14 novembre 2013


L'esperienza romana del convegno "Terra Bene Comune": Stop al consumo di suolo non significa stop all'edilizia.


Si è tenuto a Roma giovedì 24 ottobre il convegno “Terra Bene Comune - Stop al consumo di suolo”, organizzato dalle commissioni Ambiente e Agricoltura del Movimento 5 Stelle, dove sono intervenute diverse personalità della scena politica attuale, tra cui Massimo De Rosa e Filippo Gallinella, deputati del M5S, Realacci PD, nonché presidente della Commissione Ambiente alla Camera, e l'ex ministro dell'Agricoltura del Governo Monti, Mario Catania. Al convegno erano presenti anche il deputato polignanese Giuseppe L'Abbate, membro della commissione Agricoltura, e l'attivista del M5S Polignano Vitonicola Lattarulo. “Questo convegno è nato dalla consapevolezza del preoccupante stato di aggressione a cui sono sottoposti territorio e paesaggio italiano per soddisfare interessi economici di parte. Il prezzo pagato dalla collettività, complici governi e amministrazioni locali, è enorme, non solo in termini di paesaggio compromesso, ma anche in termini di terreni agricoli cancellati irreversibilmente dai disastri che puntualmente colpiscono la nostra nazione. Negli ultimi anni numerose associazioni come Italia Nostra, WWF e il coordinamento “Salviamo il Paesaggio” portano avanti una difficile battaglia per la tutela di quel che rappresenta a tutti gli effetti un “bene comune” e che non può essere svenduto in nome del profitto, e che hanno preso parte a questo convegno. Le proposte di legge depositate in Parlamento per affrontare questo problema sono ormai 13 dall'inizio di questa Legislatura, per questo il dibattito politico e parlamentare diventa fondamentale affinché si possa arrivare a soluzioni che rendano effettiva la frenata del consumo di suolo” dichiarano L'Abbate e Lattarulo. “Per muoversi finalmente verso una nuova direzione è necessario per prima cosa effettuare un censimento degli edifici, che circa un anno fa noi abbiamo proposto alla nostra amministrazione, ma alla quale non abbiamo mai ricevuto risposta, e introdurre una volta per tutte un piano serio di prevenzione del territorio, per fermare i dissesti idrogeologici ai quali assistiamo sempre più frequentemente. L'ex Ministro Catania ha riportato un dato che deve far riflettere: dal '70 ad oggi si sono persi oltre cinque milioni di ettari agricoli, di cui la metà cementificati e quindi irreversibili. Nel settembre 2012 è stato presentato un testo atto alla salvaguardia del territorio, ma a dicembre dello stesso anno poi le cose per il Governo sono andate diversamente, e non manca di sollevare dubbi anche sulla volontà dell'attuale maggioranza di muoversi in materia. È stato molto interessante anche ascoltare gli interventi di chi in altre parti d'Italia – continuano L'Abbate e Lattarulo - si muove già in una nuova direzione, come Domenico Finiguerra, sindaco fino al 2012 di Cassinetta di Lugugnano, comune dell'hinterland milanese. Finiguerra ha portato l'esempio dei Comuni Virtuosi nell'ambito della salvaguardia del territorio, riportando la sua esperienza da Sindaco, dove il miglior risultato raggiunto è stata la drastica riduzione delle previsioni di espansione previste nel piano della precedente amministrazione: una declassificazione del 33% per 166 ettari complessivi di terreno agricolo risparmiati al consumo di suolo, che tradotto significa 1.000 appartamenti in meno e 500.000 metri quadrati di superficie utile salvati. Infine sono intervenuti il giurista Paolo Maddalena, che definisce il suolo come un bene dove avviene il progresso, e che per questo deve essere tutelato, e l'urbanista Paolo Berdini, con il quale ci siamo fermati a fine convegno scambiandoci idee e pareri circa il nuovo piano paesaggistico territoriale della Puglia che tanto fa discutere. Berdini ritiene necessario prendere esempio dal modello del piano paesaggistico tedesco, che prevede una pianificazione a volumetrie zero, e quindi ristrutturare, riqualificare, rigenerare e anche abbattere per ricostruire, tutto però sempre senza aggredire e consumare ulteriormente il territorio e l'ambiente, ma cercando di riconvertire ciò che è stato già fatto, ma ritiene anche sia necessaria la stessa autorevolezza da parte delle autorità predisposte nel rispettare tali impegni”.

Giuseppe L'Abbate e Vitonicola Lattarulo al convegno
Leggi qui la proposta di legge 

Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."