa è nato con l'intento di rilanciare l’economia edilizia ma, come tutti gli strumenti, tutto sta a “come” viene attuato, alle “modalità” con cui diventa realtà. Qualcuno potrebbe profittare del piano casa per celare situazioni non a norma e per questo mi auguro che vengano effettuati gli opportuni controlli per stanare i furbi. A mio modo di vedere, il comparto edile si può rilanciare attraverso opere di recupero del patrimonio esistente oppure di ingegneria verde a tutela del territorio piuttosto che con l’approvazione del piano casa in zona a tutela. Dei singoli iter non ci è dato sapere ma l’unanimità dei consensi tra maggioranza e minoranza presente in Aula di certo mi ha lasciata stupita. Credo che non sia più procrastinabile lo streaming delle commissioni: altra promessa del Presidente De Donato che attendo diventi realtà. Mi sarei astenuta sulle restanti questioni urbanistiche e avrei discusso il mio emendamento sull’Osservatorio Sicurezza per poter allargare la presenza alle opposizioni affinché vi sia un maggior controllo. Pur di dire “no” al Movimento 5 Stelle hanno bocciato la mia proposta della task force per poi creare questa scopiazzatura che, però, vede coinvolti sempre gli stessi personaggi e dove non mi sembrano esserci grandi competenze in materia. È come scoprire di avere una malattia ed invece di curarla si prende un antidolorifico. Sostanzialmente è un palliativo. La task force proposta dal M5S, come da noi ideata e bocciata dalla maggioranza, sarebbe stata effettivamente efficace contro il pericolo di infiltrazioni mafiose. L'Osservatorio, invece, ha componenti fissi che non hanno alcuna competenza in materia di polizia e comunque non capisco la chiusura totale verso i cittadini e l'imposizione del segreto. Peraltro tra Sindaco e Assessori, vi sono 4 componenti di maggioranza, oltre un consigliere. Noi abbiamo presentato un emendamento affinché almeno entrassero due consiglieri di opposizione, ma come al solito l'emendamento è stato respinto e senza alcuna motivazione plausibile. Maggioranza e opposizione (Pellegrini) dicono di aver “mediato” prevedendo la figura di un supplente, anche questo mi sembra un palliativo. Non capisco perché debbano rifiutare a prescindere le nostre proposte e non capisco neppure come possa un’opposizione accontentarsi di mediare. Almeno l'Osservatorio è un primo piccolo passo e sono contenta che si sia ottenuto dopo anni di pressioni da parte di tutto il gruppo 5 Stelle.

FAX - 30.06.2018