6 settembre 2011


Sul referendum anti-porcellum…



Noi non firmeremo per il referendum “anti-porcellum” e non allestiremo banchetti per la raccolta delle firme.

Sia chiaro, non pensiamo che questa legge elettorale sia la migliore, ma questo referendum a nostro avviso è inefficace e inutile per i motivi che andremo ora a spiegare.

Il referendum abrogativo proposto, di fatto, non risolve nulla ed è probabilmente incostituzionale; nel caso non lo fosse e venisse accolto, potrebbe riportare al “mattarellum”, modificandone alcuni aspetti a nostro avviso non sostanziali. L’istituto referendario abrogativo è un sistema di rimedio, uno strumento “zoppo”, come per stessa ammissione del Forum dei Movimenti per l’Acqua, nonostante sia stato usato contro la Ronchi, poiché lo strumento d’elezione dovrebbe essere la proposta popolare.
Nel 2007 la Legge di Iniziativa Popolare del Forum sull’acqua pubblica - 410.000 firme raccolte - è stata ignorata, e così si dovette optare per il referendum. Le leggi di iniziativa popolare, a differenza dei referendum, propongono i loro obiettivi attraverso una serie di linee guida che il parlamento e i giuristi andranno ad esplicitare e concretizzare in una successiva Legge (DLGS).

 


Una nuova legge elettorale è già disponibile, è la legge “Parlamento Pulito“: una proposta di iniziativa popolare che prevede l’elezione diretta dei candidati, un massimo di due mandati, nessun condannato definitivo eleggibile.

A noi interessa una legge elettorale nella quale i cittadini possano esprimere la loro preferenza, ma non sui candidati scelti dalle segreterie di partito (cosa che succedeva con i collegi uninominali della legge Mattarella).

In tempi di “vacche magre” come questi, perché poi, ci chiediamo senza capire, buttare altri soldi in un ulteriore referendum quando una legge è già pronta nelle “cantine” del Senato, gratis?!?

La Costituzione è chiarissima, il popolo, con 50 mila firme, può presentare un progetto di legge. Una volta presentate le proposte di legge di iniziativa popolare ad un Presidente delle due camere, questi deve accertare la regolarità ai sensi degli articoli 48 e 49 della successiva Legge n. 352 25 maggio 1970 e, dopo tale accertamento, le proposte di legge debbono essere calendarizzate per essere esaminate in Parlamento; tutto questo non è mai stato fatto e questo è un gesto gravissimo, anti-democratico e codardo.

La posizione del Movimento 5 Stelle nazionale, si è esplicitata in alcune linee di indirizzo generale sul tema: come sempre è lasciata ad ogni Movimento locale la più ampia possibilità di espressione e questa è la nostra posizione in attesa di un confronto più approfondito; di certo, concordiamo tutti nel non aderire a questo referendum.

Quattro anni fa abbiamo chiesto il voto di preferenza e c’era il tempo per qualsiasi forza politica parlamentare di usare la LIP già depositata come arma per imporre la discussione EX NOVO di una Legge Elettorale, ma ciò non è stato fatto: che forse il voto di preferenza e l’esclusione dei condannati spaventino egualmente ogni partito irremovibilmente insediato in parlamento?

Ancora, oltre alle contraddizioni già sottolineate, ci chiediamo: quale senso ha il ricorso alla mobilitazione popolare se non forse quello, per SEL e per IDV (il PD salterà sul carro in corsa come successo per l’acqua?), di riacquistare il contatto diretto e la partecipazione dei cittadini che i partiti ‘classici’ da tempo stanno perdendo?