15 aprile 2019


A pesca di... rifiuti



I pescatori diventeranno i primi protagonisti della difesa del mare. Fino a ieri, a norma di legge, quando portavano in porto i rifiuti tirati su con le reti assieme ai pesci potevano essere accusati di traffico di rifiuti nonché costretti a pagarne anche lo smaltimento. Per non rischiare, dunque, erano costretti a ributtare in mare la spazzatura accidentalmente raccolta e che, con ogni probabilità, avrebbero raccolto alla prossima pesca. La normativa, infatti, non dava alcuna definizione dei rifiuti adagiati sui fondali a differenza di quelli spiaggiati che rientrano nella categoria dei rifiuti urbani. A colmare questo vuoto ci ha pensato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha presentato un disegno di legge denominato Salvamare che consentirà ai pescatori di portare la plastica nei porti dove saranno allestiti dei punti di raccolta.

Con questa legge, i pescatori diventeranno gli ‘spazzini’ del mare, potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta. A tal proposito il Ministero dell’Ambiente lavorerà di concerto con il dicastero delle Politiche Agricole per introdurre i meccanismi premiali e i benefici per la filiera ittica green. Quella della plastica è divenuta oramai un’emergenza planetaria: basti sapere che il 95% dei rifiuti in mare aperto è costituito da questo materiale e, secondo le stime, l’Italia è il terzo Paese del Mediterraneo a disperderlo nel mare con 90 tonnellate al giorno. Polignano, ovviamente, non ne è esente e la dimostrazione l’hanno data i 50 fantastici “bravi ragazzi” che hanno raccolto altrettanti bustoni di spazzatura lungo la costa di Portalga, per celebrare il compleanno di due di loro. Intervenire su questa bomba ecologica, che ha effetti anche nella catena alimentare, non è più procrastinabile. Perciò è necessario che il Parlamento voti subito la legge per salvare i nostri mari e l’ambiente. Saranno contenti i pescatori, saranno contenti i cittadini. Si tratta, del resto, di un ulteriore tassello che porta l’Italia finalmente nel terzo millennio.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."