28 maggio 2015


I candidati polignanesi "impresentabili"



Nessuna esperienza pregressa in politica, nessun partito alle spalle, la scelta di rinunciare a qualsiasi finanziamento pubblico, nessuna struttura gerarchica interna ma solo entusiasmo, passione, voglia di cambiamento e di coinvolgere direttamente i cittadini, considerati gli unici detentori del potere decisionale, sia alle urne sia nel corso del quinquennio amministrativo. Questi i punti cardine per ogni candidato del Movimento 5 Stelle.
Sarebbe bello se tale intenzione fosse manifestata anche dalla casta politica che soffoca il nostro paese e che, periodicamente, si ripresenta come il ‘nuovo che avanza’.
Cosa accadrebbe se solo uno degli impegni presi dai ragazzi 5 Stelle fosse esteso a tutti i politicanti attualmente attivi sul nostro territorio? Ce lo siamo chiesti ricordando che i candidati M5S si impegnano ad espletare un massimo di due mandati in politica, per poi ritornare al proprio lavoro restando semplici attivisti del Movimento, oppure si impegnano a non candidarsi se già ricoprono un ruolo istituzionale. Dunque, chi non dovrebbe candidarsi a Polignano seguendo questo principio?

- Domenico Lomelo, su Wikipedia si legge: “Nel 1978 approda al comune di Polignano a Mare...” e da allora non ha ancora smesso, per brevità diciamo solamente che ha ricoperto diversi incarichi pubblici, a quasi tutti i livelli, da consigliere comunale ad onorevole. È tra gli 8 baby pensionati pugliesi e percepisce un vitalizio di € 8.495,00 al mese.

- Simone Di Giorgio, ex-sindaco e consigliere comunale per più di due mandati. È stato l’autore della svendita del porto a privati.

- Gianpiero Mancini, consigliere comunale in carica. È stato votato per fare il consigliere comunale non per usare questa carica come trampolino di lancio. Abbia almeno l'accortezza di dimettersi. Chi ci assicura che non utilizzi il suo ruolo per interessi elettorali?

- Paolo Mazzone, da 20 giorni ex assessore alle politiche sociali della Giunta Vitto. Stesso discorso di Mancini. Chi ci assicura che non abbia utilizzato il suo ruolo da assessore per interessi elettorali? D'altronde le accuse della sua stessa maggioranza (vedasi dichiarazioni del vicesindaco L'Abbate), non tranquillizzano di certo i polignanesi.

Purtroppo la realtà è un’altra e la legge attuale permette ai sopracitati di proporsi alle prossime elezioni. Ma dove non arrivano le attuali normative dovrebbe arrivare l’etica, il buon senso. In fondo, è così che il M5S ha raccolto 11 milioni di euro per le piccole e medie imprese, dimezzandosi gli stipendi e dando vita al microcredito. Intanto, si assiste sconsolati ed increduli al “nuovo che avanza”.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."